L’attesissimo Marvel’s Spider-Man di Insomniac Games sta per arrivare in esclusiva su PlayStation 4, scopri come ci è sembrato nella nostra recensione.

Quando questo nuovo gioco dedicato al personaggio di Spider-Man è stato presentato per la prima volta al pubblico, l’entusiasmo da parte dei fan non ha tardato a manifestarsi e si è creato fin da subito un palpabile hype nei suoi confronti. Questo principalmente per due motivi: finalmente anche l’arrampicamuri diventa protagonista di un videogioco pensato come tale, invece che come tie-in di un film o fumetto, e Sony decide di affidare lo sviluppo alle sapienti mani di Insomniac Games, rendendolo una sua esclusiva di punta.

Circa un mese fa ho realizzato un’anteprima sulle prime due ore di gioco e un’intervista in video al creative director, Bryan Intihar (di seguito il link, per chi se le fosse perse), in cui è evidente la pressione e l’entusiasmo con cui il team si è approcciato a questo compito, un compito decisamente arduo, perché Spider-Man non è un personaggio qualunque. Ma neanche Insomniac è una software house qualunque, e appare quantomai adatta visto il suo background di lavori i cui tratti distintivi sono ironia, sentimenti, gadget folli, comandi reattivi, movimenti appaganti e azione travolgente.

 

 

“Se pensiamo a cosa rende Spider-Man unico e apprezzato fin dal suo debutto risalente a oltre sessant’anni fa, è impossibile non citare il carisma di Peter Parker unito all’ironia di Spidey – ha precisato Intihar in una lettera alla critica, arrivata insieme alla copia review del gioco – O il modo in cui sfida la gravità con le ragnatele, l’amore per la tecnologia e la sua intrinseca bontà d’animo. Pertanto, siamo specificamente qualificati e profondamente onorati di collaborare con Marvel Games e PlayStation a questo gioco monumentale.

Abbiamo riversato l’anima in Marvel’s Spider-Man, sentendoci insieme possessori e depositari di qualcosa più grande di noi. Questo percorso produttivo ci ha fornito l’opportunità di rivivere in modo straordinario l’infanzia, e in molti casi di condividere l’esperienza con i nostri bambini. Di conseguenza, abbiamo trattato l’universo Marvel forse con ancora più premura rispetto a qualunque saga da noi inventata, per via del profondo rispetto verso ciò che Spider-Man rappresenta per le famiglie di tutto il mondo.”

Ho ritenuto importante condividere pubblicamente questo passaggio perché evidenzia sia l’impegno che l’amore per il personaggio profuso da parte dello sviluppatore nel creare il gioco di cui andremo a parlare a breve. Un gioco che vuole essere di tutti, così come lo è il personaggio di Spidey, probabilmente il supereroe Marvel più amato da intere generazioni.

Lo è in particolar modo per il mondo “nerd”, poiché Spider-Man è un nerd, Peter Parker è un nerd, sfigatello e perennemente bullizzato, a cui viene data la possibilità di riscattarsi e di diventare un’eroe, perché in fondo da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. Se siete curiosi di scoprire come ci è sembrato Marvel’s Spider-Man, dunque, non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione.

Vi ricordiamo che il titolo arriverà il 7 settembre in esclusiva per sistemi PlayStation 4.

 

 

 

 

La storia originale del gioco vive del dualismo tipico delle migliori storie a fumetti di Spider-Man, in cui l’eroe entra in crisi con l’uomo, e viceversa.

La trama di Marvel’s Spider-Man non rappresenta l’adattamento di nessun film o saga fumettistica in particolare, ma attinge suggestioni da tutto ciò che è stato raccontato sul personaggio per mettere in scena una storia originale, senza bisogno di mostrarci per l’ennesima volta il morso del ragno e la trasformazione nell’arrampicamuri. Il giocatore veste i panni di un Peter Parker che è Spider-Man da ormai 8 anni, di scazzottate coi vari nemici e ragnatele sui grattacieli di New York ce ne sono già state parecchie, insomma.

Ma l’aspetto fondamentale è proprio che vesta i panni di Peter, vivendo quel dualismo tipico delle migliori storie a fumetti di Spider-Man in cui l’eroe entra in crisi con l’uomo, e viceversa. Le vicende iniziano con un’operazione di polizia a cui Spidey partecipa dapprima in modo defilato, poi decisamente centrale, che porterà alla cattura di Wilson Fisk, a.k.a. Kingping. Questa missione funge sia da tutorial per le dinamiche di gameplay, sulle quali ci soffermeremo più avanti, sia da introduzione a diversi personaggi dell’universo di Spidey.

