L’edizione 2016 dell’Electronic Entertainment Expo di Los Angeles si è ormai ufficialmente conclusa, ed è arrivato il momento di tirare le somme su ciò che è stato (o non è stato) presentato in questo E3.
Come sicuramente in molti sapranno, le conferenze in realtà si sono esaurite nelle giornate precedenti il 14 giugno, e fino al 16 ci sono stati altri annunci più in sordina e soprattutto le prime impressioni da parte della stampa mondiale sulle versioni giocabili dei titoli in fiera. Abbiamo voluto riflettere a mente fredda durante il week-end, e ora siamo pronti a tirare le somme su questa edizione dell’Electronic Entertainment Expo di Los Angeles.
Se ve li foste persi, vi segnaliamo prima di tutto l’articolo sulle aspettative pre-E3 e quello in cui sono raccolte le nostre dirette delle conferenze dalla pagina Facebook Lega Nerd:
Partiamo dunque senza altri indugi a specificare che ovviamente l’E3 2016 non si articolava esclusivamente sul trinomio Nintendo, Sony, Microsoft, e ha visto vari altri attori (sebbene meno rispetto alle scorse edizioni) ai quali dedicheremo la parte iniziale di questo articolo.
Iniziamo con i grandi assenti: Activision, primo fra tutti, che di solito tiene una propria conferenza, quest’anno ha semplicemente presentato un lungo gameplay di Call of Duty: infinite Warfare e il nuovo Skylanders, durante la conferenza di Sony.
Pesa molto anche la totale assenza di From Software, che si sperava potesse presentare quantomeno qualcosa sugli attesi DLC di Dark Souls III se non una nuova proprietà intellettuale.
Insieme a loro innumerevoli altri sviluppatori hanno “boicottato” l’E3 quest’anno, e i motivi di questa scelta non sono così cristallini come potrebbero sembrare ai catastrofisti (e non è questa la sede in cui affrontarli).
Persino Electronic Arts non ha tenuto una conferenza tradizionale ma un format nuovo chiamato EA Play, in cui ha presentato la propria line-up per la fiera. Ci si aspettava chiaramente quanto si è poi visto di Battlefield 1, Titanfall 2, FIFA, NFL ecc.. ma la delusione più cocente è arrivata per la totale assenza (anche quest’anno) di contenuti da mostrare per Mass Effect: Andromeda, che viene mostrato in un trailer commentato dagli sviluppatori in cui si dice tutto e niente.
Bethesda ha invece tenuto la sua tradizionale conferenza riservando non poche sorprese del tutto inaspettate, come il supporto al VR con HTC Vive per Fallout 4 e Doom, e primo fra tutti l’annuncio di un non meglio definibile reboot/remake/restart di Prey.
Un po’ meno a sorpresa, a causa dei continui rumors, gli annunci di Quake Champions e dell’edizione remastered di Skyrim per PC, PlayStation 4 e Xbox One (laddove in molti, compreso chi scrive, speravano in un annuncio bomba per The Elder Scrolls VI ovviamente disatteso).
Non sono mancate poi le varie conferme come The Elder Scrolls: Legends e l’espansione Dark Brotherood di The Elder Scrolls: Online, e soprattutto Dishonored 2, uno dei titoli più attesi dell’holiday 2016.
Ubisoft si è comportata abbastanza coerentemente con il suo standard, sebbene per ritmo e annunci, questa conferenza appariva leggermente sottotono rispetto alle scorse (se si considera poi che la software house francese festeggiava anche il suo trentennale).
Ad ogni modo la conferenza, apertasi col solito stacchetto di Just Dance, è poi proseguita in una lunga sequela di gameplay di titoli già noti, da Ghost Recon: Wildlands ai DLC di Tom Clancy’s The Division, fino ad arrivare ai piatti forti della serata: For Honor e Watch Dogs 2.
Del primo Ubisoft ci ha mostrato finalmente anche la modalità single player, del secondo (dopo un esauriente video brefing di 30 minuti prima della kermesse) abbiamo visto il gameplay in azione in diverse fasi del gioco, con l’introduzione di tutte le novità del caso.
Tra le nuove IP presentate ci sono Trials of the Blood Dragon, Steep, e alcuni progetti per VR che erano anche giocabili grazie al partner Oculus sullo showfloor, uno dei quali gioca sul fattore nostalgia attingendo dall’universo di Star Trek (ma a conti fatti non ottiene il riscontro sperato da parte del pubblico anche nei giorni a seguire sui social network e nei forum).
L’impressione, soprattutto per quanto riguarda Ubisoft, software house solitamente molto ben disposta a sfornare nuove IP, ma in generale per tutti gli sviluppatori terze parti, è di aver in un certo senso “snobbato” questa edizione dell’E3 di Los Angeles.
Il pubblico ha visto ben poco, e quel poco per i tre quarti inerente a giochi già presenti lo scorso anno. Ma come detto in apertura, non è questa la sede per discutere del calo di lustro della kermesse losangelina.
