Negli USA gli istituti penitenziari continuano ad avere un “piccolo” problema con i droni. I carcerati gli usano per ricevere droga, armi e telefoni di contrabbando.
Il Dipartimento di Giustizia del New Jersey ha condannato due uomini del New Jersey per aver contrabbandato all’interno di un carcere droga e altri oggetti non consentiti usando dei droni. Non è la prima volta che succede, e verosimilmente nemmeno l’ultima.
Tra gli oggetti contrabbandati nella prigione di Fort Dix da N. D. e A.G. figurano diversi quantitativi di droga, steroidi, telefoni, SIM e siringhe. Quello di Fort Dix, in New Jersey, non è un carcere di massima sicurezza, e in genere ci finiscono i criminali condannati per i crimini di entità meno grave. Attualmente ospita oltre 3.000 detenuti.
Verosimilmente i contrabbandieri operavano grazie alla complicità di alcuni agganci chiave all’interno del carcere.
La polizia penitenziaria ha beccato uno dei detenuti nei pressi del luogo di consegna con addosso più di 30 smartphone e 50 SIM.
Le autorità sospettano che dal 2018 ad oggi ci siano stati almeno sette diverse consegne all’interno del carcere di Fort Dix.
Non è una questione completamente oscura alla cronaca italiana. Si conta almeno un caso verificato: nel 2018 la polizia penitenziaria aveva rinvenuto un drone con un pacco di droga nel carcere di Bari, risalendo poi al suo proprietario, un 32enne con dei precedenti. La consegna era fallita perché il quadricottero si era incastrato sui fili di nylon usati per stendere la biancheria.