Facebook annuncia la nascita di un organo di controllo, ma questi non arriverà prima dell’autunno e avrà comunque poco potere.
Finita al centro di un ciclone di critiche e boicottaggi, l’azienda di Mark Zuckerberg cerca di tamponare le falle costituendo un Oversight Board che, tuttavia, avrà mandato esecutivo solamente dopo le elezioni statunitensi e inoltre non potrà fare nulla contro la disinformazione.
We understand many people are eager for the Board to officially begin our task of providing independent oversight of Facebook’s content decisions. We share this urgency, but the Board won’t be operational until late Fall.
— Oversight Board (@OversightBoard) July 7, 2020
Di fatto, Facebook propone una rivoluzione che non andrà in alcun modo a toccare lo status quo, ancorandosi al suo modello aziendale attuale pur di non scomodare il coriaceo e proficuo bacino di quei consumatori che le fake news le producono e le divorano.
L’azienda non va neppure a risolvere la criticità che ha dato vita alla gogna mediatica, ovvero il fatto che la disinformazione in salsa propagandistica riesca a manipolare in maniera roboante le tendenze politiche degli utenti social.
L’influenza dell’organo di controllo si limiterà piuttosto al censurare le sfuriate violente pubblicate online, le cosiddette hate speech, intensificando attivamente una policy che Facebook ha ad oggi applicato solamente nei casi più eclatanti e compromettenti.
Dopotutto gli inserzionisti pubblicitari che hanno abbandonato Zuckerberg si sono dimostrati ben più interessati a distanziare i rispettivi brand dai discorsi d’odio promossi dall’alt-right che dalla più generica disinformazione.
Adidas, Coca-Cola, LEGO, Levi’s, Microsoft, Sony, Vans e molti altri hanno infatti iniziato a rivedere la loro posizione nei confronti di Facebook solamente quando il movimento Stop Hate for Profit ha segnalato che i loro spot erano pubblicati all’interno di gruppi estremisti e xenofobi.
La strategia di Facebook sembrerebbe quindi essere quella di tenere un basso profilo, nascondere la testa nell’attesa che i moti di protesta si calmino. Si tratta di una manovra che in passato si è dimostrata efficiente, ma che ora potrebbe alienare una fetta significativa del mercato.
Potrebbe anche interessarti: