In molti attendevano questo nuovo appuntamento con Call of Duty, sopratutto noi, per poterlo analizzare a dovere e capire se il lavoro svolto sul piano tecnico sia effettivamente superiore al mediocre Black Ops III, che su PC non brillava certamente per le prestazioni offerte.
Tecnicamente è una rubrica nella quale analizzeremo il lato tecnico dei videogame su PC, solitamente i più in voga e discussi dagli utenti per via dei porting dalla versione console.
In questo terzo appuntamento sul nostro banco di prova troviamo Call of Duty Infinite Warfare, titolo già recensito dal nostro Francesco, prendendo in analisi la versione console.
Call of Duty Infinite Warfare è un ottimo cambio di rotta per quanto concerne il lato tecnico della produzione Activision, sopratutto dopo il disastro di Call of Duty Black Ops III, che in alcuni casi portava il giocatore a dover disattivare delle impostazioni grafiche per poter godere di un framerate ottimale, non tanto nella campagna ma sopratutto online, dove la rapidità è alla base della vittoria.
Il sistema preso in esame per i nostri test è il seguente:
Scheda madre | ASUS Maximus VIII Formula |
Processore | Intel Core i7 6700K @4.8GHz |
Memoria RAM | 32GB Corsair 3000MHz CAS 15 (XMP) |
Scheda Video | 2x ASUS ROG Strix GTX 1080 (SLI) |
Unità d’archiviazione | Samsung SSD 840EVO 240GB + 840EVO 1TB |
Alimentatore | Enermax Platimax 1350W |
Come sempre utilizzeremo per i nostri test l’Acer Predator XB271HK, monitor 4K con tecnologia nVIDIA G-Sync.
Chi ha giocato Call of Duty Black Ops III su PC sa a cosa alludiamo quando parliamo di disastro: texture pop up praticamente ovunque, hitching, stuttering, pessimo supporto SLI, insomma lo sviluppatore sembrava essersi concentrato altrove, per non parlare della VRAM perennemente satura con impostazioni al massimo.
Il titolo non era stato propriamente ottimizzato purtroppo, a tal punto che molti Pro Gamer dovevano impostare quasi tutto al minimo per poter godere della giusta fluidità, sopratutto dal punto di vista competitivo del titolo.
Su questo punto ci dilungheremo un istante.
Call of Duty negli anni è divenuto un appuntamento annuale per tutti i Pro Gamer, amanti di FPS, anche se in molti lo odiano, moltissimi lo amano e partecipano a tornei in tutto il mondo e online.
Il motore grafico però non ha mai fatto passi da gigante.
Essendo un gioco di questo genere, il motore grafico non ha mai fatto passi da gigante, non per niente è rimasto praticamente lo stesso a partire dal primo capitolo fino a Call of Duty Ghost, con qualche ritocco qua e là ovviamente.
Questo perchè nel tempo la necessità era quella di avere un gioco che girasse su più sistemi possibili, più che avere una grafica foto realistica alla Crysis.
Per questo ed altri motivi, dopo la serie Modern Warfare, la campagna è divenuta sempre più abbozzata, concentrandosi sempre più sul multiplayer, che molti dicono essere lo stesso oramai da tempo.
In ogni caso il punto cardine di qualsiasi titolo competitivo online che si rispetti è il framerate, sopratutto su PC. Per questo motivo, oltre ad analizzare le prestazioni in 4K, effettueremo dei test con risoluzione inferiore per verificare il comportamento del titolo con framerate maggiori. Oltre i 60FPS, forse in pochi sanno che maggiore è il framerate e la velocità di aggiornamento del monitor e minore sarà l’input lag, nemico di tutti i Gamer.
Impatto grafico di buon livello per questo Infinite Warfare.
Se dobbiamo sbilanciarci, possiamo dire che l’impatto grafico su questo Call of Duty è di buon livello.
In generale tutti gli ambienti sono resi in modo discreto, l’illuminazione non è eccelsa ma restituisce un’ottima atmosfera, mentre per quanto riguarda le texture, non tutte sono molto curate, anche quelle di alcuni personaggi comprimari.
In generale le impostazioni grafiche, come per tutti i CoD del resto, sono molto corpose, offrendo un’ottima quantità di settaggi sui quali poter lavorare.
In primis la luminosità, che negli ultimi tempi sta finalmente comparendo nella maggior parte dei videogames in commercio, impostazione fondamentale per poter regolare l’immagine per come è stata pensata dagli sviluppatori.
Seguono poi il filtro per daltonici, che non guasta mai se avete problemi di questo genere e un bel contatore per gli FPS, così da poter evitare tool esterni che potrebbero infastidire il motore grafico, anche se, RTSS oramai da tempo funziona egregiamente con qualsiasi capitolo della saga.
Passiamo poi alle impostazioni avanzate, dove questa volta l’impostazione massima per le texture è ALTO, sarebbe bello sapere la differenza con i titoli precedenti dove era possibile impostare EXTRA, ma in generale il dettaglio è buono.
