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[i][disclaimer] Il seguente articolo narra di cose che l’autore vive in prima persona, ha visto con i suoi occhi o ha avuto il “piacere” di conoscere direttamente da persone importanti coinvolte nella questione. Se avete problemi parliamone[/disclaimer][/i]

Avete visto Paura e Delirio a Las Vegas e credete che i ferri del mestiere del giornalista medio siano una decappottabile e una valigia piena di simpatici additivi chimici?

I quattro commenti positivi a quello schifo di blog che tenete non vi danno più quella scarica al pube molto simile al sesso?

Non sapete più che cavolo dire per rimorchiare l’avvenente cameriera del vostro pub preferito?

Qualunque sia la ragione ora volete diventare dei giornalisti, ma non sapete da che parte cominciare.

Perfetto. Qua troverete le risposte.

Gli approcci sono molteplici e per buona parte definiti dal vostro corredo genetico. Andremo ora ad analizzare alcune di queste strade, vi basterà scorrere fino al vostro caso e applicare i consigli di questa breve e pratica guida. Se invece avete fiducia nelle istituzioni e volete solo essere informati sulle questioni burocratiche basteranno i consigli dell'[url=https://leganerd.com/2011/03/18/how-to-become-a-journalist/]ottimo articolo[/url] di [url=https://leganerd.com/people/Veladron]Veladron[/url] sullo stesso argomento.

[b]1. Una persona che condivide almeno il 25% del mio corredo genetico è un\una giornalista affermato\a.[/b]

[more]E’ il caso migliore. Andate da quella persona ed esprimete il vostro desiderio di diventare un reporter, fate quello che vi dice, attaccatevici tipo fungo, divenite la sua ombra e preparatevi a pugnalarlo alle spalle e a rubargli il posto quando ne saprete abbastanza.[/more]

[b]2. Una persona che condivide almeno il 25% del mio corredo genetico è un\a politicante.[/b]

[more]Andate da quella persona e come sopra esprimetegli la vostra volontà. A questo punto dipende tutto dal livello del politico in questione. Qui i casi si dividono ulteriormente.

[b]A.[/b] Verrete dirottati in qualche piccola testata politica locale legata in qualche modo al partito di cui sopra. Il vostro referente sarà ben contento di avere in famiglia chi si occupi dell’informazione all’interno del partito. Fate i vostri due anni di praticantato in santa pace, elogiate sempre e solo la parte politica che vi nutre. Non sia mai che ci scappi anche un posticino in parlamento un giorno…

[b]B.[/b] Una grande testata giornalistica avrà finalmente un galoppino in più. Qua parliamo di agganci più in alto, ma anche più incasinati. Sarete messi in una vera redazione, forse a rebloggare cagate prese da LegaNerd nella sottosviluppata versione online del giornale. Più probabilmente diverrete i migliori amici della fotocopiatrice e della macchinetta del caffè e se non capite perché vi chiedono di correre inutilmente su e giù per i corridoi con un paio di enormi forbici affilate la risposta è nel modo in cui siete entrati in redazione.
Quel grande giornale sta solo restituendo un favore politico, non gliene frega niente di te e di quello che puoi scrivere, i loro giornalisti li hanno già, la loro età media è il doppio della tua e con la crisi anche loro hanno visto traballare le loro poltrone. Sarà molto improbabile che verrete tenuti per più di 6 mesi e siete solo dei poveri illusi se credete che quell’esperienza vi darà un curriculum d’oro o che potrete facilmente poi entrare pagati nello staff. Già, perché per avere la tessera da pubblicista e l’iscrizione all’albo ci vogliono due anni ininterrotti di collaborazione con lo stesso giornale e un’ottantina di articoli, con piccole variazioni di regione in regione, in più, naturalmente, non vedrete un soldo.[/more]

[b]3. Condivido il corredo genetico con falliti che non hanno agganci in politica e nell’informazione ma ho un sacco di soldi.[/b]

[more]Bene, non si dica che il sistema è ingrato! Avete un sacco di soldi e nessuna conoscenza? Potete rivolgervi alle cosiddette scuole di alta formazione per il giornalismo. Googlate e troverete quella che fa al vostro caso. Prima però dovete avere uno straccio di laurea triennale (acquistabile anche quella of course), magari in scienze delle meren…ehm…comunicazioni e o qualcosa di simile, ma è indifferente.

Da lì in poi è tutto in discesa. Calcolate che dovrete tirare fuori almeno 6000 euro l’anno per almeno un paio di anni, ma se volete fare le cose per bene e sperare che usciti di lì vi sistemino da qualche parte allora non fidatevi di chi vi chiede meno di 10\12 mila euro l’anno per una tessera da pubblicista.
[/more]

[b]4. Soffro della grave sindrome delle “pezze ar culo” e l’unica cosa notevole del mio corredo genetico è il pollice dell’autostoppista.[/b]

[more]Preparatevi a lacrime, sudore e sangue. Tanto sangue, dato che è ciò che vi ritroverete a vendere per mantenervi lavorando senza guadagnare una lira per almeno due anni.

Vi risparmio una settimana di lavoro inutile. Non cercate di essere presi in un bel giornale per il vostro praticantato. I grandi giornali in questo momento licenziano, prepensionano, tagliano gente che lavora lì da una vita e non hanno bisogno di voi. Prendete qualche piccola testata di provincia e battetegli i pezzi con stoica resistenza finché per pena non vi metteranno a portare fogli di qua e di là, a scrivere articoli che non firmerete voi, a curare progetti i cui meriti andranno ad altri e in cui faranno finta di pagarvi ma in realtà dovrete addirittura versarvi i contributi da soli.

Dopo un po’ di tempo passato in quell’ambiente spallate, sgambate e se necessario efferati omicidi vi permetteranno (forse) (un giorno) di ritagliarvi il vostro posticino come giornalista da qualche parte.[/more]

[b]5. Non me la sento di applicare nessuno dei metodi sopra esposti.[/b]

[more]Ok, veniamo al sodo. Le cose sono due, o in realtà non te ne fregava abbastanza e allora va bene così, torna al tuo blog dimmerda e scrivi un articolo su quanto sia messa male l’informazione in Italia e a sognare di essere il Thompson incompreso della tua generazione oppure sei uno con le palle.

Se sei nel primo caso sciacquati immediatamente.

Se sei nel secondo allora è il momento di mostrarle. Esci e trova la tua di strada che non esistono carriere “facili” o ambienti che per un motivo o per l’altro non facciano un po’ schifo. Usa internet, scrivi cose interessanti, sii informato, renditi necessario in qualche modo… Se avete davvero qualcosa da dire non sarà l’assenza di una tessera da pubblicista a fermare le vostre idee. E leggere stupide guide su internet non ti aiuterà di certo…[/more]