La banda di ricercatori più pericolosi della Sapienza è tornata: Smetto Quando Voglio – Ad Honorem arriva al cinema con il terzo e conclusivo capitolo della saga di Sydney Sibilia.

Smetto Quando Voglio arriva al suo ultimo atto con Smetto Quando Voglio – Ad Honorem. Il cammino iniziato nel 2014 giunge alla sua conclusione ed è tempo di chiudere il cerchio per Pietro Zinni (Edoardo Leo) e la sua banda di disperati ricercatori.

Tutto ha avuto inizio tre anni fa quando il giovane regista salernitano Sydney Sibilia ha portato sul grande schermo quello che è stato un progetto originale, una storia con grandi influenze seriali e cinematografiche, dai colori acidi e dalla voglia di far divertire, ma soprattutto di mostrare quel lato oscuro dell’Università.

Una storia che sapeva parlare con il linguaggio dei giovani andando incontro alla vita dei più maturi, giocando con gli stereotipi attraverso uno stile graffiante e cinico. E a Sibilia va riconosciuto il merito di essere stato il primo ad aver osato, sperimentato, portato in Italia un cinema giovane, audace e autentico con la voglia di andare oltre i soliti canoni spianando la strada ad alcune delle perle degli ultimi anni come Lo Chiamavano Jeeg Robot e Mine.

 

Smetto Quando Voglio - Ad Honorem

 

A distanza di tre anni, dopo Smetto Quando Voglio e Smetto Quando Voglio – Masterclass, troviamo al cinema un Sydney Sibilia più maturo e consapevole del suo mestiere, delle sue idee e di come realizzarle, confezionando un terzo e ultimo capitolo perfettamente equilibrato e coerente con gli altri due della saga.

Smetto Quando Voglio – Ad Honorem è la svolta finale, il momento di redenzione e di riscatto.

Smetto Quando Voglio – Ad Honorem è la svolta finale, il momento di redenzione e di riscatto non solo per la banda, ma anche per altri due personaggi incontrati nel primo e nel secondo capitolo, ovvero il villain “Er Murena” (Neri Marcorè) e il supervillain Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio).

E ciò che Pietro ancora non sa tra le sbarre della sua cella ossessionato da un pericolo imminente che sta per scatenarsi su tutto il suo tanto odiato ateneo, è che la sua vita e quella di Walter sono molto più simili di quanto possa mai immaginare.

 

Smetto Quando Voglio - Ad Honorem

 

Un percorso di crescita e maturazione durato un anno nella trilogia che ha portato via per la realizzazione quasi cinque anni. Un cammino che ha visto unita un’intera squadra di menti brillanti con la voglia di portare al cinema qualcosa di diverso, senza dimenticare i capisaldi della storia.

Giocando moltissimo con le regole storiche del cinema, mescolando gli omaggi, per poi sintetizzarli – proprio come la droga realizzata dai nostri ricercatori – in qualcosa di unico e originale.

Smetto Quando Voglio – Ad Honorem ha il sapore agrodolce della conclusione, della fine di un viaggio, mostrando il cambiamento che ogni singolo personaggio, positivo o negativo che sia, ha compiuto in questo tempo.

E ciò che più conquista di Smetto Quando Voglio – Ad Honorem, come già era successo nei capitoli precedenti, è la forza dei suoi personaggi.

Abbozzati nel primo capitolo e sempre più approfonditi nel tempo. Personaggi comuni, che si ritrovano nella vita di tutti i giorni, con i quali è estremamente semplice entrare in empatia. Personaggi che possono ricordarci il nostro professore, un nostro compagno di scuola o un collega, o magari proprio noi stessi.

 

 

Smetto Quando Voglio - Ad Honorem

 

 

Personaggi imperfetti, scombinati, ma che proprio per questo risultano essere autentici. Ed è la loro forza di volontà che li porta, atto dopo atto, a raggiungere – in modi non poco ambigui – i propri obiettivi.

Quelli non perdono mai. Nemmeno vincono, eh, ma rompono il cazzo sempre.

Fiore all’occhiello della pellicola l’interpretazione di Luigi Lo Cascio nei panni di Walter Mercurio che riesce a dare vita a un brillante super villain.

 

Smetto Quando Voglio - Ad Honorem

 

Interessante è il cambio di soggettiva, di punto di vista, che muta in ogni capitolo della saga.

Interessante è il cambio di soggettiva, di punto di vista, che muta in ogni capitolo della saga. Vi capiterà di avere un vero e proprio déjà vu, ma è tutto calcolato. Le sequenze portanti della storia vengono inquadrate sotto punti di vista differenti proprio per dare un quadro a 360° degli eventi e spiegare cosa ha portato quel dato personaggio ad agire in un determinato modo.

Le storie sono fatte di azioni e le azioni sono date dai personaggi, senza i quali non avremmo un film. Una regola base della sceneggiatura perfettamente messa in atto da Sibilia. Causa e conseguenza, per scatenare una vera e propria festa di emozioni, divertimento e colori. Il tutto è giostrato con ritmo, con delle dinamiche coinvolgenti che trattengono lo spettatore dall’inizio alla fine, regalandogli un piacevolissimo momento di puro e nuovo cinema.

 

 

Smetto Quando Voglio - Ad Honorem

 

Colori acidi, musica moderna e una storia che si ripete: la precarietà. Ma unendo le forze e volendo a tutti i costi il cambiamento qualcosa può davvero mutare in questo Paese.

E mentre ci godiamo l’ultimo capitolo di questa trilogia da vedere e ri-vedere, aspettiamo di vedere cosa Sydney Sibilia ci riserverà in futuro.

 

https://www.facebook.com/leganerd/videos/10155893514183711/

 

Smetto Quando Voglio – Ad Honorem sarà nelle nostre sale dal 30 Novembre