L’utilizzo dell’agar agar rende possibile la costruzione di una fibra ottica innovativa e utile per future applicazioni in campo medico.

La fibra ottica realizzata con il gel di alghe marine rosse chiamato anche agar agar è commestibile, biocompatibile e biodegradabile: è un’invenzione che potrà essere applicata in diversi campi della medicina.

L’agar, chiamato anche agar agar, è una gelatina naturale ottenuta dalle alghe marine. La sua composizione è costituita da una miscela di due polisaccaridi, agarosio e agaropectina.

I ricercatori hanno utilizzato della gelatina alimentare per realizzare un cilindro con dei fori. Hanno poi testato la fibra in diversi contesti per verificarne il comportamento concludendo che il materiale così formato è sensibile al mezzo in cui è immerso: all’aria, all’acqua, all’etanolo e all’acetone.

Il fatto che il gel subisca cambiamenti strutturali in risposta a variazioni di temperatura, umidità e pH rende la fibra adatta per il rilevamento ottico.

ha dichiarato Eric Fujiwara, professore del dipartimento di ingegneria meccanica della University of Campinas (UNICAMP) di San Paolo in Brasile.

Inoltre il tipo di materiale così malleabile permette di avere un indice di rifrazione e una geometria della fibra da adattare alle diverse necessità semplicemente variando rispettivamente la composizione della soluzione di agar e la progettazione dello stampo.

Può essere utilizzato per il rilascio di luce localizzata in fototerapia o optogenetica, ad esempio stimolando i neuroni con la luce per studiare i circuiti neurali in un cervello vivo oppure per il rilascio di farmaci localizzati.

Un’altra possibile applicazione è il rilevamento di microrganismi in organi specifici, nel qual caso la sonda sarebbe completamente assorbita dal corpo dopo aver eseguito la sua funzione.

Come indicato nell’articolo di phys.org.

Lo studio effettuato dai ricercatori dell’UNICAMP in collaborazione con la Gunma University in Giappone è stato pubblicato su Nature’s Scientific Reports.