Al di là della grande muraglia arrivano cambiamenti radicali per quanto riguarda gli add-on per la rimozione delle pubblicità su tutti i tipi di Browser.
Il ministero del commercio cinese si espone modificando l’articolo XVI proibendo esplicitamente “ogni software o hardware che intercetti, filtri, copra, reindirizzi o in ogni modo eviti che un annuncio pubblicitario sia mostrato”.
Il problema che già da molto tempo si interpone tra la libera navigazione e la possibilità di molti siti di restare a galla grazie alle pubblicità viene regolamentata dalla Regina d’Oriente : da ora in poi saranno vietati tutti gli add-on come Ad-Block e simili che in qual si voglia modo impediscano la corretta visualizzazione nativa della pagina web.
Allo stesso tempo però la regolamentazione va a favore anche di chi naviga ed è stufo dei milioni di pop-up, pubblicità ingannevoli, ecc.. ecc..
I legislatori infatti hanno voluto tenere conto anche di questo, per fortuna aggiungerei. Sarà obbligatorio segnalare chiaramente i contenuti pubblicitari, ed è quindi proibito proporre contenuti promozionali a volte anche ingannevoli. Limiti anche per i pop-up, che dovranno avere un pulsante di chiusura ben evidenziato.
L’ utenza cinese potrà ricevere pubblicità via mail solo ed esclusivamente dopo aver dato la relativa autorizzazione, e ci saranno limiti al numero e al tipo di pubblicità mostrate. La nuova legge proibirà anche che la pubblicità rallenti le prestazioni del browser appesantendolo in termini di risorse.
Siamo di fronte quindi ad una legislazione che finalmente pare accontentare entrambe le parti permettendo a chi di pubblicità ne ha davvero bisogno di poterla sfruttare per poter mantenere i loro siti web, alle aziende pubblicizzate di ottenere davvero una pubblicità dalle loro inserzioni e allo stesso tempo soddisfare gli internauti che non si ritroveranno più sommersi di pop-up e inserzioni grandi e frequenti più delle stesse pagine web.
è diverso.
Delle leggi simili sono già presenti in Europa per regolamentare le pubblicità online ma non disponendo di adeguate leggi per la sorveglianza dell’utilizzo di programmi che limitano le pubblicità probabilmente questa non sarà la stessa sorte che toccherà all’europa e agli stati occidentali.
Il punto della faccenda potrebbe essere l’ammirare come la Cina sia riuscita in un’impresa dove l’Europa non riesce a districarsi però a scapito di quella che potrebbe essere la libertà della privacy e dell’utilizzo personale di un personal computer.
Parliamoci chiaro senza le dovute regole e le dovute sanzioni non sarà mai possibile regolamentare nulla. Come reagireste a modifiche di tale entità? Secondo voi è giusto sacrificare un po’ di privacy per far si che tutto funzioni come dovrebbe?
- Annuncio del ministero cinese (saic.gov.cn)