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I videogiochi più attesi del 2020

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Dopo aver stilato la lista dei migliori titoli del 2019, è tempo di guardare ai videogiochi più attesi del 2020, che sarà letteralmente esplosivo con l’arrivo delle nuove console.

Posso dirlo già da adesso con certezza: il 2020 sarà un anno clamoroso per il videogioco. Questo non solo per il numero di uscite maggiori abbastanza impressionante (tant’è che questa top 10 dei videogiochi più attesi del 2020 è diventata una TOP 13), ma in primis per l’arrivo della nuova generazione e con questa le due nuove console di casa Sony e casa Microsoft.

Le carte in tavola di Redmond con Xbox sono state già in parte mostrate con l’annuncio bomba di Series X ai recenti The Game Awards, mentre quelle di Sony con PlayStation rimangono ancora – al netto di diversi dettagli – perlopiù fumose, aspettando a breve un reveal ufficiale in pompa magna con nuove informazioni.

Ma visto che in questa industria non si sta mai, e dico mai, con le mani in mano, prima di buttarci in un anno sicuramente stupendo ed esplosivo – che percorreremo passo passo qui su Lega Nerd –  è tempo di capire quali effettivamente siano i videogiochi più attesi di questo 2020, caricati di sano hype ed aspettative.

Se ancora invece volete buttare un occhio al passato, qui trovate il meglio del 2019

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Un semplice disclaimer e smetto di ammorbarvi. Quasi tutti i titoli che trovate sotto sono stati già confermati per i prossimi dodici mesi, mentre alcuni con data ancora da annunciare sono stati comunque inseriti perché ritengo sia decisamente possibile rientrino in questa finestra temporale. Iniziamo.

 

 

 

 

The Last of Us Parte II

29 maggio

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Inizialmente previsto per febbraio su PlayStation 4 e poco dopo l’evento dedicato tristemente (per noi) rimandato addirittura a fine maggio, The Last of Us Parte II è sicuramente sul podio dei videogiochi più attesi del 2020. L’imminente gioco di Naughty Dog è ovviamente seguito diretto della apprezzatissima avventura a tinte horror del 2013, che ancora oggi piazzo senza troppe difficoltà a riferimento della scorsa generazione. Questo sia per la capacità di costruire un coraggioso storytelling per temi ricchissimo e costruito con immensa sensibilità, seminale per il medium e dal forte sapore cinematografico, sia per un gameplay decisamente accessibile che ne ha definito – tra le tante cose – il successo commerciale.

Fatto carico di un peso simile e del tecnicamente stupefacente filmato di gameplay mostrato nel 2018 nel corso di E3, Neil Druckmann e compagnia hanno onore e onere di ripartire da un finale perfetto per dare soprattutto nuova linfa narrativa a personaggi immortali quali Ellie e Joel.

The Last of Us Parte II sarà ambientato cinque anni dopo il violento e spiazzante epilogo del capitolo apripista, e vedrà una Ellie consumata dall’odio ed in cerca di vendetta. Le premesse per un nuovo capolavoro dai grandi valori produttivi in campo PlayStation ci sono tutte, appuntamento a maggio su queste pagine per il verdetto definitivo.

 

 

 

Elden Ring

TBA

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Sulla scia della conclamazione di pubblico e critica di Sekiro: Shadows Die Twice, From Software torna in tandem con Bandai Namco per quello che sembra l’ulteriore step evolutivo del soulslike, Elden Ring. Nato dalla collaborazione tra l’autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco George R.R. Martin (per la mitologia/lore) e Hidetaka Miyazaki, di Elden Ring non sappiamo poi così tanto, ma do praticamente per scontato il suo arrivo nel prossimo anno, con alcuni indizi che sembrano puntare a giugno.

Da quanto detto da Miyazaki ad IGN.com, il gioco sarà un GDR open world in senso stretto (esperimento inedito per il team) dai toni tetri, che si manterrà però sugli stessi cardini di quanto già portato avanti negli anni con merito da From Software.

 

 

 

Doom Eternal

20 marzo

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Tra i videogiochi del 2020 più attesi dal sottoscritto, insieme a The Last of Us Parte II e Cyberpunk 2077, Doom Eternal arriva questo marzo dopo un inatteso posticipo che lo ha spostato dallo scorso novembre. Il nuovo titolo di id Software prosegue il corso dell’incredibile reboot della serie nel 2016, che già aveva alzato pesantemente l’asticella per l’intero genere degli sparatutto in prima persona, con una colonna sonora metal da incorniciare e un gameplay/gunplay da forsennati che gridava gore, sangue e violenza.

