Un susseguirsi di eventi catastrofici causati dalla caduta di un grosso asteroide sulla Terra ha decretato la fine dell’era dei dinosauri. La cronaca di quel giorno è stata ricostruita attraverso lo studio dei sedimenti recuperati dagli strati rocciosi del cratere di impatto.

La ricostruzione è stata fatta dai ricercatori dell’Università del Texas ad Austin basandosi sui dati ottenuti dalle perforazioni del cratere di Chicxulub, sotto la penisola dello Yucatan. Il cratere di impatto è stato datato circa 65,95 milioni di anni fa, tra il periodo Cretaceo e quello detto Paleogene e si è formato a seguito dell’impatto con l’asteroide.

La formazione di un cratere così profondo ha dato il via a inondazioni rapide che hanno trasportato detriti trasformando il sito in una serie di stratificazioni rocciose che ad oggi risulta tra uno dei più alti conosciuti nella documentazione geologica: un vero scrigno che custodisce la storia di quei momenti.

 

 

 

 

Analizzando i campioni estratti dal cratere è stato possibile ricostruire gli eventi che portarono alla totale estinzione dei dinosauri, una vera e propria cronaca di quanto avvenuto nelle prime 24 ore dopo l’impatto.

In pochi giorni dopo la caduta dell’asteroide sulla Terra molti esseri viventi morirono e molti altri successivamente a causa delle conseguenze dell’impatto.

L’impatto fu talmente devastante da essere paragonato a miliardi di bombe atomiche.
Nel giro di un’ora le acque dell’oceano inondarono il cratere portandosi dietro detriti e altri sedimenti da coste lontane.

Pochi minuti dopo l’impatto la forza è stata tale che ha fuso le rocce gettandole lontano e che ricadendo al suolo si sono depositate formando uno strato alto 130 metri. I detriti raggiunsero anche l’oceano con tanta violenza che si formò uno tsunami. Nel giro di un’ora le acque dell’oceano inondarono il cratere portandosi dietro detriti e altri sedimenti da coste lontane.

La presenza del carbone testimonia che sicuramente ci sono stati incendi generati dall’impatto. Inoltre la violenza del colpo ha sbriciolato i minerali contenuti nelle rocce liberando una quantità enorme di zolfo.

Lo zolfo liberatosi nell’atmosfera oscurò il sole portando lentamente al raffreddamento del pianeta e all’estinzione di massa.

Come in una pellicola catastrofica il finale è inquietante: un susseguirsi di eventi distruttivi che hanno sacrificato quasi tutti gli esseri viventi del pianeta.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze (Pnas) e fa parte della campagna di perforazione del cratere di Chicxulub.