Terremoto in provincia di Roma: alle ore 05.03 italiane del 11 maggio 2020 un terremoto di magnitudo Ml 3.3 (Mw 3.3) è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale a Fonte Nuova in provincia di Roma, a una profondità ipocentrale di 10 km.

Moltissimi romani svegliati stamattina da un forte botto, come se fosse stata l’esplosione di una bomba. Lo stesso rumore, ha fatto balzare dal letto anche Maurizio Pignone, 49 anni, geologo dell’INGV, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che racconta

Vivo dalle parti del policlinico Gemelli, zona Roma Nord, dunque quella in cui si è udito con maggiore nitidezza il sisma. Mi sono subito attaccato al computer, collegandomi al nostro sito. E dall’esame dei dati, dopo un minuto e mezzo, ho visto che la magnitudo oscillava tra una forbice di 3.2 e 3.7. Mi sono tranquillizzato.

 

 

Ma se non è un terremoto particolarmente intenso, perché in tanti hanno udito quel rumore così forte?

Il geologo risponde

Il terremoto, in estrema sintesi, non è altro che liberazione di energia una bomba appunto: e se l’epicentro è a una profondità relativamente bassa, come quello di stamattina a circa 10 chilometri, la scossa può essere accompagnata da un rumore sordo e violento assai simile a un’esplosione.

L’area interessata dall’evento di questa mattina non presenta una sismicità significativa negli ultimi anni come si vede dal sito dell’INGV.

Guardando i terremoti dal 1985 ad oggi, si può notare che sono presenti pochissimi eventi e di bassa magnitudo, mentre se ci si posta ad est, verso i comuni di Guidonia e Tivoli, la sismicità è più frequente.

La pericolosità sismica dell’area è definita media secondo il modello di riferimento per l’Italia (zonesismiche.mi.ingv.it). La pericolosità diventa più elevata spostandosi di pochi chilometri ad est.

 

Mappa della pericolosità sismica della zona intorno a Roma