Arrivati a questo punto, come si sono comportati i tre attori principali? Hanno rispettato le nostre aspettative e, più in generale, quelle dei videogiocatori? Scopriamolo!
Andiamo a ritroso e partiamo con Microsoft questa volta, la cui conferenza ha anche aperto la strada alle altre
Nel caso del colosso di Redmond ci avevamo preso quasi su tutto: sono state presentate infatti due nuove console, la versione slim dell’attuale ammiraglia chiamata Xbox One S e Project Scorpio, potentissimo hardware da gioco previsto per l’holiday 2017.
Microsoft ha spiazzato tutti con un annuncio così anticipato per questa macchina da ben sei teraflops di potenza (quasi due volte quello che si vocifera per la PlayStation 4 high-end) ma è chiaro che la gestione Phil Spencer sta spingendo per un cambio di rotta molto deciso rispetto al nascituro progetto di Xbox One. Basti pensare che in Xbox One S non c’è più l’uscita Kinect.
Insieme ai due hardware, Microsoft ha anche ufficializzato l’unione del proprio ecosistema sotto la bandiera del sistema operativo Windows, con il programma Play Anywhere che, a partire dalla line-up presentata a Los Angeles, prevederà d’ora in poi il cross-buy tra Xbox e PC Windows 10 come piattaforme. Parola d’ordine: interazione totale in nome di Windows.
E non c’è da stupirsi visto che Microsoft produce software, ed ha interesse a venderne quanti più possibile a prescindere dall’hardware su cui questi gireranno. L’Xbox One S però non è una semplice versione slim di Xbox One, ha infatti un hardware leggermente migliore che permette (riducendo consumi e dimensioni del 40% rispetto alla versione standard) un upscaling per i pannelli 4K della risoluzione di gioco e la riproduzione nativa di video 4K, oltre ad integrare un sistema di HDR per il gioco e un nuovo controller Xbox leggermente rivisitato per l’occasione.
Tale controller fa parte di un’altra interessante idea di Microsoft che permetterà di acquistare versioni totalmente personalizzabili con colori ecc… del pad.
https://www.youtube.com/watch?v=yGxxXkDqRS8&ab_channel=Xbox
Se sul fronte hardware Microsoft se l’è cavata più che bene, altrettanto non si può dire per quanto riguarda i giochi presenti sullo showfloor. Ci siamo trovati di fronte a trailer e varie sequenze di gameplay, più o meno corpose, di titoli già ampiamente annunciati (come Gears of War 4, Scalebound, ReCore, Halo Wars 2 ecc..) e di titoli third party che si sono palesati sul palco della conferenza Microsoft (come Tekken 7, Final Fantasy XV, Battlefield 1, FIFA 17 ecc..) e gli unici annunci inaspettati sono stati Forza Horizon 3, State of Decay 2, e Dead Rising 4, il quale sarà però solo un’esclusiva temporale Xbox.
Insomma, ottima conferenza ma si poteva fare di più. Alla luce, soprattutto, delle svariate dichiarazioni dei giorni successivi alla fiera da parte di Phil Spencer, che su Twitter ribadisce come la line-up di Xbox coinvolgerà molti titoli non ancora annunciati e nuove IP, ci si chiede perché non abbiano sfruttato il palco dell’E3 2016 per mostrarne almeno un paio.
Prendete quanto detto sopra e rovesciatelo. Ecco la conferenza Sony (circa)
Per quanto riguarda la conferenza di Sony all’E3 2016, le nostre aspettative sono state da un lato disattese in negativo e dall’altro in positivo. In negativo fin da subito, quando Andrew House con un giorno d’anticipo sull’inizio dell’E3 annuncia alla stampa l’esistenza di PS4K, o comunque di una revisione hardware high-end per PlayStation 4, ma che non se ne sarebbe parlato durante l’E3.
E ci abbiamo sperato fino alla fine di vedere qualcosa, fosse anche solo un teaser trailer sullo stile di quello realizzato da Microsoft per Project Scorpio, ma nulla. Maliziosamente verrebbe da pensare che dopo gli annunci delle nuove Xbox, Sony abbia furbescamente cambiato piani per la propria conferenza in modo da prendere più tempo e rielaborare una strategia per lanciare la nuova PlayStation 4.
Una conferenza da buttare via, dunque? Assolutamente no. Se infatti Sony è stata carente di notizie in ambito hardware, altrettanto non si può dire in ambito software. La conference si è aperta con un lungo trailer di gameplay del nuovo capitolo di God of War, vociferato ma confermato per la prima volta proprio su questo palco.
