Il 6 Gennaio la Corea del Nord ha effettuato un nuovo test nucleare con una bomba ad idrogeno. All’Università di Chicago esiste un orologio che misura il pericolo di un olocausto nucleare. Gli scienziati lo spostano di qualche minuto avanti ogni volta che la situazione politica mondiale peggiora, ora sono le 23.58 e quando arriverà a mezzanotte…

Una bomba ad idrogeno è un ordigno di elevata potenza in grado di devastare larghe porzioni di territorio. Le bombe di questo tipo sono migliaia di volte più potenti di quelle sganciate sul Giappone durante la seconda guerra mondiale. Una bomba a idrogeno si basa sull’energia liberata dalla fusione di atomi leggeri  più o meno come avviene nelle stelle.

“Adesso siamo tutti figli di puttana” Il fisico americano Kenneth Bainbridge dopo il primo test nucleare

“Le bombe atomiche sono le prime armi che potenzialmente possono estinguere la razza umana e tante altre forme di vita sulla Terra” ricorda il fisico di Scientificast Andrea Bersani “l’ordigno più potente mai costruito raggiunse i 50 megatoni (pari a 50.000.000 tonnellate di tritolo)”.

La Tsar Bomba, questo il nome della bomba termonucleare più potente mai fatta esplodere, nel 1961 raggiunse un’area di distruzione totale superiore ai 50 km di raggio. Ustioni di terzo grado furono registrate a oltre 100 km dall’esplosione e i report dell’epoca parlano di infissi scardinati a oltre 900 km dall’epicentro.

 

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Le armi termonucleari coreane sono di potenza enormemente inferiore. Il test di inizio Gennaio era di un tale bassa potenza da lasciare forti dubbi che si trattasse davvero di un ordigno termonucleare. L’importante però non è il singolo test, ma la continua tendenza delle nazioni ad armarsi di bombe termonucleari in grado di spazzare via intere città in un sol colpo.

 

Sono le 23.58, solo due minuti alla fine del mondo

L’orologio all’Università di Chicago ci dice quanti minuti rimangono prima dell’apocalisse nucleare. Ormai sono anni che vengono continuamente aggiunti minuti, siamo sempre più vicini alla mezzanotte, sempre più vicini alla fine dell’umanità.

 

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