Perchè devo pagare 30 euri al mese per l’adsl? Oligopoli e Strategie Cooperative. Parte II

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Come minacciato promesso eccoci alla seconda parte.
Ho cercato di raccogliere i suggerimenti ed essere un po’ più discorsivo.

Eravamo rimasti (qui) alla collaborazione tra aziende.
In pratica esiste un area in cui entrambe le aziende che formano l’oligopolio guadagnerebbero di più se solo si accordassero scostandosi dalle loro rette di best response.
Vedremo ora come in realtà a un azienda convenga “fingere” di collaborare e tradire appena possibile.

Collaborazione: Incentivi e Tradimenti

Bene, ipotizziamo che le due aziende abbiano fatto un patto: entrambe promettono di scostarsi dalla loro best response e produrre una quantità prederminata (agendo sul prezzo nel caso dell’adsl), questo patto si basa sulla fiducia e sull’incentivo a collaborare.
Con incentivo a collaborare si intende il vantaggio ottenuto rispetto a una non collaborazione, es. se da best response io dovrei vendere l’adsl a 25 euri ma mi accordo per farlo a 30, il mio incentivo a mantenere l’equilibrio è di 5.

Ora però c’è un altra forza in gioco, ossia l’incentivo a tradire, vediamolo riprendendo il grafico finale dello scorso articolo.

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Ipotizziamo che le 2 aziende abbiano trovato un equilibrio in un punto in mezzo alla “lunetta”, in quel punto ciascuna di loro guadagna più che nel punto P ma…
e se invece cambiasse produzione e producesse di nuovo secondo la sua best response?
Vediamo cosa succede, tiriamo una linea verticale dalla punta della freccetta nera fino a incontrare la best response dell’azienda due (ho scelto la freccetta solo perchè è l’unico punto riconoscibile, funziona con ogni punto dentro la lunetta), il punto in cui incrociamo la retta di best response, li in quel punto io ho una curva di iso-profitto più alta di quella che ho non solo nel punto P ma anche del punto in cui sono a seguito degli accordi (ossia dalla punta della freccia nell’esempio)!

Quindi se io sono sicuro che l’altro continua a produrre quello su cui ci siamo accordati io posso tradirlo malamente e generare profitto extra.
Ovviamente questa è la stessa cosa che sta pensando il mio competitor…

Queste due forze sono sempre attive negli oligopoli, anzi, l’incentivo a tradire è spesso molto più forte di quello a collaborare, matematicamente i modelli di oligopolio come questo crashano rapidamente trasformandosi in un altro tipo di oligopolio (detto di Bertrand) in cui i prezzi decrescono rapidamente attestandosi a valori di concorrenza perfetta.

Perchè allora non avviene nella realtà?

La Guerra al Massacro…

Per capirlo dobbiamo abbandonare l’economia e spostarci in un’altra branca di studi, ossia la teoria dei giochi, in particolare i giochi a somma non 0 e mosse alterne.

Ecco una bella tabella di un classico gioco a mosse alterne:

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La tabella riporta un esempio abbastanza classico ossia la scelta di investimenti pubblicitari per le due aziende, in alto e a sinistra ci sono le possibili scelta di campagna pubblicitaria (high, medium, low) per le due aziende, nelle caselle ci sono i guadagni di ciascuna azienda in base a cosa ha scelto e a cosa ha scelto l’avversario (ad esempio se Mills ha scelto “moderate” e Kellogg’s “high” Kellogg’s guadagnerà 9 e Mills 0).
In questa tabella vediamo che l’equilibrio di Nash a cui tenderebbero le 2 aziende è High/High, quindi con guadagni di 2 per ciascuna.

[more]Per chi non ha chiara la teoria dei giochi e gli equilibri di Nash, in questo caso funziona così: immaginate di essere l’azienda 2 e guardare questa tabella, non avete idea di cosa sceglierà il vostro avversario, quindi controllate tutte le opzioni possibili, il vostro obiettivo è scegliere una strategia che vi garantisca il massimo guadagno possibile indipendentemente dalla scelta dell’altro che io non conosco a priori.
Se il mio avversario scegliesse Low a me converrebbe scegliere Moderate (20) o High (15), ma non Low (12).
Se il mio avversario scegliesse Moderate a me converrebbe scegliere High (9) o al limite Moderate (6).
Se il mio avversario si presenta con High anche io dovrei aver scelto High (2) altrimenti farei 0 o -1.
Quindi, non sapendo cosa giocherà l’altro, io gioco High, perchè è quella che mi da più vantaggi indipendentemente dalla scelta dell’altro.
Ovviamente l’altro pensa la stessa cosa e quindi si finisce in 2/2 che è detto equilibrio di Nash.[/more]

Potenzialmente però le due aziende potrebbero accordarsi su low/low e incassare un bel 12 cadauna al posto di 2.
Il loro incentivo a collaborare è quindi pari a 10 (12 – 2).

Vediamo ora il loro incentivo a tradire.
Ipotizziamo che i due si siano messi d’accordo per fare entrambe poca pubblicità (Low) l’azienda due torna a casa pensando “I Lied! tu fai pure Low io domani scateno Medium e mi pappo un bel 20!”.
Ora, è vero che il vantaggio sarebbe solo di 8 (20-12) ma rispetto all’equilibrio di Nash sarebbe 18 (20-2), quindi la strategia migliore per l’azienda è cercare di convincere gli altri a fare cartello e poi tradire!
Considerate sempre che tutti i partecipanti fanno gli stessi ragionamenti, quindi il primo che tradisce vince.

