La prima calcolatrice tascabile a batteria della storia andrà all’asta il 5 novembre a Los Angeles. Esistono solo due esemplari al mondo. Il valore stimato dell’oggetto si aggira fra i 25 e i 42 mila euro.
La prima calcolatrice della storia è targata Texas Instruments, un prodotto che ha riscritto letteralmente la storia se si considera quello che ha rappresentato poi per lo studio della matematica, ad esempio.
Ancora oggi ritroviamo infatti la calcolatrice, più o meno come era stata pensata allora, in PC e smartphone.
A volerla fortemente l’allora presidente di Texas Instruments Patrick Haggerty (era il 1965) che, sulla base dei lavori di Jack Kilby (Premio Nobel per la Fisica 2000), decise di applicare i circuiti integrati – quelli di Kilby, appunto – alla realizzazione di una calcolatrice tascabile.
Il progetto della calcolatrice portatile fu affidato poi all’ingegnere elettrotecnico statunitense Jerry Merryman, che in due anni riuscì a concretizzarlo. Nello specifico, il dispositivo che andrà all’asta è composto da una piccola tastiera da 18 tasti, una stampante termica integrata che ha la funzione display e un interruttore per l’alimentazione. Il tutto realizzato in metallo.
Gli enormi costi di miniaturizzazione dei circuiti integrati impedirono di produrre calcolatrici, che esistevano infatti solo in ambito militare. In quegli anni infatti – si parla di anni ’60 – le calcolatrici da ufficio arrivavano a pesare anche 25 chilogrammi.
Dal prototipo alla commercializzazione, e quindi alla distribuzione alle masse, ci vollero però altri 4 anni: nel 1971 Canon mise sul mercato Pocketronic.