A fronte dei filmati e dei provati dei mesi scorsi, da Eternal ci si può aspettare ovviamente un certo more of the same perfezionato di quanto ottenuto con successo quattro anni fa (e di questo si può solo che essere felici), sommato all’aggiunta di una maggiore verticalità nel level design e di un conseguente focus sulle fasi platform. Manca pochissimo.

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Resident Evil 3

3 aprile

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La direzione di Capcom degli ultimi anni ha decisamente raggiunto le più alte vette dell’eccellenza, e il modo di trattare l’importantissimo brand di Resident Evil ne è la maggiore dimostrazione. Con un corso per il futuro tracciato con il settimo episodio in prima persona (che troverà presumibilmente un seguito tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo) e uno per il passato avviato con lo splendido remake del secondo capitolo, il publisher giapponese sembra aver trovato un equilibrio florido per una  delle sua proprietà intellettuali di maggiore rilievo.

Resident Evil 3 riprende quindi la scuola di pensiero dietro il remake arrivato lo scorso gennaio, aggiornando l’esperienza originale del ’99 con un comparto tecnico completamente rinnovato (con il sempre notevole RE Engine) e una telecamera over the shoulder da shooter in terza persona. Il gioco è ambientato ventiquattro ore prima degli eventi di Resident Evil 2, e ci calerà nei panni di Jill Valentine, una dei pochi sopravvissuti alla strage della villa del primo episodio, di nuovo lottando per la vita in una Raccoon City infestata dal T-Virus.

 

 

 

Cyberpunk 2077

16 aprile

Cyberpunk 2077

 

Glorificato nell’Olimpo dell’industria con il gigantesco exploit di The Witcher 3: Wild Hunt, il team di CD Projekt Red – specie dopo quell’arrivo di Keanu Reeves sul palco Microsoft – è ormai costantemente al centro dei riflettori per Cyberpunk 2077. Cyberpunk 2077 è il nuovo titolo GDR dello studio polacco che fa da seguito all’omonimo gioco da tavolo e abbandona (finalmente) il fantasy per dedicarsi al futuro guidato da tecnologia e robotica della instancabile città di Night City.

Tra l’utilizzo innestato nel quotidiano della cibernetica, la povertà assoluta delle classi meno abbienti, il (classico) dominio delle corporazioni e una criminalità alle stelle su tutti i fronti, ci troveremo con visuale in prima persona nei panni di V, mercenario totalmente modificabile a nostro piacimento, proprio come per un qualsiasi tradizionale gioco di ruolo. Cyberpunk 2077 però – specie a fronte delle entusiaste impressioni degli hands off – sembra puntare all in sul genere, straripando in un immaginario estremamente curato e nella completa libertà d’approccio lasciata al giocatore.

Se volete approfondire, qui in basso trovate il riepilogo dell’hands-off che Antonio ha avuto modo di vedere ad E3 2019. Vi rimando anche al nostro hub dedicato, dove troverete diversi approfondimenti ed interviste.
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Final Fantasy VII Remake

3 marzo

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Completato una volta per tutte Kingdom Hearts III, per Tetsuya Nomura e compagnia è tempo di affondare i denti sul progetto che più di tutti sta assorbendo le forze di Square Enix per questo 2020, Final Fantasy VII Remake. Inizialmente uscito nel 1997 su PlayStation, il settimo episodio della saga ideata da Hironobu Sakaguchi torna su PlayStation 4 in esclusiva per un anno dal 3 marzo, con una veste grafica stravolta e una distribuzione ad episodi, sommate ad un sistema di combattimento a metà tra strategia e azione in tempo reale.

La volontà di voler frammentare l’esperienza da una parte lieviterà i tempi per mettere mano all’esperienza completa, dall’altra darà invece possibilità di arricchire narrativa originale, world building e personaggi, aggiungendo un’infinità di nuovi contenuti. A giudicare dalle dichiarazioni di Kitase (producer) a Game Informer, ogni episodio dovrebbe essere longevo quanto un capitolo della trilogia di Final Fantasy XIII, in pratica autonomo e valido come un’esperienza completa.