[more]Moltiplicate questo ragionamento per N competitor e capirete perchè gli oligopoli tendono a disfarsi, un buone esempio tratto dall’economia reale è l’Opec che deve coordinare tutti i suoi membri per convincerli a produrre quantità di petrolio utili a mantenere un certo livello di prezzo (almeno questo valeva fino agli anni ’90 ora intervengono altri fattori), ma tutti i componenti sono incitati a tradire per ottenere più profitti per se stessi il che ha portato a crolli del prezzo del petrolio ad esempio negli anni ’80.[/more]

Perchè dunque non accade?
Non accade perchè il gioco di cui sopra viene iterato, e viene iterato un numero sconosciuto di volte.

[more]Se fosse iterato un numero conosciuto di volte il risultato non cambierebbe, i competitor sapendo quale è l’ultima volta, quel giorno tenterebbero il tradimento ma, sapendo che l’ultimo giorno si tradisce (e quindi so cosa sceglie l’altro: tradire) io tradisco il penultimo giorno, ma a questo punto il penultimo giorno è noto (so che si tradisce) meglio tradire il terz’ultimo e via così fino al primo giorno in cui… tradisco.[/more]

… e la Kind Open.

Veniamo quindi alla strategia utilizzata, la cosiddetta strategia “Kind Open”, io non ho bisogno di mettermi d’accordo con l’altro in maniera reale, io apro puntando l’equilibrio collaborativo (in questo caso aprirei con Low).
Il ragionamento è questo: io ti offro la possibilità di raggiungere un punto di equilibrio valido per entrambe, fallo e ci guadagneremo tutti e due, tradisci e ti porto all’inferno con me iniziando una guerra dei prezzi.

A nessuno conviene una price war perchè porterebbe ad avere profitti bassissimi tali da annullare il vantaggio a tradire (nell’esempio al classico 2/2 dell’equilibrio di Nash).

Perchè questo funzioni devono esserci 2 fattori:
Numero di ripetizioni sconosciuto
Minaccia credibile

Ossia io posso minacciare di scatenare una price war, ma devo essere abbastanza credibile da evitare che l’altro venga a vedere il mio bluff, perchè a quel punto potrei anche dover dire “va be lasciamo stare e ti lascio i tuoi profitti” soprattutto se continuassi a guadagnare di più che azzerando i prezzi.

Conclusione

Gli oligopoli esistono e sono sotto gli occhi di tutti, la loro formazione avviene spesso per la natura del mercato che fa si che solo poche aziende possano partecipare a determinati mercati, queste limitazioni sono dette “barriere all’ingresso” e sono di varia natura (le principali sono gli investimenti iniziali e il know-how), il che fa si che pochi partecipino (es. telefonia, servizi internet, computer, automobili etc.).
Quando si è in pochi ci si può mettere d’accordo.

Questo è ostacolato oltre che dal desiderio a tradire anche, spesso, dalle legislazioni antitrust degli Stati che vietano gli accordi di tal genere, eppure queste situazioni esistono e si perpetrano, la kind open è spesso una buona strategia per rendere stabile un oligopolio.

Però in molti settori, soprattutto per i beni altamente sostituibili, le aziende potrebbero tranquillamente “tradire” (dopo una kind open ad esempio) e ottenere vaste fette di mercato, se non lo fanno è per paura di una guerra al massacro, anche perchè se si abbassano i prezzi poi non è che si può tornare indietro e rialzare i prezzi a piacimento, una volta imboccata quella strada si arriva al prezzo di costo e li è la fine dei giochi.

Ovviamente questi sono modelli logico matematici che danno una spiegazione generale e che non contemplano diverse altre variabili, ma sono comunque alla base dei comportamenti degli oligopoli reali.

Quindi per rispondere alla domanda di apertura e alla domanda più generica “perché gli oligopoli resistono?” la risposta è infine abbastanza semplice: paura.
Paura di una guerra al massacro dalla quale non sono sicuro di uscire vivo e dalla quale comunque ne uscirei decisamente mal messo anche se vincessi.
La teoria dei giochi e la modellizzazione matematica degli oligopoli alla fine ci dice che la natura delle aziende non è molto diversa dalla natura umana, è più facile collaborare se si ha paura di perdere qualcosa piuttosto che se si ha la possibilità di guadagnare qualcosa.

Come al solito mi trovate nei commenti :)

[spoiler]Questo articolo si è scritto “da solo” nel senso che inizialmente volevo solo fare una chiacchierata sulla teoria dei giochi a mosse alterne e sul perché gli oligopoli resistono alla tentazione di tradire.
Poi però mi sono reso conto che magari poteva interessare come funziona un oligopolio prima di capire perché non si auto-distrugge.
E da li mi sono fatto trascinare e il risultato è questo…
L’economia è una roba noiosa, sono il primo ad ammetterlo sebbene mi affascini.
Ma è anche una materia utile, che permette di capire la società, permette di fare obiezioni sensate alle problematiche con cui quotidianamente ci troviamo a che fare.
Se qualcuno dice di privatizzare la sanità perché è un risparmio è stupido controbattere sul campo dell’etica (come sento spesso fare) sebbene sia eticamente discutibile, perché si parla di soldi, meglio controbattere parlando di spesa del consumatore, di esternalizzazione, di elasticità e sostituibilità del bene, di ricadute indirette e costi accessori.
Purtroppo è vero che le cose sono spesso complesse (e qui c’è un buon esempio), ma è anche vero che possono essere interessanti oltre che utili, insomma, spero che il viaggio tra oligopoli, best response e teoria dei giochi sia stato si apprezzato, ma soprattutto capito ;)[/spoiler]

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