Facciamo il punto su Samsung Galaxy Fold: dopo i nuovi report e teardown sappiamo quali sono i problemi del nuovo smartphone pieghevole di Samsung ed è sempre più evidente che la scelta di non inviarlo a chi l’aveva preordinato è stata molto saggia.
Ricapitoliamo. Per fare uno schermo pieghevole serve per forza avere una protezione in plastica invece che in vetro (o Gorilla glass che sia) questo si sa da una decina di anni, da quando si sperimentano schermi curvi. La plastica, lo sappiamo bene, si graffia facilmente e non ci sono ancora soluzioni industrializzabili (niente “Gorilla Plastic” insomma) che risolvano questo problema. Non solo: se la si piega col tempo fa le grinze e, in base all’uso, si rompe. Anche questo lo sappiamo da un pezzo.
Già questo, per quanto mi riguarda, blocca inevitabilmente la produzione di uno smartphone pieghevole: per quanto io possa apprezzarne le potenzialità di aprire e chiudere uno schermo rendendolo grande il doppio (che sono tante e super fighe!) non potrò mai passare sopra al fatto che già dopo qualche giorno si creano delle grinze orrende a metà schermo e, soprattutto, al fatto che non sappiamo, di fatto, quanto passa prima che quella plastica raggrinzita si rompa: settimane? mesi? non è un caso che non siano ancora stati messi in commercio per davvero smartphone del genere che non siano solo prototipi da mostrare in fiera un giorno e basta. L’uso di un vero utente, per mesi o anni, è tutto un altro paio di maniche.
Quando criticavo, aspramente, i nuovi smartphone pieghevoli presentati ad inizio anno al CES e a Barcellona, avevo questo in testa, ben chiaro.
Che quasi nessuno di chi ha preso in mano questi device in fiera si sia minimamente preoccupato di fare domande specifiche a Samsung, Huawei e gli altri è per me davvero assurdo.
Ma non basta, perché il Galaxy Fold di cui tanto ho parlato ultimamente non si ferma a questi problemi (che, lo ripeto, sono già “bloccanti” per quanto mi riguarda, tanto più visto il prezzo di listino) ma ne aggiunge altri, ancora più gravi.
La pellicola di protezione
Il primo è la famosa pellicola: la protezione plastica di cui parlo sopra, nel Fold è applicata sullo schermo in maniera davvero strana: come fosse una di quelle pellicole protetittive che rimuovi appena compri il telefono, con quello spazio libero attorno e, soprattutto, con la tendenza a staccarsi. Se questa pellicola si stacca, lo schermo salta, diventa nero, rendendo inutilizzabile lo smartphone.
A Marques Brownlee è bastato sollevarne una minima parte perché tutto lo schermo smettesse di funzionare:
PSA: There's a layer that appears to be a screen protector on the Galaxy Fold's display. It's NOT a screen protector. Do NOT remove it.
I got this far peeling it off before the display spazzed and blacked out. Started over with a replacement. pic.twitter.com/ZhEG2Bqulr
— Marques Brownlee (@MKBHD) April 17, 2019
Il punto qua non sono i famosi recensori americani che hanno tolto la pellicola pensando fosse rimovibile, fosse solo quello il problema basterebbe (forse) semplicemente comunicare meglio il fatto che non va rimossa.
Il problema, come ho appena scritto, è che la pellicola tende a staccarsi da sola col tempo e, lo ripeto ancora, se si stacca o, cosa ancora più probabile, se le grinze che fa diventano una crepa, lo schermo salta. Insomma, puoi anche non staccarla, ma dopo diciamo sei mesi di utilizzo come sarà ridotta?
La cerniera
Ma non è finita qua. Perché tra i diversi Fold rotti nella famosa settimana nera appena trascorsa c’era anche quello di The Verge che presentava uno strano rigonfiamento dovuto ad un piccolo detrito penetrato non si sa come tra lo schermo e la scocca.
Il motivo lo ha da poco scoperto iFixit nel suo rituale tear down: a quanto pare la cerniera durante l’apertura e chiusura crea un pertugio in cui può entrare polvere e altro: il tutto finisce indovinate dove? tra lo schermo e la scocca… e lo schermo salta.
Gli schermi OLED sono molto delicati, devono essere completamente isolati da qualunque materiale esterno, come una camera bianca: basta anche pochissima polvere per danneggiarli irrimediabilmente.
Nel tweet di Dieter Bohn si vedono chiaramente due bozze dovute a qualcosa che si è infilato tra lo schermo e la scocca, è bastato questo per far saltare lo schermo:
https://twitter.com/backlon/status/1118573836226658304
Torniamo all’inizio: il Galaxy Fold è uno smartphone pieghevole che doveva, nelle intenzioni di Samsung, rappresentare l’attitudine dell’azienda all’innovazione. “Siamo stati i primi a produrre e mettere in commercio uno smartphone pieghevole”.
Come sia stato possibile pensare di mettere in commercio un prodotto del genere, con i problemi appena descritti allo schermo (e tanti altri a livello software, ma su quelli si può passare anche sopra, si risolvono in teoria col tempo e gli aggiornamenti) e a un prezzo di listino stellare è davvero un mistero per me.
Si è dovuti arrivare fino all’invio delle test unit ai recensori, solo un paio di settimane prima dell’invio delle unità preordinate ai consumatori finali, per rendersi conto che c’erano problemi così seri e bloccare le spedizioni.
Come è stato possibile? Come risolverà il problema Samsung? Qui non si tratta di mettere un avviso sulla scatola come molti sembrano voler fare intendere, qui si tratta di riprogettare la cerniera, trovare un metodo migliore per applicare la pellicola protettiva e, soprattutto, rendere chiaro fin da subito che quel tipo di schermo ha una durata inevitabilmente limitata e che il formarsi di crepe e grinze è normale.
Passeranno mesi, non settimane. E qualcuno in Samsung potrebbe anche decidere a questo punto di cancellare completamente il progetto Fold, per evitare mesi di articoli, video e report di utenti che si lamentano del fatto che il loro smartphone da 2000€ ha le grinze o, peggio, ha smesso di funzionare dopo qualche mese di uso.
Per ora sembra si sia data la colpa ai giornalisti inetti che staccano pellicole che non devono staccare: quante volte l’avete letta e sentita questa cosa? Perfino nel primo comunicato di Samsung si è voluto specificare questo fatto. La stanno gestendo in questa maniera a quanto pare, ma non può durare per sempre.
Quando ho pubblicato il mio primo articolo sull’argomento, il giorno stesso in cui è “esploso” questo caso, molti mi hanno dato dell’esagerato, riducendo il tutto a casi isolati e ripetendo il mantra dei recensori non attenti che rimuovono pellicole che non andavano rimosse.
È ormai molto evidente per chiunque abbia la voglia di informarsi un minimo che i problemi sono ben più gravi e che quando scrivevo che questo caso influenzerà tutto il mercato di questi nuovi smartphone pieghevoli non stavo per niente esagerando.
E per inciso: che siano uscite e continuino ad uscire recensioni scritte e in video che non ritengono questi problemi bloccanti è per me davvero uno scandalo e un bruttissimo segnale per la critica di settore. Lo abbiamo capito tutti che l’idea è buona e ha enormi potenzialità. Lo sappiamo già da anni. Il punto che dovreste valutare, cari colleghi, è la specifica realizzazione di Samsung con il suo Galaxy Fold, non l’idea in generale.
Vi invito a guardare la bella recensione video di The Verge a cura di Dieter Bohn (che la pensa esattamente come me) e il tear down di iFixit (che rivela tutti i problemi appena descritti).
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La foto di testa è © The Verge