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[title] Cos’é il Progressive ?[/title]
Il [b]Prog[/b] è musica (fin qui tutti d’accordo). Il Prog è [i] ottima musica[/i].
Sfugge ai dettami perché evolve, è dinamico, originale e curioso, non si lascia irretire, non si può cristallizare in forme o stereotipi, proprio queste caratteristiche lo definiscono. Nel [b]progressive[/b] solitamente non c’è canzone, non si ritrovano strofe, ritornelli o facili riff, si ispira piuttosto alle strutture della musica sinfonica e spinge oltre i limiti del singolo brano: è tipico di questa musica impegnare l’ascolto per il tempo di un intero disco, creare [i] concept album [/i]; questa tendenza si fa così marcata da meritarsi un autoironico dileggio con l’album [URL=http://it.wikipedia.org/wiki/Thick_as_a_Brick] Thick as a Brick [/url], realizzato come un unicuum tra le due facciate di uno stesso vinile dai Jethro Tull.
Nasce etichettato come “rock-sinonico”, “rock-barocco” (NON [i]roccobarocco[/i]) ma si spinge ben al di sopra delle sue radici, trascende il paradigma classico chitarra-basso-batteria-(tastiera) e spazia nella sperimetazione di accostamenti e strumenti nuovi: alle tastiere si affiancano organi, hammond e [URL=http://www.suonoelettronico.com/mellotron.htm]mellotron[/url], alla voce si aggiungone il flauto traverso, nelle percussioni fanno capolino le campane, i sintetizzatori fanno la loro comparsa e – poco alla volta – si ritagliano un ruolo sempre più importante negli arrangiamenti, il basso a volte diventa strumento solista, l’orchestrazione assume un ruolo importante e i testi spaziano dall’epico al visionario passando per il metaforico.
Girovagando sulla rete si riscontrano pareri concordi nel riconoscere i natali del prog all’album [URL=http://www.ondarock.it/pietremiliari/kingcrimson_inthecourt.htm] “In the Court of the Crimson King” [/url] dei [b]King Crimson[/b]: primo contatto con il prog d’oltremanica e colpo di fulmine per il sottoscritto.
Alcune pietre miliari:
– [b]Emerson Lake and Palmer[/b] ([URL=http://en.wikipedia.org/wiki/Emerson,_Lake_%26_Palmer]aka EL&P[/url]), che fanno del loro debutto su disco “Pictures at an exhibition” un tributo al compositore russo Mussorgsky ([URL=http://brielmusik.de/node/738]qui[/url] in una versione a 16 bit per Commodore Amiga).
– Il leader dei [b]Jethro Tull[/b], Ian Anderson, reinventa il flauto traverso, suona chitarra, armonica, basso, tastiere, sax, trombone e violino, insieme alla sua band ripropone Bach (la bourée dalla BWV 996) facendo dialogare basso elettrico e flauto traverso.
– I [b]Genesis [/b] che con “The Lamb lies down on Broadway” hanno bisogno di un doppio disco per sviluppare il racconto di una visione complessa, una storia che si intreccia lungo tutte e 23 le tracce interpretate da Peter Gabriel.
Altri nomi di peso sulla scena internazionale: Traffic, Van der Graaf Generator, Gentle Giant.
Anche in Italia il genere ha avuto fortuna e lo testimoniano: gli Area, i Banco del Mutuo Soccorso, i Delirium (in cui milita un giovane Ivano Fossati), i Campo di Marte, gli Alphataurus, i Museo Rosenbach, Quella Vecchia Locanda, Le Orme, la Premiata Forneria Marconi (aka PFM, sicuramente nota – e spero apprezzata – dai cultori di De Andrè) …
Un breve approfondimento vale la pena per un gruppo non proprio prolifico: i [i] Biglietto per l’Inferno[/i].
[title] Una storia italiana: “Biglietto per l’Inferno” [/title]
Nel 1974 Claudio Canali cantava:
[quote]Racconta fratello qual è il tuo peccato,
dimmi con chi quante volte sei stato.
hai detto bugie, hai fatto la spia.
Orsù perché indugi, son frate Isaia[/quote]
e ancora:
[quote]Un amico ha parlato di preti;
mai visti! Chi sono? Che fanno?