L’episodio di marzo sarà per intero incentrato su Midgard, che nel ’97 era la location delle prime ore dell’avventura, per dire. Se volete farvi un’idea, a breve sul PlayStation Store dovrebbe arrivare una demo.

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The Legend of Zelda: Breath of the Wild – Sequel

TBA

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Ok, questa è una scommessa pesante, ma fa bene anche sognare una volta tanto. The Legend of Zelda: Breath of the Wild è stato per me a mani basse il migliore videogioco di questa generazione (almeno finora), perché perfezione di quello che davvero rappresenta un mondo aperto, e non scherzo quando dico di aver sfiorato l’arresto cardiaco con l’annuncio di un seguito diretto al Nintendo Direct dello scorso E3.

Del sequel dell’avventura del 2017 non sappiamo però praticamente nulla, eccetto il poco visto nel trailer di reveal, che lascia intendere un’atmosfera molto più cupa e suggestiva rispetto al precedente scontro contro la Calamità Ganon. Siamo pienamente nel campo delle supposizioni, ma dando per scontato che il gioco utilizzerà parte degli asset e il motore grafico/fisico del predecessore e che lo sviluppo del sequel sia partito in parallelo con lo sviluppo delle espansioni di Breath of the Wild, una pubblicazione a fine 2020 per Nintendo Switch non è così irrealistica.

 

 

 

Ghost of Tsushima

Estate

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Frutto di Sucker Punch, team alle spalle della saga di Infamous, ed esclusiva PlayStation 4, Ghost of Tsushima emerge da un periodo di sviluppo incredibilmente lungo, che accompagna il gioco da circa sei anni, dal lancio di First Light, espansione standalone del discutibile Second Son.

Dopo essere stato annunciato alla Paris Games Week nel 2017 ed essere mostrato con gameplay all’E3 del 2018, di recente Ghost of Tsushima ha trovato finalmente la propria finestra d’uscita, ovvero quest’estate, rendendolo probabilmente l’ultima esclusiva PlayStation prima dell’arrivo della nuova generazione.

Più nel dettaglio, il nuovo di Sucker Punch è un action-adventure open world abbastanza classico, che ci vede impersonare l’ultimo samurai sull’isola (appunto) di Tsushima nel corso dell’invasione mongola del Giappone nel 1274. Ogni filmato mostrato fa ben sperare soprattutto per una direzione artistica spaccamascella, al contrario di un gameplay che sembra parecchio derivativo e privo di particolari guizzi brillanti.

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Watch Dogs: Legion

TBA

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In casa Ubisoft non se la passano proprio alla grande. Dopo il disastro di Ghost Recon: Breakpoint la reazione è stata radicale: rimandare tutte le uscite imminenti al successivo anno fiscale (anche per incastrarle con la nuova generazione di console). Watch Dogs: Legion fa parte di questa ondata, quindi destinata ad arrivare tra questo aprile e il prossimo, il che porterebbe a pensare magari ad una release autunnale cross-gen che farebbe pure slittare il prossimo Assassin’s Creed, ma vedremo.

Legion prosegue sempre sullo stesso leitmotiv dei precedenti due capitoli, sfruttare varie abilità di hacking per combattere con il gruppo DedSec il sistema di controllo noto come ctOS, qui al servizio di un regime autoritario che ha preso il controllo di una Londra ormai isolata (Watch Dogs è la serie più politica di Ubisoft, non a caso).

La novità della formula sta tutta nel fatto che non controlleremo un protagonista determinato, ma ogni NPC presente in quella Londra di un non troppo lontano futuro. Esatto, ogni singolo individuo incontrato può essere reclutato in DedSec e quindi nel vostro esercito personale. La cosa – oltre a essere dannatamente interessante – porta alla possibilità di permadeath e ad un’inedita complessità sia della scrittura (che ovviamente ne risentirà), sia del sistema di interazione all’interno dell’immaginario e tra l’immaginario e il giocatore. La curiosità per scoprire il risultato effettivo di una scommessa immensa come Watch Dogs: Legion è tanta, ne riparleremo di sicuro.

