1993 – La Serie, seguito di 1992, è la produzione originale Sky che farà il suo debutto martedì 16 Maggio alle ore 21:15 su Sky Atlantic HD e Sky Cinema Uno HD. In occasione dell’anteprima e premiere della serie, abbiamo ascoltato quello che i protagonisti principali di questo progetto, attori, autori e produttori, avevano da dire su questa nuova stagione.

Ambientato in un contesto storico, politico e sociale che ha scosso l’Italia e tirato su le fondamenta di un “nuovo mondo”, 1993 – La Serie è il successivo seguito del precedente 1992, raccontato dagli occhi di sei ambiziosi personaggi, tutti diversi tra loro, ma destinati a incrociarsi.

E sebbene i protagonisti siano di fantasia, il loro sguardo racconta situazioni reali, storie che hanno cambiato la faccia del nostro bel Paese e personalità, ancora oggi, molto importanti, da Silvio Berlusconi ad Antonio Di Pietro.

Un racconto che attinge e si muove in un contesto reale, appassionando attraverso i suoi personaggi dai molteplici volti e vite in bilico. Una serie non solo apprezzata in Italia, ma che si è lasciata ben vendere anche all’estero.

 

 

1993 - La Serie

 

Così come Gomorra anche questa serie ha venduto molto all’estero, nonostante si parli di politica italiana, argomento non per forza conosciuto nel dettaglio all’estero.

La soddisfazione è doppia se, considerando che Gomorra è un brand che esisteva già con il libro, pensiamo che 1992 è nato interamente da noi. Sicuramente essere arrivati a una seconda stagione è un ottimo segnale.

Se penso al primo Romanzo Criminale, dieci anni fa, abbiamo fatto tantissima strada. Siamo a un ottimo livello. Stiamo finendo la terza di Gomorra, scrivendo la quarta. 1992 è andata molto bene, vedremo come andrà questa seconda stagione e intanto stiamo già scrivendo il concept di 1994.

 

Queste le parole di Nicola Lusuardi, story editor della serie, che ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta a Milano l’11 Maggio, alla presenza degli autori, di uno dei creatori della Wildside Lorenzo Mieli, il regista Giuseppe Gagliardi, e degli attori Stefano Accorsi, Miriam Leone, Tea Falco, Antonio Gerardi e Domenico Diele.

La nuova stagione sarà più thriller e molto più noir. Così come i personaggi diventano più inquieti, abbiamo fatto lo stesso lavoro anche sulla forma, costumi e colori della serie.

Cambia anche la fotografia. Abbiamo totalmente conformato questa seconda stagione ai toni del thriller poliziesco. La macchina da presa diventa più rigorosa e meno nervosa.

Cerchiamo di far rivivere l’incertezza dei personaggi. Incertezza che in quell’anno vivevano tutti gli italiani. Cambia il nostro approccio, influenzato ovviamente da come abbiamo deciso indagare i personaggi.

Continua Giuseppe Gagliardi, regista della serie, che tiene a precisare l’ovvio cambiamento di questa seconda stagione, sempre più conforme alla cornice storica a cui fa riferimento la serie.

Ma a cambiare non sono solo gli anni, le situazioni e gli scenari, ma anche i personaggi. Li vediamo svilupparsi in 1992. Avere dei sogni che vogliono portare avanti, a qualsiasi costo, e in questo 1993 – La Serie sembra che questi sogni si siano finalmente realizzati. Ma qual è il prezzo e quando durevoli potranno mai essere? Il primo a parlarne è la voce più intensa, nel coro dei personaggi principali della serie, ovvero Leonardo Notte, interpretato da Stefano Accorsi.

 

1993 - La Serie

 

Mentre in 1992 Notte coltivava un grande sogno segreto, il quale prendeva forma, mostrandosi nel corso degli episodi, in 1993 Notte arriva come se già ce l’avesse fatta.

La prima stagione finiva con lui che riceveva quella telefonata e quella telefonata equivaleva a ufficializzare la sua posizione. E in 1993 lo vediamo direttamente al fianco di Berlusconi.

Quello che era solo un progetto, un’idea, è stato finalmente preso in considerazione, anche se ancora viene continuamente soppesato, messo sotto esame. Sicuramente ha le idee sempre più chiare e sa che quella situazione politica, che il tutti contro tutti, può solo giocargli a favore.

 

Ma Notte non è l’unico ad avere dei progetti ambiziosi. Non da meno, infatti, è la  soubrette Veronica Castello, interpretata dalla bella Miriam Leone.

Lei è un grande maschera. Si muove sempre tra lustrini e pailletes, ma in realtà Veronica nasconde un’anima molto dark. Il finale del secondo episodio è metaforico, perché da un lato racconta la condizione dell’Italia di quel periodo, gli attimi di panico e paura, ma dall’altro racconta quello che sarà lo sviluppo, estremo, di questo personaggio. Da quel momento in poi Veronica affronterà il suo personale inferno.

