Birds Of Prey, primo cinecomic di questo 2020, dopo la quantomai tiepida accoglienza al botteghino, cambia titolo diventando Harley Quinn: Birds of Prey. Ma sarà sufficiente a risollevare le sorti di questo – in effetti piacevole – film dedicato all’Arlecchina del Crimine di Gotham? Analizziamolo assieme.
Ve lo ricordate Suicide Squad di Davide Ayer?
Già, purtroppo lo ricordiamo tutti. L’hype per un soggetto che sulla carta avrebbe potuto veramente fare il botto è ben presto scemato a fronte di un film mediocre, con evidenti problemi di montaggio, dialoghi, caratterizzazione dei personaggi e…no, dai, non ha senso continuare. Sappiamo tutti cos’è stato.
Era ovviamente scontato che ci sarebbe stato un seguito, anche non necessariamente legato a Suicide Squad 2 e l’annuncio del ritorno dell’Arlecchina del Crimine aveva incuriosito.Eppure in tutta quella confusione un personaggio è emerso prepotentemente.
E’ diventato anzi piuttosto iconografico, affascinando centinaia di migliaia di cosplayer e diventando un character riconoscibile e definito: Harley Quinn, compagna del Joker, mente criminale tanto brillante quanto psicopatica, elemento di disturbo divertente e originale in mezzo ai spesso troppo ingessati villain dell’universo batmaniano (è già piuttosto rigido lui, figuriamoci…).
L’interpretazione di Margot Robbie, che non vedeva l’ora di ricoprire un ruolo del genere, era stata tutto sommato convincente e il fascino del suo personaggio aveva bucato lo schermo.
Era ovviamente scontato che ci sarebbe stato un seguito, anche non necessariamente legato a Suicide Squad 2 e l’annuncio del ritorno dell’Arlecchina del Crimine aveva incuriosito.
Solo che tutti si aspettavano un “solo-movie” dedicato alla biondissima Harley, non un film sulle “non-propriamente-famosissime” Birds of Prey. Anche se il titolo completo sarebbe in effetti Birds Of Prey And The Fantabulous Emancipation Of One Harley Quinn e qualsiasi pubblicità, comunicato, news, aggiornamento, locandina, teaser, trailer, sticker ecc sia stato creato con Harley Quinn in primissimo piano, relegando gli altri personaggi a comparse.
Tutto questo per dire che fin dall’inizio la comunicazione è stata a senso unico: B.O.P. sarebbe stato un film su Harley Quinn, nulla di più e nulla di meno.
Ma allora perché scegliere un titolo del genere?
Sono un fan DC Comics, da sempre, in particolare di Batman e del suo universo per il quale posso affermare di avere ormai una certa conoscenza e soprattutto un certo affetto. E condivido appieno la recensione positiva di Birds Of Prey su Lega Nerd, che ho trovato un film abbastanza piacevole, ritmato, con una bella colonna sonora e un’interpretazione molto azzeccata da parte di Margot Robbie. Direi anzi una boccata di ossigeno vero dopo quel pasticcio di Suicide Squad.
Tuttavia non me ne vogliano i fan ma Huntress (Helena Bertinelli), Renee Montoya (che diventerà poi la nuova Question), Black Canary (Dinah Lance, figlia) e Cassandra Cain (che diventerà Batgirl) non sono certo i personaggi più di spicco della casa di Burbank.
E un Maschera Nera praticamente sempre senza la maschera addosso è forse meno efficace in comunicazione rispetto ad un villain più definito.
Nonostante abbiano rivestito ruoli importanti in tante storie e in alcuni casi abbiano un’importante e longeva vita editoriale, le 4 eroine che accompagnano Harley Quinn in questo film sono sempre state personaggi di seconda linea.
Nonostante abbiano rivestito ruoli importanti in tante storie e in alcuni casi abbiano un’importante e longeva vita editoriale, le 4 eroine che accompagnano Harley Quinn in questo film sono sempre state personaggi di seconda linea, utili per costruire interessanti trame secondarie o per valorizzare le storyline di alcuni character principali come Robin (nelle sue diverse incarnazioni), Freccia Verde, Jim Gordon ecc.
