Dopo mesi di anticipazioni e smentite, Huawei ha finalmente annunciato il suo sistema operativo proprietario. Si chiama HarmonyOS. Doveva essere il suo asso nella manica in caso di inasprimento della guerra tra USA e Cina, ma per il momento la partenza è cauta.

Richard Yu, il N.1 della compagnia, ha affermato che HarmonyOS debutterà inizialmente solo su una serie di device distanti dal mercato smartphone: smart TV, laptop, smartwatch, smart home device, e sì, perfino i sistemi di infotainment delle automobili.
Ma entro tre anni il gioco inizierà a farsi serio, e HarmonyOS sarà installato anche negli smartphone.

Ma entro tre anni il gioco inizierà a farsi serio, e HarmonyOS sarà installato anche negli smartphone.

È evidente che sarà questa la vera scommessa: vincere in un settore, quello delle piattaforme mobile, che, usando le parole di Bill Gates (lui né usci sconfitto), si basa sul winner takes it all. E ormai i giochi sembrano già fatti, ma chi sa. Il mercato cinese, forse il più appetibile per il mondo mobile di oggi, ha regole tutte sue.

Il CEO di Huawei sostiene che HarmonyOS sia molto più potente e sicuro di Android, ma di questo ovviamente non abbiamo ancora prova.

A modularized HarmonyOS can be nested to adapt flexibly to any device to create a seamless cross-device experience. Developed via the distributed capability kit, it builds the foundation of a shared developer ecosystem.

Si legge in un comunicato dell’azienda, dove viene anche detto che Huawei sta lavorando a questo OS da oltre 10 anni.

E Android? Huawei dice che finché sarà possibile continueranno a lavorare con Google. E ancora una volta, non si capisce il confine tra realtà e bluff.

We will prioritize Android for smartphones, but if we can’t use Android, we will be able to install HarmonyOS quickly.

Per il momento HarmonyOS debutterà in Cina, con l’ambizione di arrivare ad una release internazionale più avanti nel tempo.