[quote]Tutti gli appassionati dei Beatles (io compreso) sanno che una delle canzoni più famose del gruppo, “A Hard Day’s Night”, si apre con uno strano accordo, dissonante e molto attraente. Come fecero i Beatles a ottenerlo? In altre parole, quali note suonarono per creare quella bizzarra armonia?[/quote]

Ancora una volta, come già successo nei mesi scorsi ([url=https://leganerd.com/2010/12/11/pt-sounds-scrambled-eggs-before-yesterday/]QUI[/url] e [url=https://leganerd.com/2010/10/19/pt-sounds-ive-got-blisters-on-my-fingers/]QUO[/url]), la rubrica [i]P&T Sounds[/i] è dedicata a un episodio della carriera dei Beatles. In questa puntata però, prenderò nozioni e spunti dall’ottimo blog [url=http://misterpalomar.blogspot.com/]Mr. Palomar[/url] di Paolo Alessandrini.

[title]Sol 11?[/title]
“A Hard Day’s Night” è un singolo inciso dai Fab-Four nel 1964, tratto dall’omonimo album, colonna sonora del loro primo film dal medesimo titolo.
Da più di 40 anni, l’accordo presente all’inizio della canzone è stato oggetto di trattati e speculazioni scientifiche di varia natura. Il perché è facilmente spiegato: nessuno spartito e nessuna trascrizione in figure musicali è riuscita a rendere alla perfezione quel suono così dissonante ma quanto mai appropriato e armonico allo stesso tempo. La versione ufficiale racconta che con buona probabilità George Harrison abbia suonato l’accordo (una undicesima di sol estesa per 4/4) con la sua nuova chitarra [url=http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8f/Rickenbacker_360-12V66.jpg]Rickenbacker 360 Deluxe a dodici corde[/url], ma in realtà ci sono sfumature diverse ascoltando un Sol 11 e l’accordo della canzone.

[title]Prof. Brown & Fourier[/title]
Un professore di matematica della Dalhousie University in Canada, tale [url=http://www.mscs.dal.ca/~brown/]Jason I. Brown[/url], ha scritto, qualche anno fa, un [url=http://www.mscs.dal.ca/~brown/n-oct04-harddayjib.pdf]articolo molto tecnico[/url] per dipanare il mistero.

[more][quote]L’approccio scelto da Brown fa uso di una [b]trasformata di Fourier[/b]: l’onda sonora corrispondente al frammento musicale viene analizzata e scomposta in una somma di infiniti termini, ciascuno dei quali rappresenta un’onda perfettamente sinusoidale (un suono puro come quello del diapason), con una sua frequenza propria e una propria ampiezza (o intensità). Ognuno di questi termini corrisponde a quello che i musicisti chiamano “armonica”: quello caratterizzato dalla frequenza più bassa è l’armonica fondamentale, mentre gli altri rappresentano le armoniche secondarie, a frequenze multiple della fondamentale, sempre più trascurabili mano a mano che la frequenza cresce, in quanto l’ampiezza diminuisce progressivamente fino a spegnersi.
[…] Brown ha utilizzato, più precisamente, una trasformata discreta di Fourier (DFT, Discrete Fourier Transform): ha infatti campionato il segnale beatlesiano originario, ottenendo una successione di valori numerici, decine di migliaia al secondo, e poi ha applicato la trasformazione per convertire questa successione in un insieme di funzioni semplici, ognuna corrispondente ad una singola frequenza, cioè ad una nota musicale ben precisa.[/quote]
[b]© Paolo Alessandrini (2011)[/b][/more]

[title]Qualcuno ha perso un FA?[/title]
Il lavoro di analisi sembrava non portare ad alcuna soluzione. Nella sessione di incisione è facile intuire che fossero presenti George Harrison, con la sua chitarra a 12 corde, John Lennon e la sua chitarra a 6 corde, e Paul McCartney al basso. Secondo Brown però questi strumenti non bastavano a rendere conto di tutte le frequenze rilevate. Difatti, restavano da chiarire alcune armoniche associate ad una nota di Fa, che non poteva essere uscita da nessuno degli strumenti sopra menzionati.
[b]E allora? Chi suonò quel famigerato Fa?[/b]

Come accade nei migliori film, il colpevole è sempre il maggiordomo. Nei Beatles il maggiordomo prende il nome di [url=http://it.wikipedia.org/wiki/George_Martin]George Martin[/url], spesso soprannominato “Il quinto Beatles”, produttore del gruppo e autore di diversi arrangiamenti famosi nella carriera dei 4 di Liverpool ([i]Yesterday[/i], [i]Eleanor Rigby[/i], [i]Penny Lane[/i]). La soluzione più plausibile pare possa essere questa. Anche se nessuno ancora lo ha chiesto al diretto interessato.

Tutte i dettagli tecnici potrete trovarli nell’articolo pubblicato dal prof. Brown: [url=http://www.mscs.dal.ca/~brown/n-oct04-harddayjib.pdf]Mathematics, Physics and [i]A Hard Day’s Night[/i][/url].

Tutto il materiale riportato in Quote è [b]© Paolo Alessandrini (2011)[/b]. Ringrazio l’autore per avermi concesso il permesso di pubblicare parti del lavoro presenti nell’articolo [url=http://misterpalomar.blogspot.com/2011/02/all-you-need-is-fourier.html]All You Need is Fourier – Mr. Palomar[/url].
Potrete trovare ulteriori spunti interessanti su [url=http://misterpalomar.blogspot.com/]Mr. Palomar[/url]

[rubrica][url=https://leganerd.com/tag/pt-sounds/][P&T Sounds][/url] è la rubrica musicale a cura di @taldeital, @pazqo, @chopinhauer e @Xenakis che racconta la musica fuori dal coro che valga la pena ascoltare.[/rubrica]