E con questo non sto affatto dicendo che le attuali Birds Of Prey non siano degne di un film o dell’attenzione dei lettori/spettatori; semplicemente trovo piuttosto singolare titolare loro un film quando è evidente che il proposito fosse tutt’altro e cioè quello di affermare un personaggio estremamente valido e convincente come Harley Quinn, che però aveva alle spalle un film disastroso (quanto a critica).
Si tratta di marketing. E’ normale che un nome forte e conosciuto funga da traino per altri nomi di minor impatto. Non ci sarebbe stato nulla di strano nel trovarsi di fronte ad un film intitolato Harley Quinn e la rocambolesca nascita delle Birds Of Prey.
Il nome di punta di Harley, già molto popolare, attira il pubblico di massa, mentre il suggerire la futura nascita del gruppo di eroine incuriosisce i lettori di fumetti ed in generale gli appassionati del brand DC Comics, che magari hanno già dimistichezza con le serie CW o con i videogiochi relativi.
Non è poi diverso da quello che l’universo cinematografico Marvel ci ha abituato nel corso degli anni con la gestione dei personaggi. Insomma, giusto per fare un esempio, il secondo film dedicato a Steve Rogers si chiama Captain America: The Winter Soldier, e non il contrario.
Non è poi diverso da quello che l’universo cinematografico Marvel ci ha abituato nel corso degli anni con la gestione dei personaggi. Insomma, giusto per fare un esempio, il secondo film dedicato a Steve Rogers si chiama Captain America: The Winter Soldier, e non il contrario.
Tutto ciò poi è ancora più valido se pensiamo a quanto Suicide Squad sia stato mediocre come film (ma non come incassi, a riprova che il junk food piace sempre), salvando solo la povera matta di Harley Quinn dal mattatoio della critica. E diciamoci la verità, non sembra proprio che i vari Killer Croc, Captain Boomerang e Deadshot siano entrati nel cuore dei fan.
Anche se il pubblico sta diventando sempre più preparato ed esigente (cosa buona e giusta), la maggior parte della massa ha imparato a conoscere i supereroi Marvel e DC Comics negli ultimi 10 anni, non come noi che veniamo da decenni di pura venerazione.
Ma allora ritorniamo alla domanda principale: qual è il motivo per il quale il film di Cathy Yan sta riscuotendo così poco successo al botteghino?
Dipende dal titolo? Sicuramente è uno dei motivi, purtroppo la strategia comunicativa è stata disordinata come spiegato nei paragrafi precedenti, ma di certo non è l’unico motivo.
Sortirà qualche effetto cambiare il titolo? No, a questo punto l’opera è e resterà Birds Of Prey per tutti.
Il problema è che delle Birds of Prey non c’è praticamente alcuna traccia per tutto il film.
Cacciatrice – Helena Bertinelli
La tenebrosa e feroce Cacciatrice è relegata a pochissime scene e ancora meno battute, risultando una vera e propria comparsa.
La storia di Helena Bertinelli nei fumetti è interessante e il personaggio è ricco di sfumature che la tengono sempre in bilico tra giustizia e vendetta personale. Il passato di Helena nei fumetti è ancora più oscuro di quello mostrato nel film (ha subito addirittura uno stupro in tenerissima età) e il suo percorso di crescita è piuttosto simile a quello compiuto da Bruce Wayne nel diventare Batman.
Ci sarebbero tante cose da raccontare sul suo rapporto con gli eroi mascherati, sul suo costume quasi “demoniaco” che riporta tuttavia sempre una croce a testimonianza della sua educazione cattolica, sulla sua propensione all’uso di armi (in particolare della sua fidata balestra).
E invece, zero. Due battute, un paio di scene parzialmente bad ass e un’apparente inspiegabilità della sua presenza in questo squinternato gruppo.
