Sicuramente molti di voi avranno sentito nominare Dwarf Fortress, gioco indie per PC che negli anni ha acquisito fama e popolarità, essendo senza ombra di dubbio uno dei progetti videoludici più ambiziosi di sempre e sicuramente il miglior gioco indie attualmente disponibile (NdItomi: adesso non spaliamo eheh).
Il gioco è in perpetual Alpha da 6 anni e la versione 1.0 è prevista per il 2020. Esatto, han pianificato uno sviluppo lungo 15 anni e sono appena a metà.
Detto così potrebbe sembrare una porcata, magari un bel progetto ma ancora in alto mare. Nulla di più sbagliato, il gioco è perfettamente godibile e anzi, senza troppa paura di essere contraddetto, ha la lista di features più ampia concepita nel mondo dei videogiochi.
Ma che cos’è allora Dwarf Fortress? Per spiegare che cos’è Dwarf Fortress, ci vorrebbe un articolo infinitamente lungo. Ho provato a spiegarlo in articoli pubblicati su altre testate specializzate, ma si finiva sempre per fare confusione, mettere troppa carne al fuoco e spaventare gli utenti per il volume di possibilità e contenuti che questo gioco offre.
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Con Lega Nerd voglio quindi avere un approccio diverso ed introdurlo piano piano, in più articoli, finché non vi convincerete a giocarlo. Tutti giocano a Dwarf Fortress prima o dopo. TUTTI. Quando penserete di aver già visto tutto, inizierete a scavare e trovare un sacco di giochi, scaverete per anni magari ma alla fine il vostro piccone si romperà su una roccia di adamantio che giace nel profondo del mondo videoludico: quello è Dwarf Fortress.
Veniamo dunque a qualche spiegazione più concreta, con un bel po’ di termini tecnici sparati alla rinfusa. Di fatto Dwarf Fortress è in primo luogo un game engine, un generatore di mondi, un motore fisico con un livello di dettaglio altissimo. Armok, il Dio del sangue, vuole più sangue (MOAR BLOOD FOR TEH BLOOD GOD è una delle TagLine di DF) e di conseguenza crea mondi sempre nuovi, li riempie di verdi pascoli, montagne piene di pietre preziose, mari, deserti, giungle e li popola con animali di ogni sorta. Crea poi le civiltà: nani, umani, elfi, goblin, coboldi e li fa crescere e prosperare finché…finché non inizia il divertimento.
[title]Modalità di Gioco[/title]
DF ha due modalità di gioco: Fortress ed Adventure. Nella prima modalità dovrete creare un insediamento in una zona inabitata partendo da un piccolo contigente di nani (7 ovviamente) e crescere fino a trasformare quella che era una buca abitata da poche creature irsute e puzzolenti, in un poderoso bastione nanico, sviluppato alto nel cielo con torri, palazzi e statue alte centinaia di metri e profondo nella terra, con sale immense, forge, laboratori, cannoni spara magma, cannoni spara goblin, cannoni spara cannoni, goblin spara cannoni (poi si capisce perché si rincoglioniscono) e qualunque macchina produttiva e distruttiva il vostro ingegno possa creare.
La modalità avventura invece, leggermente meno sviluppata, vi permetterà di scegliere un abitante di una delle città presenti nel mondo, sia esso nano, elfo o umano e partire all’avventura. Di fatto è a cavallo tra un rpg classico ed un dungeon crawler. Il grosso del gioco sarà sviluppato intorno al combattimento ma si potranno fare anche tante altre cose più tipiche di un free roaming come quest generate proceduralmente, investigazioni (introdotte dalla prossima patch), esplorazione di rovine e così via.
Fin qui però, può sembrare un bel gioco, ma nulla di eccezionale. Cos’è dunque che rende DF così venerato ed osannato da folte schiere di appassionati? Fondamentalmente 3 cose: la libertà d’azione, il dettaglio della simulazione, la possibilità di moddare tutto.
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Partiamo dalla libertà d’azione: il mondo di Dwarf Fortress è fatto di cubi, un po’ come quello di Minecraft, ispirato a Dwarf Fortress per detta del suo creatore, o meglio copiato pari pari da Infiniminer, che a sua volta aveva detto di essersi ispirato a Dwarf Fortress. Fa più figo dire che ci si è ispirati ai maestri piuttosto che dire che si è copiato da un tizio che aveva una gallina d’oro per le mani e non è riuscito a fare i soldi. Chiunque abbia giocato a Minecraft può avere un’idea di ciò a cui faccio riferimento: in DF potreste costruire tutti i vostri edifici blocco per blocco, scavare e delineare le stanze come vorrete, inserire elementi architettonici come porte, cancelli, trappole e decine di altri. Non esistono edifici predefiniti, potrete creare come più vi piace.
