La libreria di Nintendo Switch si arricchisce con questa esclusiva versione del capitolo più amato di sempre della serie di picchiaduro Capcom. Scoprite come ci è sembrato con la nostra recensione.

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers è finalmente arrivato su Nintendo Switch e rappresenta, stando alle parole di Yoshinori Ono, la versione definitiva del picchiaduro di Capcom che ha letteralmente fatto la storia di un genere. Prima dell’arrivo dei “competitor” a tre dimensioni (dapprima Virtua Fighter in casa SEGA, poi Tekken su PlayStation) non è scorretto affermare che la serie Street Fighter fosse per tutti i videogiocatori sinonimo del genere dei picchiaduro, eguagliata in certi momenti solo dal brutale Mortal Kombat.

Street Fighter II è uscito originariamente nel 1991e ha consacrato la saga tanto da essere ancora oggi il videogioco di Capcom più venduto di sempre. Ha subito nel corso degli anni svariate revisioni (Champion Edition, Hyper Edition, Turbo, ecc…) approdando praticamente su ogni sistema da gioco di generazione in generazione. Questa ennesima versione infatti si basa tecnicamente su Super Street Fighter II Turbo HD Remix, un remake risalente al 2008 completamente ridisegnato dai ragazzi di Udon Entertainment, ma va ad ampliare la sua offerta proponendosi come un vero e proprio titolo esclusivo per Nintendo Switch. 

 

 

 

 

Sebbene non preponderante e scandita come in altri picchiaduro, anche Street Fighter II ha una sua trama che contestualizza perchè questi lottatori si prendano a crude mazzate. Nel gioco abbiamo un salto temporale di quasi un decennio dagli eventi del primo, e ben 7 anni daglla serie Alpha. Ormai consolidato il proprio potere all’interno della Shadaloo, il malvagio generale M. Bison indice un torneo di arti marziali a livello mondiale (il World Warrior Tournament) con lo scopo di individuare e sconfiggere il lottatore più forte per poi possederne il corpo grazie allo Psyco Power, diventando così l’essere perfetto.

Nella versione per Switch è stata anche aggiunta una modalità in soggettiva chiamata La Via dell’Hado.

Al torneo parteciperanno, ciascuno con diverse motivazioni personali, i lottatori più forti che hanno avuto modo di distinguersi agli occhi di Bison durante gli anni precedenti. Nella versione per Switch è stata anche aggiunta una modalità chiamata La Via dell’Hado in cui nei panni di Ryu dovremo sgominare agenti della Shadaloo a suon di Hadoken e Shoryuken adoperandoci però con l’uso del motion control dei Joy-Con. Sebbene questi siano molto precisi, non sarà propriamente immediato entrare nelle dinamiche di tale modalità.

 

 

Ma il cuore di Ultra Street Fighter II: The Final Challengers rimane ovviamente la modalità classica, dove troviamo diverse novità anche in termini di gameplay. La più nota è senza dubbio l’aggiunta al roster dei personaggi di Evil Ryu e Violent Ken (che risultano però delle varianti degli shoto classici, quando ci si poteva aspettare modifiche più sostanziali rispetto alle normali versioni dei personaggi). Rivisto il bilanciamento di diversi combattenti che può riequilibrare, rispetto alla versione originale, anche una buona diversificazione per l’online, il personaggio di Akuma resta però sempre estremamente più forte di chiunque altro.

Rispetto alla versione HD Remix del 2008, in questa è anche possibile sfuggire dalle prese, possibilità assente da tutte le altre edizioni che cambia in modo pesante gli equilibri del gioco e lo rende da un lato un po’ inedito anche per i veterani, dall’altro approcciabile anche da chi gioca per la prima volta solo a questa versione. Sono infatti disponibili per imparare al meglio nella modalità Arcade ben 8 diversi livelli di difficoltà, che vanno da Principiante a Campione. La modalità co-op permette di combattere al fianco di un amico in cooperativa con due controller (il compagno può anche essere simulato dalla CPU).

La modalità co-op permette di combattere al fianco di un amico in cooperativa con due controller (il compagno può anche essere simulato dalla CPU).

Continuando nel menù troviamo la classica modalità Versus per sfidarsi in locale e Online (con la suddivisione standard tra Match Classificato e Match Amichevole). Torna anche la modalità Allenamento in cui affinare le vostre abilità di lottatori contro un personaggio manichino, e tra le novità oltre a La Via dell’Hado (di cui abbiamo già parlato sopra) troviamo una sezione Galleria che raccoglie numerose immagini, illustrazioni e anche le musiche delle arene di combattimento di tutta la serie Street Fighter, e l’Editor Colori (dove potrete personalizzare i colori dei costumi dei vari personaggi per poi usarli tranquillamente sia nella modalità Arcade che in Versus e Online).

 

 

Da un punto di vista tecnico Ultra Street Fighter II: The Final Challengers appare pulito ed estremamente fluido, sebbene in molti non abbiano mai gradito troppo il redesign di Udon apportato con l’HD Remix (c’è infatti la possibilità di riattivare sonoro e grafica originali per la felicità di tutti i nostalgici che desiderano fare un tuffo nel passato). Graficamente se la cava bene sia in modalità portable che collegato alla TV tramite dock, ma come al solito il vero valore aggiunto di Switch sta nel suo essere anche una console portatile.

Uno dei principali motivi per cui questa ennesima riedizione non stanca subito è una sorta di “ritorno alle origini” del multigiocatore in locale che la natura ibrida di Switch garantisce più di qualsiasi altra console attualmente in circolazione. Capcom, insomma, ci ha visto lungo anche questa volta e ribilanciando in parte (anche se avrebbe potuto fare di meglio) questo titolo, è riuscita a renderlo appetibile ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni dalla sua uscita, con questa edizione definitiva per Nintendo Switch.

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers è un titolo che non può mancare nella libreria Switch di qualsiasi appassionato della serie.

Tirando le somme, dunque, Ultra Street Fighter II: The Final Challengers è un titolo che non può mancare nella libreria Switch di qualsiasi appassionato della serie, visto però che il costo non è proprio dei migliori (parliamo di circa 40€) probabilmente non riuscirà a fare breccia nel cuore delle nuove generazioni come, in assenza di altri “nuovi” esponenti di tal genere sul nuovo hardware della casa di Kyoto, avrebbe potuto fare con un prezzo un po’ più budget, fattibilissimo trattandosi dell’ennesima riproposizione del gioco.

 

 

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Ultra Street Fighter II: The Final Challengers
Recensione di Francesco Ventrella