Black Canary – Dinah Lance
Dinah Lance è l’unica metaumana del gruppo. Anche se pare più interessata all’outift che non a fare la cosa giusta.
Black Canary è il più longevo character delle Birds of Prey nonché membro fondatore con Barbara Gordon / Oracolo. E’ stato un personaggio influente nell’universo DC per tanto tempo, arrivando addirittura ad ispirare Alan Moore nella realizzazione di Silk Spectre in Watchmen.
Infatti, come viene accennato nel film e coerentemente coi fumetti, Dinah è figlia dell’originale omonima Black Canary, dalla quale ha ereditato i poteri. La dicotomia del personaggio è stata risolta proprio durante quel leggendario primo grande crossover assoluto della storia supereroistica che è Crisi Sulle Terre Infinite.
Ardimentosa, istintiva e poco avvezza alla disciplina, anche se assolutamente leale e fiduciosa nella giustizia e nella protezione dei più deboli, Black Canary è un personaggio eroico e affascinante, coinvolto in tante trame importanti e per un periodo piuttosto lungo è stata anche la compagna di Oliver Queen / Freccia Verde.
Nel film resta poco di tutto questo. Jurnee Smollett-Bell regala una buona perfomance, ma vincolata ad un ruolo strettino e poco sviluppato. Combatte, si ribella, è il tipico personaggio che gioca a fare il lupo solitario sottintendendo una grande necessità di amore e vicinanza. Ma nel film tutto si riduce purtroppo a dei look accattivanti e a poche scene di vero approfondimento.
Cassandra Cain
Su Cassandra Cain servirebbe un pezzo a parte. La versione cinematografica che abbiamo visto poco somiglia (se non per nulla) alla controparte fumettistica. Cassandra nei fumetti è diventata Batgirl, erede di Barbara Gordon e combattente a dir poco letale, uno dei più pericolosi di tutta Gotham City.
E’ figlia di due importanti assassini e la sua situazione familiare, unita ai rigidi allenamenti, la portano ad avere un blocco psicologico che le impedisce di parlare, leggere e comunicare come una persona normale. E’ stata allevata per essere una macchina da combattimento in tutto e per tutto. Dopo mille peripezie, diventerà una ladruncola dei bassifondi di Gotham City, finendo sotto l’ala protettrice di Barbara Gordon (Oracolo) che ad un certo punto si convincerà a donarle la fiducia che merita, offrendole il costume di Batgirl. Da notare che la nostra Cass non ha mai militato ufficialmente nelle Birds Of Prey, nemmeno dopo l’assunzione del ruolo di Black Bat. E’ il più recente dei personaggi creati nei fumetti (1999) e ha una psicologia piuttosto complessa e intrigante, chela rendono molto di più di un adolescente in cerca di una guida.
Anche in questo caso, il personaggio presenta notevoli differenze tra film e fumetto, pur ammettendo che, nonostante il ruolo abbastanza “preconfezionato”, il personaggio è abbastanza caratterizzato. Parliamo comunque della classica ladruncola che sembra non rispettare niente e nessuno, figura che abbiamo già visto milioni di altre volte in altrettante sceneggiature.
Renee Montoya
Infine Renee Montoya, forse l’unico personaggio del team a non essere una semplice comparsa, con battute, personalità e motivazioni.
La storica compagna di Harvey Bullock del G.C.P.D. (nata come Harley Quinn all’interno della serie animata di Batman) è una figura tostissima, che ha dovuto nascondere la sua omosessualità ai propri colleghi di lavoro pur di avere una carriera e che si è trovata più e più volte a dover decidere della propria vita, anche in base alle assurde e spesso terribili situazioni che il Dipartimento di Polizia della città più pericolosa al mondo ha dovuto affrontare. Eroi mascherati, vigilantes, gangster, terribili villain psicopatici.
Un personaggio dall’altissimo valore morale, che è fortemente radicato nella realtà e questo l’ha elevata a personaggio estremamente interessante nei fumetti. Già perché in mezzo a supereroi mascherati, villain dai piani macchiavellici e dalle più bizzarre forme e minacce cosmiche, si fa presto a perdere la bussola della verosmilità. E sono proprio i personaggi come Montoya, Jim Gordon o Bullock a restituirci le coordinate giuste, quelle di “normali” esseri umani che vedono esseri “superiori” all’opera nella città in cui vivono.
