Come il pene perse le spine: il caso dell’evoluzione umana
Ammetto che l’immagine sia fuorviante… ;-)
(il titolo che avevo messo in origine, cioè “Ce n’è uno, è “rosa” e senza spine”, parafrasante malamente il proverbio “non c’è rosa senza spine”, era stato spiritosamente ispirato della pubblicazione alla fonte di questo articolo, ma non era cosi’ chiaro :-/ )
Studiando le differenze dei meccanismi genetici molecolari degli scimpanzè in confronto a quelli umani, i ricercatori dell’Università di Stanford, in California, hanno individuato circa 510 sequenze di DNA mancanti o ricombinatesi nei secoli di evoluzione della specie, responsabili della mancanza nell'uomo di alcuni tratti propri ancora dei confratelli primati, primo tra tutti la presenza o meno di peluria sensibile sul viso (un po’ come le vibrisse dei gatti).
Ma non è questo il punto che rende curioso il tutto: infatti, assieme a tale aspetto, le porzioni di catene genomiche mancanti sono alla base anche della progressiva crescita di dimensioni del cervello (argomento tra quelli all’origine di questa ricerca) e, udite udite, della spiegazione del perché
It has long been believed that humans evolved smooth penises as a result of adopting a more monogamous reproductive strategy than their early human ancestors. Those ancestors may have used penile spines to remove the sperm of competitors when they mated with females. However, exactly how this change came about is not known.
ovvero dei motivi della scomparsa di “aculei spermicidi” dal pene dell’ Homo sapiens sapiens, il quale non ne necessitava ulteriormente per eliminare tracce di concorrenti in questa fase dell’accoppiamento, venendosi a delineare una situazione di relazioni monogamiche.
Un’altra “spinosa” questione genetica risolta 8-) e, come commenta David Haussler, scienziato dell’Università di Santa Cruz in California
”Couples everywhere can be thankful that this particular piece of DNA was ditched”:rofl: