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[nota]A message from Tim Cook, Apple’s CEO.

Steve’s passing one year ago today was a sad and difficult time for all of us. I hope that today everyone will reflect on his extraordinary life and the many ways he made the world a better place.

One of the greatest gifts Steve gave to the world is Apple. No company has ever inspired such creativity or set such high standards for itself. Our values originated from Steve and his spirit will forever be the foundation of Apple. We share the great privilege and responsibility of carrying his legacy into the future.

I’m incredibly proud of the work we are doing, delivering products that our customers love and dreaming up new ones that will delight them down the road. It’s a wonderful tribute to Steve’s memory and everything he stood for.

– Tim[/nota]

Tanto si è detto e tanto si dirà su quello che è uno dei personaggi più importanti della storia dell’informatica e tecnologia moderna, a prescindere da ogni preconcetto o simpatia.

Ad un anno oggi dalla morte di Steve Jobs, il padre padrone di Apple e di tante altre realtà che hanno segnato la vita tecnologica di molti di noi, quello che resta è tanta amarezza per la perdita in primis di una grande mente.

Infinite pagine sono state scritte descrivendo quello che Steve Jobs ha pensato e ha contribuito a realizzare in tanti e diversi ambiti, dal computing all’entertainment, dal retail all’elettronica di consumo.

La Apple che ha consegnato ai suoi successori è oggi l’azienda più valutata della storia, con decine di migliaia di dipendenti e un fatturato e quote di mercato incredibili solo dieci anni fa.

Alla morte di Steve Jobs molti hanno detto e scritto che un’azienda come Apple, una one man band di quel tipo, sarebbe inevitabilmente entrata in una parabola discendente dopo la morta del suo Deus ex machina, non avrebbe più avuto quel lampo di genio che gli consentiva, per certi aspetti, di comportarsi ancora come una start-up anche dopo essere cresciuta fino a diventare una multinazionale.

Ad ogni nuova presentazione di prodotti si è innescato il meccanismo di comparazione, fastidioso quanto inevitabile. Apple non innova più, Tim Cook non ha la forza di Steve Jobs sul palco e tanto meno dietro le quinte. E via dicendo.

Pensare che con ogni singolo nuovo prodotto Apple debba per forza innovare non ha alcun senso.

Stiamo parlando di un’azienda che ha letteralmente rivoluzionato ogni mercato in cui è entrata (o che ha inventato di sana pianta!) e che si fregia quindi, a pieno diritto, del titolo di azienda innovativa.

Ma questo non significa che non possa commettere degli #epicfail (se ne contano ormai a decine nella sua storia) o semplicemente aggiornare il meglio possibile i propri prodotti, senza per forza infilarci l’innovazione.

La stragrande maggioranza delle innovazioni di Apple sono arrivate grazie ad una fortissima idea iniziale che è stata poi realizzata al meglio grazie ad un team incredibile che ha saputo trovare sul mercato o produrre internamente le tecnologie necessarie a realizzare quella particolare idea.

[dida]L’ultima parola ce l’aveva lui.[/dida]E’ vero che non tutte queste super idee venivano da Steve Jobs, ma è ancor più vero che tra tutte le idee che venivano fuori in Apple era sempre e solo una persona a decidere quale fosse quella giusta da portare fino in fondo: Steve Jobs.

L’ultima parola ce l’aveva lui. Ora ce l’ha un’altra persona o, più probabile, un team di altre persone.

Non potrà mai essere la stessa Apple di prima: magari migliorerà, magari peggiorerà, ma di sicuro sarà diversa.

È oggi presente sulla homepage di Apple un video celebrativo molto bello che vi invito a guardare:

E voi cosa ne pensate? Quanto è come cambierà Apple senza Steve Jobs?