In questo universo è Mary Jane Wattson a lavorare come giornalista per un Daily Bugle da cui J.Jonah Jameson si è ormai congedato per raccontare in un suo programma radio una visione piuttosto distorta dell’effetto Spider-Man su New York City (ascolteremo spesso i suoi sproloqui mentre volteggiamo tra i grattacieli); Peter invece lavora come ricercatore scientifico insieme a (ta-dan) il dott. Otto Octavius, qui sano nel corpo e nella mente, che rappresenta per lui una sorta di mentore, Norman Osborn è il sindaco della grande mela e la vedova zia May, più giovane di quanto non si pensi (ma non quanto in Homecoming), è la principale aiutante di Martin Li in un centro di accoglienza per i malati e i senzatetto di New York, il F.E.A.S.T.

 

 

Martin Li, o per meglio dire Mister Negativo, sarà anche uno dei principali villain di questo titolo.

Martin Li, o per meglio dire Mister Negativo, sarà anche uno dei principali villain di questo titolo, una scelta coraggiosa da parte di Insomniac che ha reso piuttosto centrale, per la prima volta, un personaggio poco noto a chi non legge costantemente il fumetto. Questa sua vicinanza con zia May lo rende peraltro un elemento molto delicato per Peter, e il turbinio di eventi che coinvolgerà la sua ricerca del misterioso “Respiro del Diavolo” coinvolgerà tutti gli affetti del nostro amichevole Spider-Man di quartiere. Nella storia si innesta anche la presenza di numerosi altri personaggi, da villain come Scorpion, Electro, Rhino, Vulture e Shocker a inaspettate aggiunte come Silver Sable e Miles Morales.

Ad arricchire una scrittura comunque di buon livello ci pensano infatti proprio la varietà di personaggi dell’universo di Spider-Man presenti nel titolo e la loro caratterizzazione. C’è una grossa attenzione nei confronti dei rapporti umani che questi hanno con Peter Parker e/o con Spider-Man, in un racconto che si articola su più livelli di lettura e riserva anche un buon numero di colpi di scena. Ma ho già detto fin troppo e mi fermo qui, non vorrei finire per spoilerare nulla di un gioco che vale la pena di essere goduto dall’inizio ai titoli di coda.

 

 

 

 

Parliamo ora del gameplay, aggiungendo a quanto già detto in sede di anteprima tutto ciò che abbiamo potuto carpire dall’esperienza di gioco completa.

Parliamo ora del gameplay, aggiungendo a quanto già detto in sede di anteprima tutto ciò che abbiamo potuto carpire dall’esperienza di gioco completa. Si conferma solido e molto divertente il sistema di movimento ed esplorazione della grande mela, dove Spidey può arrampicarsi, correre, saltare, eseguire acrobazie aeree e oscillare tra un grattacielo e l’altro con il miglior sistema mai realizzato finora, non si potrà infatti lanciare una ragnatela se non si ha nei paraggi un edificio o altra struttura visibile a cui agganciarsi (vengono però in nostro aiuto le proiezioni acrobatiche in ampie zone prive di edifici come i parchi o il porto).

Ci sono nove macro aree esplorabili di New York (il distretto finanziario, Chinatown, Harlem, Greenwhich, Midtown, Hell’s Kitchen, oltre alll’Upper West Side e all’Upper East Side divisi da Central Park) in cui si svolgeranno di volta in volta sia le missioni principali che quelle secondarie, insieme a tante altre micro attività e sfide che arricchiscono l’end-game.

L’unico aspetto in cui si poteva decisamente fare di più è non tanto nella varietà, quanto nella qualità dei contenuti secondari.

L’unico aspetto in cui si poteva decisamente fare di più è non tanto nella varietà (visto che tra raccolta di collezionabili come gli zaini di Peter o gli appostamenti di Black Cat, crimini dei teppisti e dei demoni, covi di questi ultimi e di Fisk da sgomberare, fotografie dei luoghi simbolo della grande mela e sfide come quelle di Taskmaster, di roba da fare ce n’è molta) quanto piuttosto nella qualità di questi contenuti secondari, che non aggiungono nulla più di quanto non sia già stato sperimentato da altri titoli del genere come i Batman Arkham.

