Abbiamo già parlato della Programma 101, il primo Personal Computer progettato dal geniale ingegner Perotto. Ma oggi voglio andare oltre e raccontarvi cosa ci fu dopo la Perottina fino alla definitiva conversione dell’Olivetti al PC IBM avvenuta nel 1982 con l’Olivetti M20. Cominciamo, è una storia davvero interessante di innovazione.

 

Il gruppo di progetto della P101. (via storiaolivetti.it)

Il gruppo di progetto della P101. (via storiaolivetti.it)

 

 

Olivetti P203

L’Olivetti P203 era un computer da ufficio, presentato nel 1967: Unione di una macchina per scrivere e un calcolatore derivato dalla Programma 101, che poteva azionare autonomamente, tramite elettromagneti, la macchina da scrivere.

 

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La P203 risolveva la più grande limitazione della Perottina: La mancanza di una tastiera alfanumerica con cui produrre direttamente documenti.

La P203 risolveva la più grande limitazione della Perottina in ambito commerciale: La mancanza di una tastiera alfanumerica con cui produrre direttamente documenti.

Ottenne un grande successo in Germania grazie all’introduzione dell’IVA. La P203 era simile alla P101, con la differenza della dimensione della memoria magnetostrittiva (320 contro le 240 della P101) e della capienza dei registri (30 contro i 24 della Perottina).

 

 

Olivetti Logos 328

Presentata nel 1968, è la prima calcolatrice elettronica della casa di Ivrea: Era sostanzialmente una P101 senza la programmabilità: Infatti riscosse scarsissimo successo.

 

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Olivetti P602

Nel frattempo HP presentò un concorrente: HP 9100A. Seppur parzialmente copiato dalla P101 (Olivetti ricevette quasi 1 milione di dollari di royalty), era tecnicamente superiore.

 


Olivetti, per tutta risposta, presenò nel 1971 la P602, che utilizzava la stessa logica della Perottina ma aveva una memoria doppia rispetto alla P101 e aveva anche alcuni programmi residenti in ROM. Anche per questo calcolatore venne realizzata una versione con macchina da scrivere: Si tratta della P603, presentata nel 1972. E nello stesso anno Olivetti presenta un’altra derivata, la Editor S14: Il primo sistema di scrittura della nota casa. Salvava su nastri da 250’000 caratteri.

 

 

 

 

Olivetti P652

Simile all’Olivetti P602 (aveva un po’ meno memoria, era progettata per il mercato scientifico e venne presentata nel 1973.

 

via museotecnologicamente.it

via museotecnologicamente.it

 

Molto espandibile (poteva essere collegata a lettori e perforatori di nastro, macchine da scrivere, plotter e strumenti di misura. Sulla sua utilità lascio le parole al museo:

“Il microcomputer P652, è presentato nel 1973 come “Sistema modulare per l’elaborazione dei dati tecnici e scientifici”, un sistema che comunica con il mondo esterno; quindi che non solo elabora i dati, ma li acquisisce e li trasferisce su unità periferiche e supporti diversi. La logica utilizzata è quella della Programma 101, di cui conserva anche la cartolina magnetica per l’introduzione di programmi nella macchina.”

 

 

Olivetti P6060

Molto più simile agli odierni PC, era programmabile in un BASIC proprietario e salvava su Floppy (secondo alcune voci è il primo PC con floppy integrato, sembrerebbe così ma non posso confermare al 100%).

 

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Pur essendo nata nel 1976, quando il microprocessore aveva già 5 anni, venne utilizzata comunque una logica TTL. Si poteva collegare ad un monitor esterno in modo da non sprecare la costosa carta termica.

Il sistema aveva 48 KByte di memoria RAM, 32 KByte di ROM e un disco rigido opzionale da 10 Mbyte. Era collegabile a plotter e simili e aveva una completa tastiera alfanumerica. Nel 1981 venne sostituita dalla P6066, dal colore diverso (bianco latte) e dalle prestazioni aumentate.

 

 

Olivetti P6040

Dalla stravagante tastiera “ABCD” era, citando Olivetti, un Personal Microcomputer. Collegabile a varie periferiche, si programmava in MINI-Basic, che aveva le funzioni matematiche necessarie.

 

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Memorizzava su un particolare minidisc da 3 KB, aveva 2 KB di RAM espandibili a 4 e una ROM di 16 KB. Fu il primo PC Olivetti ad usare il microprocessore: Un Intel 8800. Se vi interessa il primo PC in assoluto ad usarlo era il Micral N (1973), il primo italiano MD 800 (1975)

Pensate che per certi “benpensanti del momento”, per citare Perotto, la Divisione elettronica era un neo da estirpare!

 

Per approfondire: