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Eccoci ad una nuova immersiva avventura delle Brad & Durango’s Retrogaming Adventures.

Oggi tocca a Shadow of the Beast, sviluppato da Reflections Interactive (che è finita in una brutta storia di ripicche tra ex con Atari e compagnia e ora è nella grande famiglia Ubisoft)(Driv3r, lulz NdD) e pubblicato dalla leggendaria Psygnosis (ora dalle parti di Sony)(Lemmings! PoPIIlulz! Wipeout! Discworld! NdD).

Il protagonista, rapito da bimbo e tramutato in essere orrendo dal cattivone di turno questa settimana, tale Maletoth (che con un nome così diventi stronzo anche se non vuoi). Comunque bla bla gli uccidono il babbo bla bla sprazzi di memoria bla bla incazzatura poderosa bla bla botte botte botte. Con quello stile Psygnosis e un po’ copertina degli YES! che ci piace tanto. E i suoi bravi due sequel (si, si, era tutto bello, però proprio per finirlo ci dovevi morir sopra. NdD).

Tosto, molto tosto, su TGM ricordo una puntata degli AJ’s Playing Tips che grondava “ma chi te la fa fare” a ogni frase (ecco, lo vedi? E non avevano giocato la conversione
per Mega Drive, potevano reputarsi fortunati!!! NdD).

Eppure è epico. A livello di storia e di tecnica, fu il primo ad avere (vado a memoria) undici UNDICI (11) livelli di parallasse. Che sono tipo un secchio.

Colonna sonora EPICA, di un tale David Whittaker. Per dire, eh.

Andate a rispolverare l’Amiga, tipo ora.

Coolness
Brad & Durango
I Bovabyte della Lega

EDIT aggiornato con le Epic Note di Durango.

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