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Da giosuècarducci.it alla festadelpapà.it: i domini .it guadagnano l’accento e, da gennaio, cominceranno ad apparire in rete per offrire nuove possibilità di personalizzare la propria presenza sul web.
Il Registro .it si appresta a introdurre gli Idn (Internazionalized Domain Names): espressione complessa – ma con un acronimo facile da ricordare – che indica il sistema tramite il quale si può “scrivere” su Internet in danese piuttosto che in cinese, utilizzando lettere accentate o caratteri non latini.
Sul web, fino a poco tempo fa, la scelta dei nomi era limitata dai ventisei caratteri dell’alfabeto latino impiegati in lingua inglese (oltre ai dieci caratteri numerici e al trattino “-“).
L’uso degli Idn, introdotto da Icann (Internet corporation for assigned names and numbers) nel 2009 durante il meeting di Seoul, rappresenta una svolta soprattutto per le popolazioni di lingua araba, cinese o cirillico: centinaia di milioni di utenti Internet del mondo che fino a ieri erano di fatto costretti a usare un alfabeni italiane bilingue (Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige), dove è più sentita la necessità di registrare domini in lingua francese o tedesca.
I nomi con gli “accenti” potranno essere registrati solo in modalità sincrona.
I Registrar potranno farlo semplicemente specificandolo nella richiesta di registrazione.
Da un punto di vista tecnico, i nuovi domini Idn per essere utilizzabili in rete devono essere convertiti dal Registro in un formato apposito, chiamato Punycode, che corrisponde allo standard americano per lo scambio di informazioni.
Per i Registrar è già disponibile, sul portale loro riservato, un tool per la conversione del nome in Idn: in pratica il nome a dominio “papà.it” viene tradotto in “xn--pap-cla.it”.
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