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L’Orbo di Steorn: invenzione del secolo o bufala?

L'Orbo di Steorn: invenzione del secolo o bufala?

Cosa è Steorn? Steorn è un azienda nata in Irlanda nel 2000. Inizialmente il suo business era legato alla produzione e gestione di siti di e-commerce.

Nel 2006 l’azienda è diventata famosa, dopo aver comprato una pagina di pubblicità sulla rivista The Economist comunicando di aver sviluppato una tecnologia per la produzione di energia con efficienza superiore all’unità, in evidente contrasto con le leggi della termodinamica.

L’azienda fece sapere che 8 scienziati indipendenti avevano verificato il corretto funzionamento del dispositivo, ma non volevano esporsi in pubblico per evitare controversie. Inoltre era stato mutuamente firmato un accordo di non divulgazione, che impediva all’azienda di pubblicarne i nomi e a loro di pubblicare i risultati.

Tra Ottobre 2005 e la fine del 2006, Steon riuscì ad ottenere più di 8 milioni di euro di finanziamenti da molti partner, che hanno creduto nel prodotto diventando così loro azionisti.
In seguito l’azienda affermò di non essere interessata a ricevere altri finanziamenti fino a che non avesse indubitabilmente dimostrato che l’invenzione funzionava.

 

 

Cosa è l’Orbo?

Il 9 febbraio 2007, Steorn comunica che la loro tecnologia sarebbe stata diffusa con il marchio “Orbo”.

Si tratterebbe, a quanto dichiarato, di un motore elettromagnetico che permetterebbe di generare un quantitativo di energia maggiore di quella consumata.

A seguito delle innumerevoli perplessità sollevate dalla comunità scientifica mondiale, vengono selezionati 12 scienziati che si sarebbero occupati di eseguire dei test rigorosi. Questi scienziati sarebbero stati legati da un accordo di non divulgazione (anche in questo caso non era possibile conoscere i loro nomi), ma i loro test sarebbero stati vagliati da una commissione indipendente di 22 scienziati presieduta dal professore della cattedra universitaria di Ingegneria Elettronica di Alberta.

Nel frattempo, viene schedulata per il 4 Luglio 2007 una dimostrazione pubblica dell’Orbo. Si terrà nel museo Kinetica di Londra, e verrà trasmessa in streaming mondiale.

 

 

La dimostrazione pubblica del 4 Luglio 2007

In breve: non c’è stata.

La demo del 4 Luglio è stata rimandata 3 volte nell’arco della giornata, poi posposta al 5. Il 5 Luglio una telecamera inquadrava l’apparecchio, che però non funzionava. Il 6 Luglio, il CEO di Steorn ha dichiarato che la dimostrazione non avrebbe potuto aver luogo, perché il calore dell’illuminazione aveva deformato il delicato apparecchio aumentandone l’attrito a tal punto da renderlo inservibile.

Tutti si sono chiesti perché nessuno abbia pensato di spegnere le luci e farsi mandare un altro apparato da Dublino, o perchè non abbiano semplicemente effettuato la dimostrazione dalla sede centrale, dove si suppone che le luci non dessero problemi.

Il 7 luglio quindi, in una ulteriore conferenza stampa, Sean McCarthy (il CEO di Steorn) ha dichiarato che probabilmente non era colpa delle luci, ma di una causa al momento sconosciuta. Il prodotto, a suo dire, aveva funzionato per 4 ore, smettendo di girare però una volta spostato nella sala della dimostrazione.

L’intera conferenza stampa è riassumibile nella frase detta dallo stesso McCarthy: “Ci siamo incasinati

 

 

Come è finita?

Nel Giugno del 2009, la commissione indipendente dei 22 scienziati giunge finalmente ad una conclusione: Il verdetto unanime è che i tentativi di Steorn non sono riusciti a dimostrare una effettiva produzione di energia. La commissione viene quindi sciolta.

Malgrado questo, Steorn organizza una nuova dimostrazione di una versione migliorata del suo prodotto, che si tiene dal 15 Dicembre 2009 alla metà di Febbraio 2010. La dimostrazione viene trasmessa in streaming dal sito di Steorn, e mostra l’Orbo in azione, collegato ad una batteria ricaricabile.

L’azienda dichiara che l’apparecchiatura produce più energia di quella consumata, ricaricando così la batteria.
Non è però stato permesso a nessun operatore indipendente di esaminare la macchina per effettuare i necessari riscontri, e neppure sono stati dati dettagli circa la tecnologia in uso.

Il primo Aprile 2010 Steorn ha annunciato l’apertura di una comunità di sviluppatori online della sua tecnologia chiamata: “Steorn Knowledge Development Base”, con accesso a pagamento.
Sean McCarthy, interpellato, ha dichiarato di aspettarsi che almeno 5.000 persone paghino i 419 euro di licenza necessari, entro la fine del 2010.

Ovvero: non è ancora finita.

 

 

Conclusioni e note tecniche

A detta di molti, il motore di Steorn è molto simile ad un normale motore brushless.

Il motivo per cui la comunità scientifica ha immediatamente pensato ad una bufala, è che L'Orbo ricade nella casistica delle macchine a moto perpetuo, violando così il primo principio della termodinamica, quello della conservazione di energia.

A tutt’oggi non risulta nessuna applicazione commerciale, nè alcun progetto per la creazione di applicazioni commerciali, che parta da questa tecnologia.

Alla dimostrazione fallita del 2007, furono invitati appositamente degli osservatori esterni. Uno di essi emise al termine il seguente commento lapidario:

Le mie conclusioni, dopo aver assistito a tutto questo, sono che Steorn non è una bufala o una truffa. E’ una illusione.
Il motivo per cui sembra tutto surreale, è che è effettivamente surreale. Noi siamo la parte reale dell’immaginazione di qualcun altro

Per contro, Sean McCarthy, il “qualcun altro” che ha creduto nel progetto durante gli ultimi 5 anni, pare essere sinceramente convinto che la sua tecnologia funzioni.

A questo punto avete tutte le informazioni e tocca a voi rispondere: invenzione del secolo o bufala?

Link:
Il lemma di Steorn su Wikipedia.
Tutta la vicenda attraverso gli articoli di Engadged.
L’articolo di Lega Nerd che ne parlava a Gennaio 2010.
Il sito ufficiale.

Grazie a sabas che mi ha dato lo spunto necessario a scrivere questo articolo.

[Che Fine Ha Fatto] è la rubrica che vi spiega che fine hanno fatto invenzioni o famosi nerd che non si vedono più in giro da un po'

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