Il mio viaggio in Antartide: 3

Il mio periodo in Antartide continua e quindi anche la rubrica settimanale meno puntuale al mondo. Questa settimana la vita a McMurdo è stata molto movimentata. Sabato scorso (il 24 Novembre) si è festeggiato il Thanksgiving, perché si anche qui in Antartide si mangia e si festeggia.

Anche io mi ero iscritto per la tradizionale 5K ma una serata in laboratorio più lunga del previsto mi ha impedito di partecipare. La cena del ringraziamento è stata molto tradizionale per gli standard americani con tacchino come piatto principale (c’erano anche opzioni vegetariane).

Visto che la popolazione della base al momento è di 850 persone ci sono stati diversi turni così che tutti potessero partecipare.

 

Il conteggio della popolazione di McMurdo viene aggiornato giornalmente

 

Gli orari delle cene erano scelti in modo tale che anche le persone che hanno un turno di notte potessero partecipare.

 

Il Thanksgiving è tradizionalmente il giovedì, ma in Antartide viene festeggiato il sabato per evitare di influenzare significativamente la settimana lavorativa (mantenere una routine costante viene considerato fondamentale vista l’assenza dell’alternanza giorno/notte).

Come spiegavo nelle precedenti puntate, si conserva tutto e si cerca di riciclare il più possibile (McMurdo ha il 65% di rifiuti che vengono poi riciclati). Affinché questo sia possibile ci sono diversi contenitori con immagini esplicative.

 

 

Oltre al Thanksgiving, questa settimana c’era un evento che viene tenuto molto in considerazione qui a McMurdo, la sfida di tiro alla fune tra la base americana di McMurdo e quella neozelandese Scott.

Questa tradizione va avanti dagli anni ’80 ed è una sfida che viene tenuta una volta l’anno la settimana dopo il Thanksgiving. Quest’anno le donne neozelandesi hanno vinto 2 a 1 e gli uomini americani hanno vinto con lo stesso risultato.

Dopo che è stato fatto notare che ha sempre vinto lo stesso lato della fune (il campo era in leggera pendenza) si è scelto di fare una sfida finale con i team misti in un’altra posizione. Quest’ultima sfida è stata vinta da McMurdo, quindi per 1 anno McMurdo conserva la coppa (daje).

 

Sfida femminile tra Scott Base e McMurdo Station

 

Anche questa settimana ho avuto l’occasione di girare un po nei dintorni della città, in particolare ho preso in affitto con alcuni amici/colleghi le fat tire (biciclette con le ruote più grosse/larghe del normale) per fare un giro dell’Armitage Loop.

Si parte da McMurdo si va verso Scott Base sulla strada principale e poi si ritorna a McMurdo pedalando sull’Ice Shelf (la lastra di ghiacchio di 2/3m sopra il mare). Da qui si vede benissimo tutto il panorama dell’isola di Ross, in particolare Obs Hill, ma anche la catena montuosa della Royal Society.

 

Solo 3 persone hanno affittato la bici per l’Armitage Loop

 

L’Armitage Loop non è stata l’unica escursione settimanale, infatti nel nostro giorno di riposo di domenica ci siamo concessi un giro a Castle Rock dove si gode una vista splendida di Ross Island senza vedere la città di McMurdo.

 

In cima a Castle Rock

 

 

Il Gruppo di Ricerca

Finita la parentesi divertimento vorrei parlare di qualcosa di cui non ho mai discusso: le persone che lavorano qui in Antartide per l’esperimento BLAST-TNG (ce ne sono altre che non sono venute).

Il contingente antartico BLAST è formato da 15 persone, 3 professori, 4 studenti PhD ed il resto sono postdoc, fellows o research scientist.

Il Principal Investigator dell’esperimento è un professore dell’University of Pennsylvania (UPenn), Mark Devlin. Mark gestisce BLAST dal 2003 ed il fratello ne ha fatto anche un film per il volo del 2006. Proprio in occasione del film Stephen Colbert lo ha intervistato quando era ancora a Comedy Central.

Gli altri professori vengono dalla Northewestern University e ASU, Arizona State University. Il nutrito gruppo di postdoc è formato da persone da UPenn come me ma anche da NRAO (National Radio Astronomy Observatory), NIST-Boulder (National Institute of Standards and Technology), UCSD (University of California San Diego), UC Berkeley e Milano-Bicocca. Gli studenti di dottorato sono di base a UPenn, ASU e Northwestern.

La lista completa delle persone coinvolte la potete trovare qui

 

 

Al lavoro!

Dal punto di vista del lavoro la settimana è stata piuttosto profittevole. Abbiamo fatto tre trasferimenti criogenici (uno per trasferire azoto liquido ed il secondo per il trasferimento dell’elio liquido, questo è stato eseguito due volte).

Dopo diversi cicli di raffreddamento stiamo a 280mK sui piani focali circa -273 C.

 

Me e Nate mentre controlliamo il trasferimento dell’azoto liquido

 

Contemporaneamente abbiamo anche iniziato l’assemblaggio della gondola installando i vari computer di bordo ma sopratutto abbiamo riattivato il network. Grazie a questo passaggio possiamo finalmente comunicare con tutti i vari componenti a bordo e verificare che non ci siano bug nel codice o altri problemi hardware.

Stiamo anche migliorando il sistema di readout dei nostri piani focali per ridurre il rumore, ma anche per migliorare il sistema di dissipazione del calore.

Le soluzioni più efficaci che si adottano a terra non hanno la stessa efficienza a 40km di altitudine per via della bassa pressione (circa 1 millesimo di quella che c’è a terra). In genere si usano radiatori o qualunque cosa che conduca calore verso zone fredde della gondola.

Dissipare correttamente non è semplice poiché se il calore viene dissipato troppo i componenti diventano troppo freddi e non funzionano ma se non si dissipa i componenti sono troppo caldi. Per questo motivo abbiamo chi si occupa di simulare dal punto di vista termico tutto il volo così che sappiamo qual è il modo più adatto ai nostri scopi.

Per finire lo specchio è stato pulito per quanto possibile, purtroppo è sempre rovinato, e ed è stato installato nella sua posizione finale sulla gondola.

 

 

P.s. visto che su questo blog ci sono molti appassionati di cappelli ho fatto una fotografia a quello che vedete in testa e in copertina a questo articolo ;)

 

 

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