È comunque un puntiglio, sia chiaro, che mina però la possibilità per questo titolo di riscrivere il genere dei giochi action adventure a tema supereroistico. Se in termini di quest design il gioco fa il suo senza osare troppo, dove brilla decisamente è nel level design delle missioni principali che sfruttano per la prima volta una verticalità degli spazi mai vista nelle vecchie incarnazioni videoludiche di Spider-Man, permettendoci di arrampicarci, correre sui muri e combattere scegliendo diversi approcci, dal classico freeflow a un uso più ingegnoso dei vari spider-gadget, fino a intere sequenze risolvibili in stealth con ko silenziosi.

Le fasi più stealth saranno però quelle in cui impersoneremo MJ, decisamente ben contestualizzate e utili a spezzare un po’ il ritmo, riportandoci coi piedi per terra, dopo ore a svolazzare sui tetti.

 

Il sistema di combattimento è il fiore all’occhiello del gameplay di Marvel’s Spider-Man, un riuscitissimo sistema freeflow che permette di mescolare combo, schivate, attacchi con la ragnatela e con i gadget in un crescendo di combattimenti sempre più spettacolare e quasi mai uguali gli uni con gli altri.

Ad arricchire ulteriormente questo aspetto, oltre alle abilità di Spider-Man sbloccabili man mano che si sale di livello (ricordiamo che ci sono tre alberi delle abilità distinti, identificati come Innovatore, Difensore e Lancia-tele, che includono sia abilità legate ai combattimenti che all’esplorazione e alle statistiche del personaggio), ci sono i poteri legati ai vari costumi. Questi sono 25 in totale e saranno intercambiabili con il costume che più ci aggrada in termini estetici, avremo inoltre a disposizione tre slot per le modifiche che permettono, ad esempio, di ridurre i danni da mischia o da armi da fuoco, incrementare il numero di punti esperienza ottenuti sconfiggendo nemici ecc…

Abbiamo poi a disposizione otto diversi gadget (lancia ragnatele, ragnatela a impatto, spider-drone, ragnatela elettrica, bomba ragnatela, mina a scatto, esplosione contundente e matrice di sospensione) potenziabili e modificabili in diversi modi, che torneranno utili sia in combattimento che per risolvere enigmi ambientali durante le missioni (con la ragnatela elettrica, ad esempio, si possono avviare generatori spenti per aprire porte o ascensori).

C’è infine un buon equilibrio tra le attività: dopo ogni missione principale avremo a disposizione un po’ di tempo, prima che si innesti la successiva, per dedicarci ai crimini cittadini o alle altre attività secondarie sparse per New York. Intervallare la storia con queste attività aiuta a collezionare i vari gettoni (ricerca, simbolo, base, crimine, sfida e zaino) necessari come valuta per acquistare i vari costumi, che si sbloccheranno per l’acquisto nell’apposita sezione del menu a scaglioni, man mano che saliamo di livello con Spidey.

 

 

Concludiamo parlando dell’aspetto grafico, dove c’è poco da dire se non che Marvel’s Spider-Man è davvero maestoso e rende giustizia tanto all’immaginario fumettistico dell’eroe quanto a una ricostruzione meticolosa della città di New York in modo impeccabile. Complice l’essere un’esclusiva PlayStation 4, l’ottimizzazione per la console di casa Sony è ai massimi livelli, non si riesce a percepire una texture in bassa risoluzione nè mai un calo di frame, che resta comunque ancorato a 30fps anche su PlayStation 4 Pro.

Tirando le somme, i ragazzi di Insomniac Games sono riusciti a confezionare un gioco di altissimo livello e a dare al personaggio di Spider-Man, finalmente, un ruolo da protagonista nel segmento degli action adventure supereroistici. Peccato non abbiano osato qualcosa in più sulla struttura dei contenuti secondari, ma essendo al primo esperimento con il personaggio ci sentiamo di promuoverlo a pieni voti e di consigliarlo a chiunque ami Spider-Man, o anche solo cerchi un divertente action game da giocare su PlayStation 4 che potrà regalare tranquillamente trenta ore di gioco per essere completato al cento per cento.

88
Marvel’s Spider-Man
Recensione di Francesco Ventrella
ME GUSTA
  • Storia originale solida e ben fatta
  • Gameplay eccellente e diversificato
  • Graficamente maestoso
FAIL
  • Missioni secondarie poco ispirate