Giants among dwarfs

LEGANERD 042202

Finora vi ho parlato di come gli asteroidi siano brutti e cattivi.
Della distruzione che porterebbero e di come sia difficile proteggersi da essi.

Ma stavolta voglio parlare bene di due asteroidi.
Due asteroidi talmente grandi da far sembrare gli altri delle caccole spaziali.
Due giganti circondati da nani.

Cerere

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Cerere è l’oggetto più grande della fascia degli asteroidi.
Con un diametro di 950km e una massa pari a 9,5 × 10^20 kg Cerere, da solo, rappresenta il 32% della massa totale della fascia degli asteroidi.

Queste sue dimensioni gigantesche gli hanno permesso di diventare l’unico pianeta nano del sistema solare interno.
Ciononostante rimane il più piccolo fra di essi. Difatti l’ordine, dal più piccolo al più grande, sarebbe il seguente: Cerere, Makemake, Haumea, Plutone ed Eris.

Cerere mostra una caratteristica che lo differenzia nettamente dagli altri asteroidi.
E’ uno sferoide stabile compresso gravitazionalmente, ovvero è sferico come un normale pianeta.
E con i pianeti condivide anche il fatto che è stratificato.

Infatti, secondo le ultime teorie, Cerere presenta una sottile crosta polverosa superficiale che ricopre, almeno in teoria, un immenso oceano di acqua.
Non si sa se questa acqua sia liquida o ghiacciata, si sa solo che con il suo volume stimato in 200 milioni di chilometri cubici supera in quantità l’acqua dolce presente sulla Terra.
[more]Ora voglio la nuova pubblicità della Levissima con Messner che va su Cerere, senza bombole di ossigeno, a gridare altissima, purissima, Levissima.
Peccato che durante l’intero spot non si sentirebbe un suono a causa della mancanza d’aria.[/more]

Questo oceano ricopre un nucleo roccioso interno, non si sa da che materiali sia composto questo nucleo, ma si propende per una prevalenza di materiali radioattivi. Se ciò fosse vero il calore che genererebbero permetterebbe all’oceano sopracitato di rimanere liquido.

La storia della scoperta di questo gigante è molto curiosa e particolare.
Il 1° gennaio 1801 l’astronomo italiano Giuseppe Piazzi stava scrutando il cielo col suo telescopio.
Egli stava cercando una stella chiamata Lacaille 87, il catalogo zodiacale che usava la riportava in una posizione sbagliata -errore dovuto a una riedizione del catalogo- quindi Piazzi si era messo a cercarla di nuovo.
Mentre cercava tale astro Piazzi notò qualcosa nella costellazione del Toro.

All’inizio pensò che si trattava di una nuova stella non riportata nel catalogo, ma quando tornò ad osservarla nei giorni seguenti scoprì che l’oggetto si era spostato.
Di certo non si trattava di una stella fissa.

Piazzi seguì il movimento del corpo celeste fino all’11 febbraio, quando Cerere entrò in congiunzione superiore dietro il Sole scomparendo così alla vista.
Purtroppo Piazzi non ebbe tempo a sufficienza per calcolare l’orbita dell’oggetto.
E così si persero le tracce di Cerere.

Piazzi era sicuro di aver scoperto un nuovo pianeta, ma temendo di essere smerdato dagli altri astronomi millantare una falsa scoperta inviò le sue osservazioni a molti altri rinomati astronomi, dicendo semplicemente che aveva scoperto una cometa molto particolare.

Ma qui entra in scena il celeberrimo Carl Friedrich Gauss.
Affascinato dalla scoperta di Piazzi, Gauss sviluppò un nuovo metodo di determinazione dell’orbita di un generico corpo celeste, tale metodo permetteva di determinare un’orbita con solo tre osservazioni dell’oggetto scelto.

Gauss, a soli 24 anni, creò questo metodo basato sui minimi quadrati -e qui c’è bisogno di @pazqo per descriverlo- che gli permise di predire la traiettoria di Cerere e di riscoprirlo.

Piazzi con la sua scoperta fece una combo astronomica mica da ridere.
Scoprì in un colpo solo il primo asteroide nello spazio, il primo asteroide della fascia principale e il più grande asteroide del sistema solare.
C-C-C-COMBO BREAKER!

La scoperta di Cerere causò un grande fermento fra gli astronomi.
William Herschel coniò per l’occasione il termine asteroide, ovvero simile ad una stella.
E per più di cinquantanni Cerere venne considerato alla stregua di un pianeta, dato che apparentemente avverava la previsione di Johann Daniel Titius sul “pianeta mancante”.

Ma dopo tutti questi anni, dopo tutti questi studi, cosa sappimo su Cerere?
Per adesso quasi nulla. Abbiamo solo qualche foto sgranata scattata dal telescopio Hubble.
Sapremo qualcosa di più quando Dawn raggiungerà Cerere.

E che è ‘sto Dawn?
Con calma vi spiegherò tutto.
Per adesso beccatevi il secondo protagonista di questo articolo.

Vesta

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Elaborazione al computer.