Mi è piaciuta molto l’interpretazione di Rosie Perez e credo che sia il personaggio più riuscito dell’intero cast, dopo la nostra cara e pazzerella Harley.
Ma una detective omosessuale, mobbizzata dai superiori e dai colleghi nonostante il grande talento e con una città di matti da affrontare non è sufficiente per far cambiare direzione al nostro Birds Of Prey.
Vale la pena a questo punto soffermarsi su un aspetto che forse è quello più importante di tutti.
Questo film è semplicemente Harley Quinn, al 100%. E Harley Quinn, purtroppo, non è Deadpool.
Ve ne accorgerete in una particolare scena che ho trovato significativa, si vede anche nel trailer.
Harley è sotto attacco da parte degli scagnozzi di Maschera Nera; improvvisamente trova riparo dietro ad un bancale di panetti di coca. Gli scagnozzi sparano, la polvere comincia a volare nell’aria e alla nostra biondissima viene l’idea del secolo: respirare a pieni polmoni, ammiccare e partire all’attacco.
La domanda è: a parità di scena, cosa avrebbe fatto il nostro caro buon vecchio Ryan Reynolds/Deadpool?
La domanda è: a parità di scena, cosa avrebbe fatto il nostro caro buon vecchio Ryan Reynolds/Deadpool?
Esatto, il finimondo. Con buona probabilità il suo agire in modo politicamente scorretto (per quanto costruito) avrebbe reso la scena memorabile, regalandoci una sequenza allo stesso tempo action-trash-demenziale davvero unica.
Mentre Harley, dopo essersi pippata una nuvola di coca che manco Tommy Lee dei Mötley Crüe ai tempi d’oro, si scatena con un “sorrisone un po’ matto”, due bellissimi calci volanti e una bella sequenza action. Senza battute. Senza demenzialità, nonostante l’azione appena compiuta sia demenziale. Senza essere memorabile, insomma.
Ecco il vero punto della situazione: Harley Quinn, che è un personaggio sicuramente efficace, per diventare incredibile deve uscire proprio dal tracciato, deve esplodere.
Mentre il personaggio che vediamo nel film è ancora troppo legato ad un’essenza “cute”, quasi “kawaii”, che non le permette di librarsi in volo nel cielo infinito della demenzialità e della ribellione che meriterebbe.
Quante scene esilaranti vi ricordate dei due Deadpool? Quante ve ne ricordate di Suicide Squad e soprattutto quante ve ne ricorderete di Birds of Prey (per quest’ultime vi do io un suggerimento…pochissime).
Più attenta insomma ad essere un’icona di stile eccentrico più che un’icona di comportamento sovversivo, ribelle o più semplicemente follemente divertente.
Questo era evidente in Suicide Squad, nei trailer di Birds of Prey e confermato nel film. E questo è già di per sé un pericoloso avviso di come sarà il film.
Tornando a Deadpool: la nostra Harley Quinn beve e si ubriaca, scappa dai cattivi, fa esplodere la Ace Chemicals, Wade Wilson invece, per la festa della donna…
La capite la differenza? Quante scene esilaranti vi ricordate dei due Deadpool? Quante ve ne ricordate di Suicide Squad e soprattutto quante ve ne ricorderete di Birds of Prey (per quest’ultime vi do io un suggerimento…pochissime).
Pur essendo un film abbastanza piacevole e con caratteristiche positive (specie se consideriamo gli illustri fallimenti precedenti), Birds of Prey presenta quindi 3 problemi manifesti che hanno con buona probabilità frenato i fan al botteghino:
- Si capiva fin da subito che il film non c’entrava nulla con le Birds Of Prey e che gli altri personaggi erano poco più che comparse, quindi non aveva molto senso intitolarlo così, vista la debolezza degli altri character e del marketing connesso.
