Coronavirus: immagini NASA dimostrano un’incredibile abbattimento dei livelli di diossido di azoto probabilmente causato dalle misure prese per contenere l’epidemia di Covid19
La NASA ha pubblicato delle spettacolari immagini che mostrano il forte abbassamento delle concentrazioni di diossido di azoto (NO2) in Cina dall’inizio dell’anno.
Ci sono prove che ci dicono che l’abbassamento è almeno in parte legato al rallentamento economico causato dall’epidemia di coronavirus
si legge nel comunicato stampa rilasciato dell’agenzia spaziale americana.
In generale ogni anno si osserva un abbassamento dei livelli di inquinamento tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio in Cina che coincide con la chiusura di una settimana delle attività commerciali in occasione delle celebrazioni del capodanno cinese.
Quest’anno però l’effetto sta durando più a lungo e i livelli di inquinamento non sono ancora tornati alti come accade solitamente al rientro delle persone al lavoro dopo le festività.
Il diossido d’azoto è un “gas nocivo emesso dai motori dei veicoli, centrali elettriche e impianti industriali” ed è quindi un buon indicatore dell’inquinamento dell’aria.
La mappa mostra le emissioni nel periodo tra l′1 ed il 20 gennaio e tra il 10 e il 25 febbraio: è evidente un calo nel mese di febbraio, quando è scoppiata l’epidemia e la Cina ha intrapreso le sue misure di contenimento, in particolare con l’isolamento e la quarantena di milioni di persone.
”È la prima volta che vedo in calo così marcato in una zona così ampia per un evento specifico” ha dichiarato Fei Liu, ricercatore del Nasa’s Goddard Space Flight Center. L’unico caso simile, secondo Liu, è il calo seguente alla crisi economica nel 2008, ma è stato molto più graduale.
Anche l’epidemia del nuovo coronavirus ha quindi portato qualche effetto positivo anche se quello che sogniamo tutti è poter vedere questi risultati a seguito di qualche geniale e futuristica idea di contenimento delle emissioni.
- Immagini NASA sulla riduzione dell’inquinamento in Cina (earthobservatory.nasa.gov)