Inoltre avrete a disposizione una marea di elementi meccanici per far contento l’ingegnere che è in voi: da semplici leve da collegare a porte, cancelli e paratie, a trappole complesse, piastre a pressione, connettori e vari tipi di ingranaggi, il tutto collegabile a quasi ogni oggetto costruibile tranne quelli d’arredo.
[title]La simulazione[/title]
La simulazione, il vero punto difficile da spiegare, parte da un presupposto rivoluzionario per i videogiochi: tutto può interagire con tutto. Nella maggior parte dei giochi, se avete in mano una torcia e vi bevete una birra, non succederà niente. Una scintilla nei vostri depositi di birra, in DF, potrebbe essere qualcosa di veramente divertente, sopratutto se vi piacciono i crateri e i nani volanti.
Tutto è simulato nella maniera più realistica possibile, grazie anche ad un ottimo motore fisico, un po’ pesantino per i processori più datati, che tiene traccia, per ogni oggetti, della densità, temperatura, materiale, energia cinetica e altre caratteristiche. Si va dal volo di ogni singolo insetto, all’umore di ogni nano, dalla fisica dell’acqua del fiume che passa accanto alla fortezza, al magma sotto terra, dal volo di una freccia, al sistema di ferite, dalla gravità, alla struttura delle grotte che scaverete, dalla densità di un tuorlo d’uovo, al sangue che va a sporcare il pavimento e si espande quando uno ci cammina sopra, dal vomito che sporca le pareti, all’acqua che trasforma la sabbia in fango e potrei andare avanti così per ore ed ore.
Lo stesso grado di simulazione è parte del generatore del mondo, che non solo crea mappe assolutamente impeccabili e realistiche dal punto di vista geografico e sopratutto orogenetico (essendo il gioco molto pesato sui minerali, le varie tipologie, le varie venature)ma simula la vita e la morte di ogni singolo essere senziente e tiene traccia di ogni evento rilevante, che sarà poi consultabile in una sezione apposita. Vedrete città crescere e fiorire ed altre spopolarsi fino a che il mondo non sarà pronto per accogliere la vostra fortezza o ospitare la vostra avventura. Ovviamente tutta questa mole di eventi influenzerà notevolmente il risultato finale con differenti civiltà al potere, differenti mostri, demoni e falsi e sopratutto con differenti “spot” dove decidere di iniziare la vostra avventure, oltre che le attività artistiche dei vostri nani, che scolpiranno e disegneranno sia eventi accaduti nella vostra fortezza, sia uno delle migliaia di eventi storici accaduti nel mondo.
[title]Modding[/title]
Infine il modding: tutto è moddabile, come si vuole. Volete fare vostro cuggino? Potrete fare vostro cuggino. Volete fare un blarbutorinco bicornuto? Potete fare il blarbutorinco bicornuto. Vi stan sul cazzo gli unicorni? Rimuovete scegliendo tra le parti del corpo dell’unicorno, il suo unico corno. Così diventa un cavallo. Volete che le vostre nane abbiano un tablet per leggere la versione online di DonnaBarbuta? Create un tablet. La tipa a cui andate dietro ha detto che ve la darà quando gli asini voleranno? Aggiungete 6 paia di ali alle parti del corpo di un asino. Consiglio di attaccarle alla schiena, sulle gambe sono poco performanti. Volete fare la razza Padana? Mi spiace, questo non riesce a concepirlo nemmeno DF.
Ho cercato di limitarmi il più possibile ed essere conciso. Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità. In base alle vostre eventuali indicazioni deciderò come impostare i prossimi articoli, che spero riuscirò a scrivere con meno parole e spero che la grafica un po’ grezza di Dwarf Fortress non vi faccia passare la voglia nel frattempo: il gioco è molto più semplice ed intuitivo di quanto si possa immaginare.
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[more]Questo è il primo articolo che scrivo su questo blog, diciamo per una sfida con uno degli utenti di Lega Nerd. In una discussione, sono stato invitato a confrontarmi con questa community per verificare l’infondatezza dei pregiudizi che aleggiano sul nome di lega Nerd, i quali la dipingono come una comunità piena di persone poco gradevoli, incivili e abbastanza ignoranti, mentre, secondo l’interlocutore che ivi mi invitò, si possono trovare anche persone educate, curiose, intelligenti e preparate.[/more]