La Llorona – Le lacrime del male

La Llorona - Le Lacrime del Male

L’universo di The Conjuring si espande oggi al cinema con il folkloristico La Llorona – Le Lacrime del male, esordio sul grande schermo di Michael Chaves e basato sull’omonima terrificante icona della cultura latino americana. Ma pur appartenente al grande franchise creato da James Wan, il film ci avrà convinto?

Raffigurata come una donna disperata e in pena per la perdita di suo figlio, la figura della llorona, nella cultura dell’America latina, viene declinata sotto diversi punti di vista, venendo tramandata di leggenda in leggenda a seconda del Paese d’origine.

Eppure la rappresentazione principale è sempre la stessa: una figura spettrale, con un velo davanti, che versa lacrime di eterna sofferenza, alla disperata ricerca del proprio bambino disperso.

 

 

 

 

Perché fa così paura la llorona?

Perché fa così paura la llorona? Perché come tutti gli spiriti in sospeso sulla terra, la sua disperata ricerca culmina sempre con il rapimento di un bambino che possa sostituire il figlio perduto.

Un po’ come l’uomo nero, il mostro nell’armadio o sotto il letto, la llorona fa parte di quella mitologia di personaggi usati per far paura ai bambini e fargli ubbidire nel momento dei capricci.

Nel film di Michael Chaves, La Llorona – Le Lacrime del Male,  nessun bambino, educato o meno, buono o cattivo, è al sicuro dal pianto della llorona. Una volta che il suo pianto raggiunge il nostro udito, si è ormai condannati e non se ne andrà fino a quando non avrà ottenuto ciò che le spetta: un nuovo bambino!

 

La Llorona - Le Lacrime del Male

 

Ed è esattamente questo male che deve affrontare l’assistente sociale Anna Tate-Garcia (Linda Cardellini), rimasta vedova da poco e con due bambini a cui badare. Ma l’esistenza di Anna sarà del tutto sconvolta quando si ritroverà di fronte al delicato caso di Patricia e la morte dei suoi due figli proprio a causa della llorona. Ma si sa, lo scetticismo e il dolore in questi casi non paga, e la donna si ritroverà a doversi districare lungo una scia di terrore, vendetta e spiriti maligni.

In quello che sembra essere un vero e proprio manuale al “cosa non fare quando si è in un film horror“, tra luci che non vengono accese, porte da non aprire aperte e soffitte inquietanti, La Llorona – Le Lacrime del Male si posiziona nel classicofilone dell’horror mainstream.

Buona regia, discreta recitazione, jumpscare e silenzi abbastanza dosati, ma privi del vero terrore che, invece, un horror dovrebbe vantare. Un film volto più all’intrattenimento che alla paura.

 

La Llorona - Le Lacrime del Male
Sembra essere il classico film per una serata più creepy, tra amici, al cinema.

Un horror a buon budget, ma che alla fine non lascia nulla addosso, se non qualche brivido durante la proiezione, per poi prendere in giro chi è seduto al nostro fianco per essere saltato dalla sedia. Da questo punto di vista un film sicuramente ottimo per l’intrattenimento, ma che una volta capito il meccanismo – dopo nemmeno venti minuti di film – diventa prevedibile in ogni sua scena più “agghiacciante”.

Non condivide assolutamente la naturalezza di horror più recenti, come per esempio Hereditary, che hanno saputo conquistare proprio con la semplicità del silenzio, di stanze buie, di presenze non mostrate, di sonoro assente o, come lo stesso The Conjuring di James Wan, dell’uso dei canoni del genere horror capace di scavare nelle più profonde paure dell’essere umano, confezionando una pellicola che sappia terrorizzare anche dopo la proiezione in sala.

 

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La Llorona - Le Lacrime del Male

 

La Llorona – Le Lacrime del Male è un compitino confezionato da un regista che sicuramente mostra di avere una forte sensibilità con la macchina da presa, ma che non riesce mai ad andare oltre il brivido standard, quello ormai brevettato e fatto con lo stampino, basti anche solo pensare – restando in tema Conjuring Universe – ad Annabelle o il più recente The Nun.

Dopo le primissime apparizioni, è facile prevedere quando la llorona farà la sua comparsa.

Dopo le primissime apparizioni, è facile prevedere quando la llorona farà la sua comparsa, dando l’impressione di una cadenza piuttosto ritmata e cronometrata su quando ci sarà il momento di suspense, quando arriverà la creatura, quando succederà qualcosa.

Una volta entrati nel meccanismo la paura resta un ricordo lontano, lasciando al suo posto un film alla fine gradevole, ma che non riesce davvero a far tremare.

 

 

La stessa figura della llorona è assai più terrificante quando non viene davvero mostrata, creando il mistero attorno a questa entità folkloristica, probabilmente uno dei lati più convincenti del film che sa giocare molto bene con le credenze, le leggende, le superstizioni che ancora oggi ci rendono un po’ schiavi, un po’ scaramantici dei vecchi dire, delle storie che ci sono state raccontate quando eravamo bambini. Del resto, prima dell’avvento dei film dell’orrore, la paura si tramandava proprio con i racconti popolari che hanno infestato i sogni di generazioni e paesi per secoli.

È un vero peccato che James Wan non abbia ancora trovato la giusta formula – o forse i giusti registi – per portare avanti il suo universo attraverso l’esempio di The Conjuring; o, forse, il problema sta proprio in quello, nel voler fare a tutti i costi un film dalla struttura e stile simile, puntando ad una fetta di pubblico fin troppo estesa per il genere, ma che non riesce neanche lontanamente ad arrivare a quel tipo di suspense non scontata e prevedibile.

 

La Llorona - Le Lacrime del Male

 

Sicuramente un film che “”ci insegna”” a non fidarci dei pianti provenienti da dietro le tende della nostra casa o tra i cespugli, e che ci dice ancora una volta che le porte chiuse a chiave e con i lucchetti devono restare chiuse e che se nel cuore della notte sentiamo dei rumori sospetti… bhè sarebbe il caso di accendere almeno una luce!

 

La Llorona – Le Lacrime del Male vi aspetta in sala dal 17 Aprile.

 

 

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