La Cina rafforza ulteriormente le norme contro la dipendenza da internet e videogiochi dei giovanissimi. Una nuova norma vieta le meccaniche che possano creare dipendenza.
La Cina studia una nuova legge per ridurre la dipendenza da internet e smartphone dei minori. Non è la prima volta che il Paese punta il dito contro le “nuove dipendenze” dei giovanissimi.
Il dragone già oggi vanta alcune delle leggi più restrittive sulle meccaniche che possono creare dipendenza nei videogiochi. Una legge approvata nel 2019 ha imposto un tassativo obbligo in capo agli sviluppatori di indicare le probabilità di ottenere ogni oggetto all’interno dei loot chest; la stessa legge ha anche fissato un limite di massimo un’ora e mezza di gioco al giorno (che sale a tre ore nei festivi) per gli under 18, con un sistema di autenticazione imposto per legge che tiene traccia del tempo passato davanti allo schermo. In Cina esiste anche un tetto massimo a quanto gli utenti possono spendere in micro-transazioni, limite che varia a seconda dell’età dell’utente e oscilla trai 20 e 50 euro.
La nuova legge, che ha già ottenuto luce verde dal corpo dei legislatori, rafforza ulteriormente la precedente misura e mette fuori legge le app e i servizi online dedicati ai minori che possano creare dipendenza.
Le informazioni sono ancora poche, e probabilmente bisognerà aspettare diversi mesi prima di vedere come la nuova policy sarà implementata dagli sviluppatori e applicata dal legislatore cinese.
Il provvedimento, spiega Engadget, entrerà in vigore a partire dal primo giugno del 2021. La stessa legge impone agli sviluppatori e alle piattaforme tech di predisporre misure e strutture adeguate per contrastare in modo efficace il cyberbullismo, provedendo all’immediato ban dei trasgressori e all’eliminazione dei contenuti offensivi.
Sebbene la misura sia indirizzata ai cittadini cinesi e alle aziende che operano in Cina, gli effetti potrebbero vedersi anche in occidente. Secondo Engadget, con la presenza sempre più sovrastante di colossi come Tencent all’interno dell’industria occidentale, certe meccaniche potrebbero, di riflesso, venire importate, magari in forma sbiadita, anche all’interno del nostro mercato.