Dopo aver iniziato la procedura di bancarotta lo scorso settembre, Toys “R” Us annuncia ai propri dipendenti che chiuderà negli USA e in altri mercati.

La notizia era nell’aria da qualche giorno ed ora è stata ufficializzata. La chiusura degli oltre 700 punti vendita statunitensi avrà come conseguenza il licenziamento di gran parte dei 33.000 dipendenti americani dell’azienda.

Il motivo dietro la decisione è un enorme debito di più di 7 miliardi di dollari accumulato negli anni non riuscendo a competere coi i colossi delle vendite online.

Che nel web ci sia spazio per pochi, come diceva Tim Berners-Lee? Resteranno aperti unicamente i punti vendita in Australia, Francia, Spagna, Polonia e Portogallo.

 

C’è poco da ridere, Geoffrey the Giraffe!

 

Ci sono progetti per cercare di lasciare aperti circa 200 negozi dopo la liquidazione, ma è tutto ancora incerto e solo sulla carta.

Toys “R” Us è un simbolo del mercato ludico, un’azienda nata nel 1948 come piccolo negozio, e che oggi non è riuscita a far fronte al nuovo tipo di mercato creato dalla rete.