In questo video-essay realizzato da Kogonada per Sight&Sound, viene posta l’attenzione sulle modalità, ma soprattutto sui valori su cui si fonda un film di stampo neorealista, un processo che vede la tecnica andare di pari passo con esigenze narrative ben precise.

Prendete lo stesso materiale e ponetelo nelle mani di Vittorio De Sica, uno dei grandi esponenti del neorealismo, e di David Selznick, noto produttore hollywoodiano dell’epoca; a montaggio terminato, il risultato potrebbe essere difficilmente sovrapponibile.

 

 

Il bisogno, per i neorealisti, di raccontare storie così diverse da quelle a cui ci hanno abituato i film di produzione americana, si riflette necessariamente in scelte narrative quasi opposte:

  • Non lasciare nulla all’implicito: quando ad esempio un personaggio intende raggiungere un luogo, Selznick con un semplice taglio passerebbe dalla partenza all’arrivo, senza soffermarsi sul tragitto, che invece De Sica considera parte imprescindibile del vissuto del protagonista.
  • Non abbandonare la gente in favore del protagonista: quando il protagonista lascia l’inquadratura, De Sica non taglia, ma lascia che la macchina continui a riprendere coloro che restano, la gente che popola la città in cui i fatti hanno luogo; queste “digressioni”, che Selznick reputerebbe assolutamente non necessarie e “distraenti” sono vitali per lo stile descrittivo, più che esclusivamente narrativo, di De Sica.