 

 

 

Bayonetta 3

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Del terzo capitolo di Bayonetta, annunciato con un piccolo teaser due anni fa ai The Game Awards, non sappiamo nulla, zero assoluto, se non che – come il predecessore fu esclusiva Wii U – sia in sviluppo in esclusiva per Nintendo Switch. É davvero troppo tempo che non si sente notizia alcuna a riguardo, ed è una possibilità concreta che possa essere mostrato ad un prossimo Nintendo Direct, magari già in questo primo mese dell’anno.

Che però arrivi nel 2020 lo diamo per sicuro, a meno che si siano incontrate gravi criticità nello sviluppo (e non dovrebbe essere questo il caso). Cosa aspettarsi da Bayonetta 3? Certo il solito spettacolare gameplay action di PlatinumGames, adatto tanto ai novizi quanto profondo e apprezzato anche dai più navigati, con il ritorno del mondo tamarro e a tratti piacevolmente blasfemo della strega di Umbra, che si vedrà probabilmente ancora una volta contro le creature angeliche e infernali.

 

 

 

Halo Infinite

TBA

Halo Infinite Master Chief

 

É finalmente il momento per Halo di tornare sul mercato, dopo cinque lunghi anni di attesa da Guardians. Del sesto episodio principale della serie non è noto comunque molto, se non che sfrutterà il nuovo engine Slipspace e che metterà in piedi un racconto sequel accessibile pure ai neofiti della serie (un po’ come ha fatto Santa Monica con God of War, qualcosa forse di molto vicino ad un soft reboot).

Per il resto, il gioco arriverà naturalmente su PC Windows e Xbox One, e sarà un titolo di lancio della nuova Xbox Series X, dando inizio alle danze delle produzioni interne della nuova generazione Microsoft. Dubito che prima di E3 2020 sapremo qualcosa di nuovo del gioco, destinato ad arrivare per fine anno.

 

 

 

Dying Light 2

Primavera

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Il primo Dying Light aveva ereditato la tendenza al parkour di Mirror’s Edge e il gameplay (più) survival (che) horror proprio di Techland, emergendo con una formula che nel 2015 mi tenne attaccato allo schermo per decine di ore, al netto degli infarti dovuti al fatto di girare di notte nella Harran infestata.

Trascorsi cinque anni, le aspirazioni di Techland con la serie sono cresciute a dismisura, vista la volontà di porre Dying Light 2 come uno dei titoli di maggiore profilo di fine generazione. Coinvolti nello sviluppo personalità illustri come Chris Avellone (che ha lavorato tra i tanti con Obsidian e Arkane), le mire del gioco sono puntate quasi interamente sull’impatto delle azioni del giocatore sulla narrativa ed il mondo di gioco.

Ad ogni azione corrisponderà un bivio, a cui seguiranno altre scelte, per una struttura molto ramificata delle possibilità del racconto e della struttura dell’immaginario, che dovrebbe reagire radicalmente alla nostra progressione. Oltre ad uscire su console di questa generazione, Techland ha tra l’altro confermato che – come tante altre uscite di quest’anno – Dying Light 2 sarà cross-gen.

 

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Half-Life: Alyx

Marzo

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Il ritorno di Half-Life era diventato un qualcosa di molto simile ad una barzelletta nel settore, tanto da diventare un comune pesce d’aprile e fonte di infiniti meme. Dopotutto dopo la conclusione di Half-Life 2: Episode 2 per dodici anni la saga con protagonista Gordon Freeman è letteralmente sparita nel nulla, catturata nel focus completo di Valve sul marketplace di Steam e chissà cos’altro.

Per questo il reveal di Half-Life: Alyx lo scorso novembre ha fatto decisamente scoppiare l’internet, visto quanto ormai dessimo tutti la serie per morta. Poi che il gioco   sia esclusivo per VR ha smorzato parecchio gli animi, e qui c’è come ovvio il tentativo di spingere il mercato degli headset e relativo supporto, su cui Valve ha investito non poco (vedasi HTC Vive e Valve Index).

Non nascondo quanto ritenga la cosa un azzardo, specie se da Alyx si vuole tastare il terreno per ripartire con il franchise, mentre per il gioco in sé ci sono pochi dubbi sui valori produttivi alle spalle. La durata dovrebbe essere simile a quella di Half-Life 2, il gameplay ruoterà (anche) attorno alla manipolazione della gravità (gravity gloves, non gravity gun) e il setting temporale sarà precedente al secondo capitolo, con protagonista e personaggio giocabile Alyx Vance.

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