Ever Oasis

Nintendo svela i misteri nascosti tra le dune in Ever Oasis, titolo firmato dal leggendario producer Koichi Ishii che reinterpreta il genere dell’Adventure RPG.

Sebbene il successo di Nintendo Switch in questi mesi dopo la sua uscita sia innegabile, e appaia ancor più solido alla luce dell’evento Spotlight di Nintendo all’E3 2017 soprattutto in relazione alla natura ibrida della console casalinga/portable, non è ancora arrivata la fine per Nintendo 3DS che proprio in questi giorni vede l’uscita di un’avventura singolare, basata su scontri in tempo reale, enigmi ambientali e pericolosi dungeon: Ever Oasis.

Questa nuova IP è sviluppata dal team nipponico Grezzo, già noto ai più per aver portato su Nintendo 3DS due dei più iconici titoli della serie The Legend of Zelda (ovvero le versioni 3D di Ocarina of Time e Majora’s Mask) sotto la supervisione del maestro Koichi Ishii (SaGa, Final Fantasy e la serie Mana) e propone un’avventura con meccaniche da gioco di ruolo davvero fresche, al netto di una cornice calda, desertica ed arabeggiante.

 

 

Molto tempo fa, il mondo era minacciato da una forza oscura e minacciosa, nota col nome di Caos. Annidandosi nel cuore degli esseri viventi, questo distrusse irrimediabilmente tutto ciò che di rigoglioso c’era, annichilendo i pochi sopravvissuti costretti a vivere ai margini di terre ormai trasformate  in aridi deserti. Per proteggersi dal destino di distruzione e morte, i vari popoli realizzarono le Oasi, luoghi resi sicuri e prosperi per merito della magia del vento e del forte legame stretto tra gli spiriti dell’acqua e i custodi dei semi del Grande Albero.

In queste piccola comunità organizzate come tribù ove i viandanti possono trovare ristoro e, talvolta, stanziarsi svolgendo la propria attività in botteghe e contribuendo così ad una situazione di maggior benessere collettivo, vive il popolo dei Bulbini, dei piccoli esseri nati con un bulbo nel cuore, destinato a fiorire per dar vita a diverse costruzioni, una volta che si sia raggiunta la felicità.

Il nostro protagonista (di cui si potrà scegliere il sesso e altri dettagli da un apposito editor a inizio gioco) è proprio uno di loro e, dopo l’introduzione al mondo di gioco e al suo contesto, si ritroverà subito a dover fronteggiare un destino molto più arduo di quanto non si potesse aspettare.

Tethu è l’unico superstite, l’eletto, discendente di queste genti sfortunate.

Tethu (questo il nome predefinito del protagonista) viveva una vita tranquilla nella comunità dell’Oasi creata da suo fratello maggiore, custode del seme del Grande Albero, che sarà costretto a sacrificarsi per salvargli la vita, quando una creatura del Caos attacca il villaggio distruggendolo e mandando tutto in rovina. Tethu è l’unico superstite, l’eletto, discendente di queste genti sfortunate, ed è suo compito creare una nuova Oasi, garantendo una vita tranquilla e pacifica ai vari popoli, e poi scacciare una volta per tutte da quelle terre la malvagia minaccia del Caos.

 

 

 

 

Dopo un lungo vagare nella desolazione del deserto, Tethu riuscirà a trovare Esna, lo Spirito dell’Acqua con cui stringerà amicizia e, impiantando il seme di una nuova Oasi, inizierà ad intraprendere quel percorso di responsabilità per far crescere la stessa, tenerla al sicuro ed accogliere e proteggere sempre nuovi abitanti. Sebbene parta e mantenga, nei toni, tutti i crismi di una fiaba per bambini, la narrazione di Ever Oasis non è affatto banale e si presta ad essere interpretata su più livelli, tra cui a mio avviso spicca più di altri quello di percorso di crescita e di formazione, in relazione al “senso di comunità”.

Una trama meno epica, se vogliamo, della media dei giochi di ruolo giapponesi, ma che ben si presta ad essere apprezzata tanto da un pubblico giovane quanto da uno adulto. Trama a cui si accosta, in termini di gameplay, una formula da adventure-RPG piuttosto fresca che attinge qualcosa anche da un genere più gestionale nelle meccaniche di ingrandimento del territorio della nostra Oasi, che da un piccolo pallino verde potremo ingrandire a dismisura. Di fondamentale importanza sarà portare sempre nuovi visitatori che, tramite un flusso di scambi, potranno permetterci di ingrandire il nostro territorio. Alle varie botteghe serve però  la materia prima con cui creare i propri prodotti, e qui entriamo nuovamente in gioco noi.

Creando un party con gli abitanti dell’Oasi (ciascuno dotato di specializzazioni, abilità particolari ed equipaggiamento) potremo avventurarci oltre i confini sicuri del territorio in cui sorge la nostra comunità e raccogliere materiali affrontando i diversi dungeon. Sono presenti diversi checkpoint che ci permettono di teletrasportarci di nuovo all’Oasi e di cambiare, all’occorrenza, la composizione del party. La risoluzione degli enigmi ambientali e dei dungeon stessi, dunque, non risulta mai troppo difficoltosa se si mette insieme il giusto team.

 

 

Gli scontri sono davvero intuitivi ed appaganti, con un buon sistema di targeting, un attacco leggero e uno pesante, la schivata e, per certi personaggi, un’abilità speciale di supporto. La struttura ruolistica del titolo è altrettanto semplice con un sistema di leveling che permette di progredire sbloccando sempre nuove combo, equipaggiamenti ecc…e diverse classi che però non giocano un ruolo vincolante sulla struttura del gameplay.

La sensazione generale è quella di aver voluto creare un comparto accessibile a tutti, con un buon grado di differenziazione che non rende mai banali gli scontri o la risoluzione degli enigmi, ma senza l’artificiosa complessità che invece spesso caratterizza le produzioni più recenti del panorama dei jrpg. Una scelta, questa, che premia il titolo fondendosi alla perfezione nel tessuto narrativo di cui parlavamo sopra.

Da un punto di vista meramente tecnico non si può certo gridare al miracolo, il titolo soffre di tutte le limitazioni che il 3DS ha ormai come piattaforma e sicuramente avrebbe potuto rendere tutt’altro impatto grafico su Switch. Ma le dinamiche sono ben implementate per la portatile ammiraglia della casa di Kyoto e togliendoci dalla testa l’ipotesi Switch non si può non constatare un piacevolissimo stile artistico acquerellato che gioca molto sul contrasto di colori caldi come il rosso e l’arancio della sabbia, e la freschezza del verde e dell’azzurro del cielo e dell’acqua, elementi costitutivi delle Oasi.

Nota positiva anche per le musiche, un sottofondo che non stanca per le oltre trenta ore di gioco che compongono l’avventura di Ever Oasis, se la si vuole affrontare in modo pieno e completo.

 

 

80
ME GUSTA
FAIL
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