Continua la campagna di TikTok per smarcarsi dalla Cina e americanizzarsi, nel tentativo di sfuggire alla scure del ban dagli USA. Ora ByteDance annuncia un piano per creare 10.000 posti di lavoro in Nord America.

ByteDance in queste ore si sta letteralmente giocando la sopravvivenza delle sue operazioni fuori dal mercato domestico. La compagnia gestisce due app (quasi) perfettamente speculari: TikTok e Douyin. La prima la conoscete già, la seconda è una versione in tutto e per tutto identica ma pensata esclusivamente per il mercato cinese.

Il successo di TikTok trai giovanissimi capita nel periodo di maggiore tensione tra Cina e USA degli ultimi anni, con i Governi occidentali che stanno adottando misure sempre più radicali contro le compagnie tech cinesi. In India, il secondo mercato più importante per ByteDance a livello mondiale, TikTok è già stata bandita.

Ora si parla di un possibile ban anche negli USA. L’accusa: «è un malware della Cina, ruba i dati per darli al Governo di Pechino».

TikTok sta cercando in ogni modo di prendere le distanze dalla Cina, comportandosi e presentandosi come una compagnia occidentale. La mossa più eclatante è stata sicuramente la nomina a CEO di Kevin Mayer, ex N.1 di Disney Plus. A questo si aggiunge il dispiegamento di un piccolo esercito di lobbisti, alcuni di questi ben connessi con la Casa Bianca.

L’altro asso nella manica sono le assunzioni. Nel 2019 i dipendenti americani di TikTok sono passati da 500 a quasi 1.400. Una crescita quasi del 300%.

La nostra strategia è di creare i nostri team nei posti dove sono i nostri utenti

ha spiegato l’azienda. ByteDance aprirà anche due sedi —chiamate “transparency center”— a Los Angeles e Washington D.C.

L’azienda punta ad assumere migliaia di nuovi dipendenti americani, tra ingegneri, addetti alle vendite, content moderator, e addetti all’assistenza. I centri d’impiego principali saranno in California, New York, Texas, Florida e Tennessee.