Il nuovo God of War appare un gioco molto più maturo e raffinato rispetto ai capitoli precedenti, ed ha saputo lasciare a bocca aperta tutti gli spettatori della conferenza Sony. Questo però era solo l’inizio, si è infatti proseguito con una lunga serie di trailer e sequenze di gameplay di giochi già annunciati (come Horizon: Zero Dawn, The Last Guardian, Detroit: Become Human ecc..) misti anche in questo caso a produzioni third party (come Call of Duty: Infinite Warfare, Watch Dogs 2 ecc..) e una inaspettata serie di nuove IP annunciate per la prima volta in quel momento.
Le più discusse del web, che hanno saputo da subito catalizzare l’hype dei giocatori di tutto il mondo, sono senz’altro Death Stranding, il nuovo gioco di Hideo Kojima presentato dallo stesso game designer ospite sul palco e con protagonista l’attore Norman Reedus, Spider-Man sviluppato da Insomniac Games e Days Gone, la nuova IP del team interno Sony Bend con ambientazione apocalittica.
https://www.youtube.com/watch?v=hI8goBqqRTo&ab_channel=PlayStation
Altro protagonista della conferenza Sony è stato Resident Evil 7, annunciato per la prima volta su quel palco con le feature esclusive per PlayStation VR, così come Batman Arkham VR, Farlight, Eagle Flight e persino una sezione di Final Fantasy XV. Questi andranno a comporre una line-up di oltre 50 titoli (tra esclusive e giochi third party) disponibili fin dal lancio per PlayStation VR, che ricordiamo uscirà in tutto il mondo ad ottobre 2016.
Una conferenza, quella di Sony all’E3 2016, meno spettacolare di quella dell’E3 2015 e di certo carente di una presentazione in ambito hardware che un po’ tutti si aspettavano, ma tutto sommato piena di contenuti e di tantissime esclusive e nuove IP che di certo non fanno pentire nessun utente PlayStation di appartenere a tale categoria. Considerando la buona performance di Microsoft, e il bilanciamento quasi perfetto in termini di conferenze, è parere di chi scrive che tra le due si possa parlare di un pareggio per questo E3 2016.
Zitta zitta, la vera vincitrice sembra essere Nintendo.
Ebbene sì, perché al netto di preferenze soggettive di chi scrive o degli osservatori di questa edizione dell’E3 di Los Angeles, l’evento Nintendo Treehouse concentrato tutto sul nuovo capitolo di The Legend of Zelda non solo propone il miglior gioco della line-up Nintendo, ma di gran lunga il miglior gioco presente in fiera, al di là di ogni aspettativa iniziale.
Non è tutto oro quel che luccica, e le demo presenti all’E3 di The Legend of Zelda: Breath of the Wild (questo il nome del nuovo capitolo) tradiscono la natura cross-platform del gioco, a conti fatti pensato più per Nintendo NX che per Wii U.
Questo lo possiamo ormai dare per scontato visti i cali di frame sotto i 30fps e difetti vari nella demo mostrata per Wii U, oltre a dichiarazioni poco generose del producer del titolo, Eiji Aonuma, nei confronti del gamepad Wii U definito inutile e dannoso ai fini dell’immersione nel gioco. Gioco che pur mantenendo intatti i toni e l’atmosfera tipica della trentennale e amata serie Nintendo, rinnova come mai prima d’ora il brand rendendolo del tutto nuovo.
Il nuovo The Legend of Zelda propone al giocatore una mappa sterminata con struttura open world, una personalizzazione di Link e dell’equipaggiamento mai vista prima, con tantissime armi e oggetti, oltre all’implementare dinamiche di raccolta e fruizione di cibo per recuperare i cuori della vita. Un gameplay più diversificato e maturo, dunque, per evolvere questa serie.
Breath of the Wild non precederà di dungeon in dungeon in maniera guidata, ma lascerà al giocatore la possibilità di affrontare il gioco a modo suo.
Graficamente meraviglioso, colorato e affascinante, dal gameplay convincente e capace di catalizzare l’attenzione di tutti, The Legend of Zelda: Breath of the Wild è sicuramente la più grande sorpresa dell’E3 2016 e permette a Nintendo di uscire dalla stagnante condizione di outsider nella quale versa ormai da anni, e sperare in un ritorno alla grande con NX a Marzo 2017.
NX resta ancora un mistero, infatti all’E3 Nintendo si è concentrata principalmente su Zelda ma non ha trascurato altri titoli (pochi) in uscita su Wii U come Paper Mario: Color Splash e Tokyo Mirage Session #FE, oltre che sulla ricca line-up di Nintendo 3DS tra l’uscita occidentale di Yo-Kai Watch 2 e i nuovi Pokémon Sole e Luna, e ancora Pokémon GO.
Insomma, quello che sembrava l’ennesimo E3 in sordina per Nintendo si è rivelato uno dei migliori degli ultimi anni e (questo ovviamente per il parere di chi scrive) le ha permesso di uscirne in una posizione più alta di Sony e Microsoft.
Ma questo è il nostro parere di recap sulla kermesse losangelina appena conclusa, voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!