Ciarlatani mercanti o profeti
ma tolgono questo mio affanno[/quote]
[b]Biglietto per l’Inferno[/b], un nome una garanzia :rofl:
Compaiono sulla scena musicale italiana a metà degli anni sessanta con l’album omonimo: cinque tracce più una reprise,[URL=http://www.bigliettoperlinferno.com/home/index.php/Varie-Biglietto-per-l-Inferno/testi.html#Anchor-ANSI-53508] testi[/url] asciutti e intensi. Le loro canzoni parlano di suicidio, peccato e ipocrisia; la voce, a tratti tagliente, lascia ampi spazi allo sviluppo musicale. Batteria, basso, chitarra, organo, moog, flicorno, flauto e una discreta dose di effettistica anni settanta si intrecciano senza soluzione di continuità in tipico stile prog regalando – IMHO – una perla di rara bellezza agli appassionati del genere.
La fortuna non arride al gruppo che nel 1975 incide un secondo disco, rimasto non pubblicato fino al 1992 a causa del fallimento della Trident, casa discografica che seguiva i Biglietto per l’Inferno. Quasi tutti i componenti continuano la loro carriera di musicisti (Fausto Branchini, Enrico Fagnoni, Mauro Gnecchi, Giuseppe Cossa… ) meno uno, per cui il destino sembra segnare una sorta di contrappasso:
[quote]La voce di Claudio risuona ora tra le mura della piccola chiesa dell’Eremo, intonando canti Gregoriani nella liturgia monastica e le note del suo flauto traverso a volte fanno da sfondo ai canti sacri. La sua vena artistica si esprime ora, durante i tempi permessi, nella poesia, nel disegno e la scultura di soggetti sacri.[/quote]
Nel 2007 risorge dalle ceneri a opera di 3 ex-membri e – come dice [URL=http://it.wikipedia.org/wiki/Biglietto_per_l%27Inferno] wiki [/url]- con la [i]benedizione[/i] di fra’ Claudio, “Biglietto per l’Inferno.folk”: una nuova [URL=http://www.youtube.com/user/biglietto09/#p/a/u/1/-2hXXLGNheI] avventura musicale [/url] di stampo decisamente più teatrale e folk.
Ecco [b]Confessione[/b]:
[cercate nello stesso canale youtube anche le altre tracce dell’album]
[more]Per chi fosse curioso di “conoscere” fra’ Claudio
[/more]
[title] Il Prog è Nerd ? [/title]
Partendo da [URL=http://en.wikipedia.org/wiki/Progressive_rock] fonti [/url] [URL=http://www.ondarock.it/storiadelrock/progressive.htm] più o meno attendibili [/url] vorrei dare un contributo alla soluzione di un’annosa questione: [b]”Il Prog è Nerd?” [/b]
L’uso di testi, grafica, diremo in generale “look”, tendente al metaforico, [i]criptico[/i], [i]fantastico[/i]
… è questo nerd ?
Lo svincolare la musica dal contesto sociale e/o politico; il progressive non riflette il reale ma al limite lo stempera nel fantastico, non porta messaggi sottotraccia ma solo estetismo fine a se stesso, puro,incontaminato, cristallino.[…] Ovviamente [i]a prescindere dalle opinioni sociali o politiche dei singoli musicisti[/i].
… è questo :ln: ?
Un approccio strumentale tendenzialmente virtuosistico, con un [i]rapporto quasi epico con il proprio strumento[/i].
… è questo :nsfw: ?
L’utilizzo di strumentazioni molto allargate che superino la triangolazione chitarra-basso-batteria, con un utilizzo massiccio di [i]tastiere e sintetizzatori[/i] (in particolare due strumenti leggendari come l'[i]organo hammond[/i] e il [i]mellotron[/i]), vero “marchio di fabbrica” per moltissimi gruppi progressive, ma anche di strumenti a fiato e a volte intere sezioni d’archi o orchestre.
… è questo :nt: ?
Robert Fripp forse si presenterebbe sul palco con [URL=https://leganerd.com/2011/04/08/legocaster/] questa[/url] se ne venisse a conoscenza :rofl:
Fonti:
La mia discoteca, [URL=http://www.bigliettoperlinferno.com/home/] Il sito dei Biglietto [/url]
[URL=http://www.ondarock.it/storiadelrock/progressive.htm]OndaRock[/url],[URL=http://www.italianprog.com/it/a_biglietto.htm] ItalianProg [/url]
[URL=http://it.wikipedia.org/wiki/Biglietto_per_l%27Inferno] Wiki [/url],[URL=http://en.wikipedia.org/wiki/Progressive_rock]Wiki-En[/url]