Vesta è il secondo più grande asteroide del sistema solare e anche lui si trova nella fascia degli asteroidi.
Nel punto più lungo raggiunge la ragguardevole dimensione di 550km.
E se Cerere rappresenta il 32% della massa totale della fascia, Vesta con i suoi 2,7×10^20 kg rappresenta invece il 12% della massa totale.

Curiosamente Vesta è stato scoperto il 29 marzo 1807 da Heinrich Wilhelm Olbers.
Esatto. Proprio lui.
Quello del paradosso di Olbers.
Tra l’altro Olbers fu uno degli astronomi che confermarono i calcoli di Gauss per l’orbita di Cerere.
E per ricambiare il favore fece scegliere il nome dell’asteroide da lui scoperto proprio a Gauss.

Anche Vesta, a causa delle sue dimensioni venne considerato per molto tempo un vero e proprio pianeta.
[more]
Certo che si accontentavano di poco gli astronomi dell’800.
Se avessero visto Galeazzi cosa avrebbero fatto?
Avrebbero annunciato di aver scoperto una supergigante rossa?
[/more]

Ma oggi giorno Vesta è semplicemente considerato come un asteroide particolarmente grande.
Sì, è molto grande, ma non abbastanza da essere incluso fra i pianeti nani.
Però grazie alla riclassificazione di Cerere ora è il più grande asteroide della fascia fra Marte e Giove.

Incredibilmente gli scienziati sono in grado di analizzare sulla Terra dei campioni di questo asteroide.
Vi starete giustamente chiedendo come è possibile tutto ciò.
Semplice. Nel corso dei secoli sono state ritrovate all’incirca 200 micrometeoriti che provengono da Vesta.
Grazie a un analisi delle foto scattate all’asteroide possiamo dire con certezza che la loro origine è certa.
Sono micrometeoriti D.O.C.

L’analisi di questi frammenti HED ci ha permesso di scoprire che Vesta ha una struttura simile a quella di Cerere: un nucleo planetario metallico di ferro e nickel, un mantello roccioso sovrastante di olivina e una crosta superficiale di roccia basaltica.
Questo ci indica che una volta Vesta era talmente caldo da fondere i suoi strati più interni.
Questo calore era generato probabilmente da materiale radioattivo.
Materiale esaurito ormai da tanto tempo.

Ma una dubbio e rimasto in sospeso fino ad ora.
Come facciamo ad avere dei frammenti di Vesta sulla Terra?
La risposta sta in un cratere.

Nella foto potete intravedere un cratere situato nel polo sud dell’asteroide.
Questo cratere è largo 460 km ed è profondo 4 km. Bello grosso eh?
Si stima che nell’impatto sia stata asportata una quantità di detriti pari a circa l’1% della massa totale di Vesta.
Questi detriti si sono sparsi in tutto il sistema solare ed eventualmente qualcuno è arrivato fino a noi.

Nella foto soprastante vi ho mostrato un’elaborazione al computer di Vesta.
Ma ora preparatevi a qualcosa che vi farà esplodere la testa.

Dawn

Cliccate qui e guardate il video.
Vi presento un primo piano di Vesta ripreso il 1° giugno 2011.

Queste foto sono state scattate a una distanza di circa 500000km da Dawn.
Ebbene sì.
Dawn è una sonda mandata ad esplorare Vesta e Cerere.
E fra meno di un mese, il 16 luglio, inizierà ad orbitare intorno a Vesta.

Dawn è una sonda lanciata dalla Nasa, il 27 settembre 2007, con lo scopo di svelare i misteri di questi due giganti dello spazio.
La sonda ha un sistema propulsivo all’avanguardia.
E’ dotata di 3 motori ionici che gli permettono di modificare la sua rotta a piacimento e completamente in automatico.

Dawn è praticamente una sonda Deep Space 1 versione 2.0.
Motori migliorati e triplicati, sistema di navigazione autonomo e nuovi sensori.
Manco Xzibit l’avrebbe pimpata meglio.

Ma a cosa serve tutto questo insieme di tecnologie?
Prima, a fargli esplorare Vesta fino ad aprile 2012. E poi, a fargli esplorare Cerere dal febbraio 2015 fino a quando durerà la sonda.

Dawn non è importante solo dal punto di vista delle scoperte che farà su Cerere e Vesta.
Dawn è un banco di prova.
Se la missione avrà, anzi sta già avendo, successo la Nasa avrà la certezza che la tecnologia ionica è più che adatta per una esplorazione attiva e libera del sistema solare.

Spirit ci ha lasciato, ma forse presto avremo un nuovo piccolo robottino da amare.

[spoiler]
Ma come? Niente apocalisse stavolta?
Non vi posso deludere. Nel video qui sotto vedrete cosa succederebbe se un oggetto grande come Vesta colpisse la Terra.
Enjoy it!


[/spoiler]

Links
Cerere
Vesta
Dawn Mission

[Curiosità Spaziali] è la rubrica di Lega Nerd sulle curiosità e notizie riguardanti spazio e astronomia.

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