 

E da un personaggio femminile, ne passiamo ad un altro, quello di Tea Falco che interpreta la giovanissima Bibi. Una ragazza ribella ma che, costretta degli eventi, si ritrova a dover cambiare tutto e iniziare a pensare come una persona adulta, a capo di un vero impero.

Bibi è praticamente diventata suo padre. La sua sfida forse è la più dura tra tutti i personaggi di questa stagione. Lei è sola ma deve decidere cosa fare della sua vita, quale strada percorrere.

Si trova a un bivio: da una parte vivere nel lusso ma fare i conti, ogni giorno, con l’inferno, dall’altra avere abbastanza coraggio, e alleati, per attuare una rivoluzione lì dove nessuno si era mai spinto.

 

1993 - La Serie

 

Presente in conferenza anche Domenico Diele, interprete del giovane Luca Pastore, perennemente in bilico tra giustizia e vendetta. Pastore è il portavoce di una gravissima piaga di malasanità che investì l’Italia in quegli anni, infettando moltissime persone con il virus dell’HVI.

Luca ha uno sviluppo più lento, rispetto a quello degli altri. All’inizio lo troviamo molto simile a quello che lasciamo nella stagione precedente; ma durante il suo percorso per fare giustizia, incontrerà una persona molto diversa da sé, ma soprattutto con un rapporto molto differente con quello stesso tipo di malattia.

E Luca rimarrà attratto da questo modo di fare, a tal punto che man mano che questo rapporto andrà avanti, si inizieranno a creare delle crepe sempre più importanti all’interno di quello schema fisso utilizzato dal personaggio per affrontare la vita che gli rimane da vivere.

 

Non era, purtroppo, presente un altro dei personaggi cardine della serie e che in 1993 – La Serie, avrà un ruolo ancora più importante, ritrovandosi, così come gli altri, a dover scegliere quale strada intraprendere. Ne accenna qualcosa uno dei tre sceneggiatori, Stefano Sardo.

Pietro comincia in una situazione di vero limite, da militare a uomo di politica quasi per sbaglio. In realtà, Pietro può far paura, ma sotto è un cagnone dall’animo buono.

Questo, però, non fa di lui uno stupido; anzi, da 1992 ha ben imparato qual è il gioco della politica italiana e sa bene che le sue qualità da buon samaritano, non sono le giuste qualità.

Ed ecco che il personaggio inizia a diventare cinico, sempre più cinico. In 1993 – La Serie, Pietro deve fare una scelta. Deve capire se la politica è davvero la strada giusta per lui, se vuole intraprendere questo percorso e rinunciare alla sua parte buona. Possiamo dire che è un uomo diviso, un uomo che non più permettersi azioni pericolose.

 

1993 - La Serie

 

Tra tutti i personaggi di fantasia visti fino a questo momento, di grande importanza sono anche i personaggi realmente esistiti che, sicuramente, danno un senso di realtà maggiore al racconto, portando ancora di più lo spettatore all’interno della serie.

Uno di questi è Antonio Di Pietro, che in quegli anni aveva appena iniziato a comprendere il suo potenziale e quanto la sua figura valesse per il popolo. A parlarne è il suo interprete, Antonio Gerardi.

Sono sincero, Di Pietro mi blinda un po’ perché non è un personaggio sui cui posso improvvisare. Essendo una persona reale, deve avere una dimensione reale.

Sicuramente il 1993 per Di Pietro è la malasanità. In questo anno lui è interamente focalizzato su quello, ma sa anche di essere diventato per il popolo importante, molto importante, soprattutto in un periodo in cui l’Italia ha davvero paura.

 

L’aspetto che più colpisce di 1993 – La Serie, così come lo ha fatto in passato con 1992, è collegato proprio ai personaggi reali. Questa produzione Sky non vuole semplicemente replicare storicamente quegli anni, ma raccontarli attraverso le figure di quelle persone, come per esempio Berlusconi o Di Pietro, che in un modo o nell’altro ne sono uscite vincitrici.

L’idea di questo format nasce dal voler raccontare in modo diverso quei personaggi che sono sempre stati raccontarti da un punto di vista deformante, filtrato dai media. In questo caso noi usiamo il loro punto di vista, o cerchiamo di raccontarli attraverso un altro occhio, a suo modo deformante, ma che li vive per quello che sono stati realmente.

Affianchiamo a un personaggio reale uno di fantasia, ma che sia un suo fan, descrivendolo sotto il punto di vista di quella percezione. In questo modo raccontiamo l’Italia di quei vincitori, dei veri protagonisti di quel periodo e che poi hanno, a modo loro, influenzato il contesto sociale e politico di adesso.

Conclude così Lorenzo Mieli, produttore della serie in rappresentanza per Wildside, invitando ovviamente a seguire gli sviluppi di questa nuova stagione.

 

1993 – La Serie sarà disponibile dal 16 Maggio, ogni martedì con due episodi a serata, alle 21:15 su Sky Atlantic HD e su Sky Cinema Uno HD.