Quattro parole su… Material Design

materialdesign_introduction

Per chi, come noi, bazzica spesso nella rete, il termine Material Design è un termine più che noto. Se poi possedete uno degli ultimi smartphone in commercio allora il Material Design è ormai una realtà nelle vostre tasche.

Material Design è il termine con cui Google ha definito lo stile che Android possederà per la sua ultima release Lollipop (ma non solo). Google ha pensato bene di creare un sito-guida per gli sviluppatori.

We challenged ourselves to create a visual language for our users that synthesizes the classic principles of good design with the innovation and possibility of technology and science. This is material design. This spec is a living document that will be updated as we continue to develop the tenets and specifics of material design.

Spendiamoci sopra quattro parole.

 

 

Material Design è… materiale

L’idea che sta alla base del Material Design (di seguito MD) consiste nel presupporre che il device che state osservando (considereremo lo smartphone per comodità) sia un oggetto materiale, dotato di fisicità nello spazio e quindi rappresetabile come un oggetto tridimensionale.

 

 

whatismaterial_environment_3dProprio lo Z-Axis evidenziato nell’immagine rende bene l’idea di come considerare questo “spessore”, che andrà a gravare sull’interfaccia.

Nel MD infatti qualsiasi icona è dotata di una certa dimensione è di una certa fisicità. Di conseguenza, quando qualcosa viene selezionato, questo si eleva con un animazione ben controllata.

Anche le icone, per stile grafico e forma, sono ben precisate. In questo modo, l’utente viene incosapevolmente istruito al MD trovandosi poco a poco in un ambiente 3D che diventa abitudinale, sinonimo di una buona esperienza d’uso.

 

 

Material Design è… omogeneità

Il MD non ha come obiettivo solo la trasformazione dell’UI di smartphone, tablet e phablet.

Google infatti ha adattato le sue app inserendo questo stile grafico anche in google maps per esempio. Da qui si vede come Google abbia in mente di coinvolgere non solo il settore mobile ma anche tutti il settore PC (chromebook ed applicazioni dedicate), ed il settore TV dove ultimamente le smart TV stanno prendendo sempre più piede.

Con l’appoggio degli sviluppatori che (si spera) si adatteranno al nuovo sistema grafico di Google adattando le proprie app, l’azienda di Mountain View punta ad avere un OS ed un parco applicativo uniforme ed omogeneo, generando una migliore esperienza d’uso del proprio dispositivo.

Una strategia che a dire il vero Apple aveva già avviato nelle prime release di iOS, e che di fatto aiuta l’utente ad evitare lo spaesamento del primo contatto, nonché la ben accetta sensazione che il tutto sia organico.

 

 

Material Design è… Futurismo

Ok magari detta così sembra sparata fuori ma prima di puntarmi contro i vostri flame cannon, cerchiamo di ragionarci sopra: il MD ha un interfaccia decisamente moderna, con linee sottili e figure geometriche ben precise. Anche le stesse icone sono state ulteriormente semplificate, con un minimalismo sempre più spinto.

Un design volto al sempre più sottile è proprio ciò che l’opinione comune ha di futuristico, e pensarci bene è proprio la strada approcciata dai tre grandi OS per smartphone.

Ritornando sul MD però, la caratteristica che lo peculiarizza e che personalmente gradisco è la palette di colori che Google ha consigliato: una palette con colori vivaci ma “pastellati” che donano al MD un tocco umano e personale.

Un’altro punto in cui il MD mi ha veramente convinto sono state le animazioni. Dalla più piccola come la comparsa di un punto, fino al senso della barra dei progressi in un browser o le transazioni delle immagini.

Hanno analizzato tutto quasi con una cura maniacale, fino a dover decidere perfino con che velocità ed accelerazione i pulsanti dovevano transitare sullo schermo. Il tutto però si riflette in movimenti naturali, aumentando l’impressione di trovarsi tra le mani non un OS partorito in chissà quale navicella spaziale, ma tra le mura di una casa.

Ok, dava molto da frase pubblicitaria, ma per rendere l’idea ci stava.

 

 

Material Design è… controllo

Qui si apre un’altra discussione, ma fondamentalmente si tratta del rovescio della medaglia di quanto discusso prima.Google, attraverso questa guida, incita gli sviluppatori a creare app “su misura” controllandone implicitamente l’interfaccia.

Ha i suoi pro, come sopra descritto, ma nello stesso tempo limita gli sviluppatori in un senso direzionale che è quello tipico dei sistemi chiusi. Una scelta in un certo senso contradditoria se pensiamo a ciò che Google ha sempre professato. E voi, siete d’accordo?

 

 

Conclusioni

Questo articolo non ha minimamente le pretese di descrivere il MD nei particolari minuziosi. Con questo breve scritto vi invito soltanto ad una piccola riflessione dietro al sistema che probabilmente usate tutti i giorni. Non è nè una lode nè una critica, non si parla nemmeno di Lollipop in sè ma esclusivamente dello stile grafico che Google ha ideato.

In definitiva un piccolo spunto per una piccola riflessione.

Personalmente, sono rimasto affascinato da quanto impegno Google abbia impiegato per analizzare e descrivere minuziosamente non solo forme e colori ma perfino la dinamicità dei movimenti di traslazione dei bottoni. Oltre alle potenzialità del sistema operativo, Google ha deciso di curare l’aspetto grafico impreziosendolo come mai nelle release precedenti.

Una scelta più che azzeccata, alla quale dovrebbero adeguarsi anche i produttori hardware…

E tu cosa pensi del Material Design? Scrivi un commento!

 

 

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