Ormai l’avrete già visto, almeno in render, il fantomatico Stonex One, nuovo smartphone messo in prevendita dall’italiana Stonex e promosso da Francesco Facchinetti. La combo scelta dal marketing la conosciamo: caratteristiche tecniche di alto livello vendute ad un prezzo abbordabile, facendo leva sull’etica e il confronto con i prezzi dei top di gamma delle marche più blasonate, ovviamente impietoso.
Ci ricorda qualcosa? beh ovviamente ci ricorda la campagna di OnePlus, che con il suo One ha proprio fatto le stesse scelte di marketing lo scorso anno e ha messo in vendita un “top di gamma” ad un prezzo “giusto”, con varie strategie più o meno nuove per limitarne l’accesso al pubblico e farne quindi crescere il desiderio (inviti, iniziative più o meno riuscite, concorsi, etc, etc…)
Stonex non è però un’azienda nata dal nulla come OnePlus (che poi si è scoperto essere stata finanziata e creata da Oppo) ma una azienda italiana che già vende smartphone di fascia medio/bassa in quello strano mercato che si è creato negli ultimi anni grazie alla facilità con cui si può “attingere” dall’ecosistema tecnologico cinese e mettere in vendita prodotti belli e fatti, aggiungendo “solo” supporto, software e marketing… oltre al proprio nome stampato da qualche parte ovviamente.
Stonex One: Caratteristiche Tecniche
Schermo | 5,5” QHD (1.440 x 2.560 pixel) con vetro AGC Dragontrail |
CPU | MediaTek Helio X10 MT6795 64-bit octa-core a 2 GHz |
RAM | 3 GB LPDDR3 a 1.866 MHz |
Memoria interna | 32 GB eMMC 5.0 espandibile (con microSD fino a 64 GB) |
Fotocamera posteriore | Sony IMX230 da 21 megapixel con 192 punti di messa a fuoco, video in HDR, video e foto fino in 4K, 1080p 60fps, 720p 120 fps |
Fotocamera frontale | 8 megapixel |
Connettività | LTE, Bluetooth, NFC, Wi-Fi |
Sensori | prossimità, luminosità, bussola, giroscopio, accelerometro |
Batteria | 3.000 mAh removibile |
OS | Android 5.0 Lollipop |
Prezzo di vendita | 300€ |
Succede per gli accessori, vi basta fare un giro su Amazon per vedere le decine di marche più o meno attive che mettono in vendita hub, adattatori, battery pack e SJ4000 (LOL) col proprio nome sopra. È tutta roba importata dalla Cina già rebrandizzata, a cui i venditori locali semplicemente aggiungono il marketing, la logistica locale e un ricarico più o meno conveniente in base a quanto rompe le palle Amazon con le sue politiche di sconto.
E succede anche per gli smartphone, ma qui chiaramente la questione si complica perché non basta andare in Cina, fare il giro delle terze parti più interessanti, sfogliare i cataloghi infiniti dei vari design disponibili, scegliere quello che vi piace di più, ordinare 10.000 pezzi in blu con scritto dietro #Galileo e attendere il container mentre vi inventate qualche buona strategia di marketing a basso costo e alto reach.
Non basta dicevo. Giusto?
No, perché uno smartphone non è fatto solo di caratteristiche tecniche, con quelle ci freghi solo i nerd all’ultimo stadio, quelli che fanno i confronti tabellari idioti e scelgono in base ai megapixel, ai Gigahertz e ai milli Ampere.
Quelli che… son troppo un gallo mi son preso lo Xiaoppo DP1 a 99€ e spacca il culo come il tuo XYZ cioè, sei troppo un idiota a pagare così tanto uno smartphone, viva la figa, yo.
O no? Oltre allo schermo, batteria, processore, sensore fotografico e scocca c’è altro no?
Si ma cosa c’è? l’assistenza? il supporto software? i servizi?
La cosa strana è che siamo in un periodo per cui, di fatto, si può aggirare tutto quello che caratterizzava un prodotto del genere e l’azienda che lo produceva in favore di un po’ di viaggi in Cina e un buon reparto marketing.
E ancora non ho capito se è una buona notizia o no.
Si, perché Stonex ce la può anche raccontare, ci può venire a dire tramite Facchinetti che sono stati spesi “milioni di euro” per la “produzione” di questo telefono, ma io non posso che storcere il naso.
Perché sono contento e felice che ci siano aziende italiane che si occupano di tecnologia, ma creare una variante di AOSP e ribattezzarla Ciao OS non ti fa automagicamente diventare un’azienda che produce smartphone, mi spiace. O c’è di più dietro questo Stonex One? Cosa? Per ora, non si sa.
E allora perché non farla più semplice? Perché non puntare sulla trasparenza e spiegare come funziona davvero la produzione di uno smartphone ai giorni nostri?
Invece di mettere un Facchinetti in camicia blu e occhiali da Steve Jobs (dai, ma perché?) davanti ad una telecamera e floodare i social per accalappiare più babbani possibile parlando di “telefono etico” (ma che, davvero?) provate a pensare quanto sarebbe figo se ci fosse qualcuno che ci racconta come funziona davvero.
Raccontateci il viaggio in Cina, le visite agli OEM, fateci vedere le fabbriche, i cataloghi, i modelli e le possibilità di design e componentistica. Volete creare davvero una community? Fate scegliere a noi le caratteristiche tecniche (o almeno fatecelo credere), spiegando pro e contro di ogni scelta.
Volete parlare di smartphone unbranded? via dal cazzo anche quell’hashtag ridicolo sul retro per cortesia, unbranded de che? “unbranded” è di per se un brand, basta fuffa per Dio. Freshjive docet.
È “etico” uno smartphone top di gamma venduto a 300€? Mi sorprende che non si siano spesi anche il “bio”. Ci stava. Che so, lo schermo è raccolto da alberi bio, dove non usiamo fertilizzanti, insetticidi e led geneticamente modificati.
Sono un uomo di marketing (come si dice) e quindi in realtà apprezzo molto gli sforzi di Stonex e Facchinetti. Per il target che si sono dati questa strategia sta funzionando. Lo dimostra l’interesse generale in giro per la rete. Dico davvero, bel lavoro a prescindere, non sono un tira merda, sto solo dando un feedback.
Mi lamento però della poca originalità, della pressapochezza generale che si respira, quel sito che imita certi stili, ma sembra un tema comprato il giorno prima e con il blu aziendale al posto del colore base che già aveva. Dove li avete spesi ‘sti milioni? Non certo in un direttore creativo. E quei video girati con non so cosa alla buona, buttati su Facebook e Youtube così come sono perché l’importante è solo ormai creare contenuto e sharare. E quei cazzo di cancelletti messi davanti ad ogni parola per sembrare ggiovani e social…
Insomma, già OnePlus mi aveva fatto storcere il naso un bel po’… ed è un’operazione coi controcazzi, realizzata molto bene. Questa copia italiana ancora non riesce a convincermi, ma spero davvero di sbagliare.
Spero che lo Stonex One si riveli una figata, davvero. Che funzioni bene. Che abbia un controllo qualità ottimo e un supporto utente ai massimi livelli. Che “Ciao OS” spacchi il culo e sia sempre aggiornato all’ultima versione di Android per almeno due o, meglio, tre anni.
Che la camera faccia belle foto oltre che avere tanti mega pixel. Spero che ne vendano a camionate e che questo strano mercato di “indipendenti” cresca.
Lo spero perché separare la ricerca e sviluppo dalla produzione e dal software può anche essere una buona notizia per l’utente finale. Soprattutto se l’unica cosa che vi importa è il prezzo e i mega pixel della camera posteriore, ovvio.
Lo Stonex One sarà in prevendita dal 27 maggio prossimo, ci avevano provato ieri, ma il sito è saltato per il troppo traffico (che è di per se una buona news da sharare se ci sai fare come Facchinetti e non un disastro come potrebbe sembrare) e hanno rimandato tutto alla prossima settimana.
Per prenotare (senza impegno) uno dei diecimila esemplari messi in vendita vi basta andare sul sito oppure scaricare un’app e realizzare un buon punteggio… altra buona idea di marketing. High five.
Un’ultima cosa: Facchiné, basta con sta cazzata dello Steve Jobs italiano. Immagino non sia una tua idea, ma di qualche “giornalista” con la lingua lunga e pronta a lucidare, ma fa ridere, davvero, basta con queste cazzate, diglielo alla prossima intervista, basta. E cambia montatura agli occhiali.
Sono anche curioso di recensirlo questo telefono, ma per ora non se ne parla.
Ancora nessuno l’ha visto dal vero (solo rendering) e non si sa neanche quando esattamente verranno spediti a chi lo ha preordinato. Vado a rompere le palle al press di Stonex. Sperando che non se la siano presa. Ma se siete ggiovani, nerd e social vi va bene anche un articolo che non vi lecca il culo e basta, no?
E voi che ne pensate di questo Stonex One? Ditecelo nei commenti.