Quando un personaggio diventa a dir poco leggendario come Batman, è naturale voler conoscere tutto delle sue origini e di come sia diventando l’eroe che tutti amiamo. Se Batman Anno Uno di Miller e Mazzucchelli ci ha mostrato il cosiddetto starting point (e mi si conceda, forse il migliore di sempre), Matt Wagner con Luna Oscura ci porta all’inizio delle esperienze oscure e soprannaturali del Cavaliere Oscuro, tra le tenebre del suo passato.
Chi mi segue sa bene quanto la figura di Batman sia per me oggetto di venerazione.
Ma al di la dei gusti e degli aspetti soggettivi è incredibile quanto il Cavaliere Oscuro sia trasversale nel mondo della narrativa: da vigilante e giustiziere pulp a membro della Justice League contro le minacce extraterrestri (o extra dimensionali), da detective e guida tutelare di Gotham City a presenza costante nei più importanti eventi del mondo fumettistico della DC Comics (impossibile trovare una vicenda dove Batman non abbia un ruolo spesso più che determinante).
Risulta quindi incredibilmente naturale che Batman affronti contemporaneamente gangster, super villains, minacce cosmiche alla Darkseid o demoni sovrannaturali provenienti da altre dimensioni.
Pensateci, non è una banalità: sono pochissimi i personaggi capaci di tale ampiezza e spesso è proprio il Cavaliere Oscuro a fornire la traccia da seguire per arricchire le saghe altrui.
Tutto merito del costume e dell’aura particolare che emana:
Batman è la notte,
Batman è la paura.
Perché limitarsi quindi ad affrontare solamente avversari “umani”?
Con questi presupposti (e con tanto rispetto per chi si è avvicendato negli anni sul character) Matt Wagner, già autore delle serie di Grendel e Mage e di Trinity (Superman/Batman/Wonder Woman), tra il 2006 e il 2007 si rende autore completo delle due miniserie “Batman e gli Uomini Mostro” e “Batman e il Monaco Pazzo”, che Lion Comics racchiude ora nel volume unico DC Deluxe a completamento del ciclo Dark Moon Rising.
Stiamo parlando di un “Batman Anno 1.5”, cronologicamente successivo al capolavoro di Frank Miller e David Mazzucchelli, ma precedente alle continuity successive,
in cui il nostro neo protettore di Gotham City dovrà affrontare per la prima volta una minaccia oscura, soprannaturale, una minaccia che porterà il Cavaliere Oscuro a cambiare radicalmente nell’animo e nei metodi.
Entrambe le storie omaggiano alcune delle primissime storie di Batman, riprendendone addirittura il titolo, ma collocandole in chiave moderna nella continuity del personaggio e descrivendo quindi una fase fondamentale dello sviluppo sia di Batman che di Bruce Wayne.
Perché vedete, fino a “Luna Oscura” Batman combatte i criminali spinto dal desiderio di ottenere la giustizia che suo padre e sua madre non hanno potuto avere (il loro assassinio da parte di Joe Chill); ma in questa serie il suo coinvolgimento in questioni veramente soprannaturali lo costringerà ad agire e pensare diversamente rispetto al recente passato (narrativamente parlando).
D’altronde quando si affrontano mostri o sette dedite a culti vampireschi e non gangster e criminali (rappresentati dagli iconici Sal Maroni e Carmine Falcone con relativi sgherri) è difficile stabilire chi sia veramente l’elemento che incute timore, soprattutto se a tutto questo aggiungiamo una figura femminile da proteggere, Julie Madison, fidanzata di Bruce, e quindi un rapporto da salvare.
Ben presto Batman capirà di aver bisogno di aiuto, il quale potrebbe proprio arrivare da quello che poi in futuro diventerà uno dei principali alleati del Crociato Incappucciato (nonché forse uno dei pochi amici, se così si può definire): Jim Gordon.
Ma il rapporto tra Bats e Jimbo non sarà l’unico aspetto approfondito in questa serie, visto che ci troveremo di fronte a molti tributes e analogie, a partire proprio dal sangue e dall’approfondimento del ruolo dello stesso nella mitologia di Bats: la storia del Cavaliere Oscuro inizia col sangue di Thomas e Martha sul marciapiede di Crime Alley, ma è anche parte del retaggio della famiglia Wayne e della nobile eredità che deve conservare Bruce Wayne in pubblico; il sangue è presente negli esperimenti che condurrà Hugo Strange per la creazione dei suoi mostri, ma sarà anche una componente fondamentale dell’operato della diabolica setta del Monaco Pazzo.
Il sangue è forza ma anche sofferenza quindi e nessuno meglio di Batman incarna questi due sentimenti.
Il fascino che trasuda questa serie è decisamente unico nel panorama odierno dei comics: un misto tra la golden age del fumetto, quei ruggenti anni 40 dove tutto sembrava possibile, e il fumetto più oscuro, adulto dell’epoca post Frank Miller con la sua rivoluzione seguita a Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro (1986).
I disegni, splendidamente caratterizzati, rimandano ad un immaginario pulp/gotico old school (lo si vede nella stessa Gotham, nelle architetture, nei mezzi, negli ottimi colori), ma allo stesso tempo allungano la mano verso la modernità, specialmente quella rappresentata da artisti come Frank Miller e Tim Sale che perfettamente hanno rappresentato questo connubio estremamente funzionale nelle storie di Batman.
L’utilizzo di linee semplici e pulite e di forti chiaro-scuri ci fa entrare nelle pagine e ci fa assorbire tutta la potenza del personaggio.
Mi ha sempre affascinato il modo in cui Batman, ammantato di nero, riesca sempre a stagliarsi oltre le tenebre di Gotham, come se le sfruttasse ma non ne facesse veramente parte.
E questo aspetto di Batman è davvero ben rappresentato nel ciclo Dark Moon Rising, visto che il personaggio viene messo di fronte ad avversari che vivono le tenebre nel proprio animo e non solo come mezzo per compiere le proprie azioni.
Matt Wagner è riuscito a costruire una serie che arricchisce il mondo del Cavaliere Oscuro e che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni Bat-appassionato,
quindi questa edizione Deluxe di Lion è davvero un’ottima occasione per portarsi a casa un pezzo significativo della storia del Pipistrello.
E in questa storia le tenebre sono molto più oscure di quanto il Cavaliere Oscuro di Gotham si sarebbe mai aspettato.
- Luna Oscura è un capitolo fondamentale per lo sviluppo di Batman, una sorta di "Anno 1.5"
- La storia approfondisce il rapporto tra Bats e Jim Gordon e spiega le motivazioni della "solitudine imposta" del Cavaliere Oscuro
- Adoro i disegni di Matt Wagner e i suoi fortissimi richiami al design gothic e pulp
- Il tribute alle originali storie di Batman non poteva essere realizzato in maniera migliore
- Non costa pochissimo, qualche euro in meno sarebbe stato gradito
- Sarebbe stato necessario un approfondimento editoriale sulle storie originali a fine volume, per gustare ancora meglio il tutto
- L'influenza milleriana si sente molto, specie nei dialoghi. Tribute o voglia di emulazione?