Il reparto ombre risulta molto interessante, ma le impostazioni che vi dovrebbero interessare maggiormente sono: risoluzione shadow mapping, illuminazione volumetrica ed illuminazione particellare.
Di queste tre impostazioni fondamentali, la più impattante è certamente la risoluzione delle ombre, lo shadow mapping per intenderci.
Con una GTX 1080 in 4K non ci sono problemi di alcun genere ad utilizzare l’impostazione EXTRA, ma anche una configurazione su ALTO non guasta l’impatto grafico in modo tangibile, quindi se avete una scheda video di fascia media, impostate ALTO per una maggiore fluidità.
L’illuminazione volumetrica, spesso in molti giochi, è un mattone per qualsiasi scheda video.
Per fare un esempio, in Tom Clancy’s The Division, con questa impostazione attiva, nei pressi di ombre e fumi si nota una perdita considerevole di FPS.
Fortunatamente in Call of Duty Infinite Warfare, l’illuminazione volumetrica sembra essere implementata in modo egregio, risultando poco invasiva; lo stesso vale per l’illuminazione particellare.
In ogni caso se avete una scheda video di fascia medio-bassa, come ad esempio una AMD RX460 o una nVIDIA GTX 1050, il nostro consiglio, se volete massimizzare il framerate, è di disabilitare le impostazioni inerenti all’illuminazione ed impostare le ombre su MEDIO.
Per quanto riguarda gli effetti di post-processing, non troviamo una marea di impostazioni come in altri tripla A, ma il giusto indispensabile.
La profondità di campo non è invasiva e quindi potete lasciarla attiva senza risentirne in prestazioni, il motion blur invece, consigliamo sempre di disabilitarlo sopratutto negli FPS, poichè tende a distorcere la visuale, rovinando l’esperienza.
In questo Call of Duty Infinite Warfare, sparisce l’MSAA in favore di un AA fittizio, ovvero FXAA ed SMAA, che in ogni caso svolgono un buon lavoro, eliminando in gran parte l’aliasing su schermo.
Se dobbiamo consigliare una modalità, prendete in considerazione l’SMAA T2X perchè l’FXAA in questo CoD non fa miracoli e tende a non pulire completamente l’immagine.
Vi è un altro tab nella quale sono state inserite altre impostazioni, dove troviamo il FOV ed il livello di dettaglio, quest’ultimo da lasciare assolutamente su ULTRA, se notate cali di framerate, scendete ad ALTO.
Questa impostazione risulta essere la più percettibile dal punto di vista visivo, sopratutto per gli oggetti distanti da voi.
La tassellatura potete impostarla su TUTTI, eventualmente su VICINO se avete delle schede video di fascia bassa, ma sostanzialmente ad oggi tutte le GPU in commercio digeriscono adeguatamente questa feature.
Per quanto riguarda il FOV, se avete un monitor 16:9, l’impostazione ottimale sarebbe tra 84 e 90, senza eccedere; questa impostazione non pregiudica in ogni caso le prestazioni se non si passa un valore uguale o maggiore a 100, altrimenti si inizia a risentirne.
Detto questo: come gira Call of Duty Infinite Warfare in 4K?
Infinite Warfare gira in modo egregio in 4K, sempre inchiodato a 60FPS con una singola nVIDIA GTX 1080 e tutte le impostazioni al massimo, è un piacere per gli occhi e da giocare, diversamente dal capitolo precedente.
Non ci sono incertezze di nessun tipo, nessun pop up di texture o problemi relativi a cali di framerate sporadici, il gioco gira sempre a quota 60FPS anche in 4K.
Mentre per quanto riguarda il 1080p, abbiamo registrato una media di 130FPS uncappando il framerate bloccato a 60 tramite G-Sync.
Il risultato non cambia impostando la risoluzione a 2560×1440, la media si attesta attorno ai 125FPS, tutto con impostazioni al massimo e GTX 1080.
Il risultato non è comunque soddisfacente, visto che il gioco è talmente leggero che la nostra nVIDIA GTX 1080 non ha mai superato il 30/40% di utilizzo a risoluzioni inferiori a 3840×2160, mentre senza sincronia verticale attiva, anche in 4K abbiamo registrato FPS massimi fino a 85FPS con GPU a pieno utilizzo. Quindi per concludere, è il Call of Duty definitivo? Sicuramente si, almeno per quanto concerne il comparto tecnico.
Se dobbiamo trovare una pecca però, questa è sicuramente la mancanza di un buon supporto allo SLI, motivo per cui ci siamo limitati a testare il titolo con una singola GPU, problema che più che altro si sposta su un’utenza che ha optato per schede video di fascia inferiore.
Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate di questo Call of Duty Infinite Warfare e della nostra rubrica Tecnicamente, alla prossima.