- Harley Quinn non è esagerata come meriterebbe. Non è un personaggio percepito come eccessivo e quindi attraente come Deadpool. Al pubblico (probabilmente quello maschile in maggioranza) appare più come una bellissima e pazzerella icona di stile eccentrico che come una bomba pronta ad esplodere.
- I precedenti non aiutano. E’ vero che Suicide Squad ha ottenuti ottimi risultati al botteghino ma è anche vero che la critica lo ha talmente massacrato da portare molti spettatori a cambiare il proprio punto di vista. E il passaggio a “mah, non è un film che muoio dalla voglia di vedere” è veramente breve.
Sembra che il weekend appena trascorso abbia portato qualche miglioramento nella performance di Birds of Prey, forse merito anche di alcune critiche positive che stanno affiorando, ma il destino sembra comunque segnato ormai.
Inoltre è notizia recente che Jimmy Palmiotti e Amanda Conner (artefici del rilancio fumettistico di Harley Quinn dal 2013 al 2018 e autori di rilevante spessore nel comicdom americano) sono impegnati nella produzione della nuova serie Harley Quinn and The Birds of Prey per la prestigiosa etichetta DC Black Label.
Altra ottima notizia (fumettisticamente parlando) ma che sembra arrivare troppo tardi e troppo improvvisamente per poter risollevare le sorti di un film il cui destino sembra segnato.
Birds of Prey VS Sonic – Il Film
Fa invece molto ridere tutta la polemica che si è scatenata su twitter tra i sostenitori di Birds of Prey, contrapposti a quelli di Sonic – Il Film.
A quanto pare, nel tentativo (decisamente maldestro) di risollevare gli incassi, alcuni fan di Birds of Prey (sostenuti da alcuni presunti bot) hanno iniziato una campagna denigratoria a suon di post nei confronti della trasposizione cinematografica del leggendario personaggio simbolo di SEGA, definendolo un film sessista, con scene di omofobia che non dovrebbero essere alla portata del target di pubblico a cui si riferisce. Molto meglio Birds of Prey secondo questi sostenitori.
Come questi fan possano pensare che invece sniffare cocaina, entrare in una centrale di polizia armati di fucile a proiettili di gomma, rubare, ferire, uccidere, imprecare ecc. possano essere considerati aspetti educativi è un’altra storia.
E non si può nemmeno considerare valida la teoria secondo la quale i cinecomics con protagoniste femminili siano più deboli rispetto a quelli con protagonisti maschili.
Wonder Woman parla chiaro, staremo a vedere per Black Widow.
Non stupisce in realtà che la cosa abbia assunto proporzioni virali, l’assurdo attira sempre, ma tutto questo dimostra a maggior ragione quanto il marketing (sia quello creato appositamente, sia quello “subito”) di Birds of Prey sia confusionario e in generale poco efficace, se non addirittura controproducente come in questo caso.
Che il successo di Sonic dipenda anche dal cambio in corsa effettuato nella produzione e conseguentemente nella data di uscita, dopo le tante polemiche mosse in rete dai fan è un dato di fatto.
La comunicazione e il marketing relativo sono stati efficaci e il pubblico (intendo quello adulto) ha dato fiducia ad una casa di produzione che sembra aver dato ascolto ai propri utenti, assumendosi le responsabilità del caso. E per questo sono stati ripagati.
Resta il fatto che un po’ mi dispiace per Birds Of Prey.
Margot Robbie mi piace e il ritmo del film, al netto di alcuni errori di montaggio, è sicuramente coinvolgente.
A proposito, ma solo io mi sono accorto di una certa citazione all’interno del film?
Una Harley Quinn, vestita con uno stravagante giacchetto trasparente, che fugge in mezzo ai vicoli, inseguita dal detective Montoya, arma in pugno…ditemi che non ho le allucinazioni, ma solo io ci ho visto la sequenza dell’inseguimento di Blade Runner tra Zhora e Deckard?
Magari me lo sono davvero sognato.