[quote]Ah… Mi dispiace, ma io so’ io, e voi nun siete un cazzo! [/quote]
Onofrio Del Grillo, per chi non lo conoscesse, è un nobile romano, appartenente a quella parte della roma papalina ottocentesca, dedita all’edonismo sfrenato e alla pigrizia estrema.
Il personaggio è per i romani, quello che Totò è per i partenopei. Simboleggia l’amore per lo scherzo, e l’odio verso il lavoro che ogni capitolino DOC ha nel suo intimo. Critica il papato con scherzi, ma non arriva mai a minare veramente i poteri (dei quali peraltro lui è parte). Progressista (festeggia l’arrivo delle truppe napoleoniche) ma allo stesso tempo reazionario, passa il tempo a fare scherzi ai popolani (e qui i rimandi ai precedenti monicelliani “amici miei” si sprecano) e a i poveracci, non per superbia dovuta alla sua nobiltà, ma per puro gusto della risata. Si scambia con Gasperino il Carbonaio (la doppia interpretazione di Sordi, mi fa ancora rimpiangere un periodo nel quale avevamo sia grandi attori, sia enormi registi in grado di dirigerli) e va a ubriacarsi nelle fraschette delle borgate.
Nonostante la vena comica della pellicola, si nota molto un sottofondo di malinconia, che permea dalle battute e dalle situazioni che si succedono a catena.
E’ un riso amaro anche qui, come il Maestro ci ha insegnato, che da spessore a questa che, in mano ad un qualsiasi altro regista, sarebbe stata una semplice situation comedy. Piangiamo per Don Bastiano, il Brigante, che viene giustiziato grazie alla grande civiltà dei Francesi, che ci hanno portato la ghigliottina, e pronuncia il famosissimo monologo:
[quote]E voi, massa di pecoroni invigliacchiti, sempre pronti a inginocchiarvi, a chinare la testa davanti ai potenti! Adesso inginocchiatevi, e chinate la testa davanti a uno che la testa non l’ha chinata mai, se non davanti a questo strummolo qua! Inginocchiatevi, forza! E fatevi il segno della croce! E ricordatevi che pure Nostro Signore Gesù Cristo è morto da infame, sul patibolo, che è diventato poi il simbolo della redenzione! Inginocchiatevi, tutti quanti! E segnatevi, avanti! E adesso pure io posso perdonare a chi mi ha fatto male. In primis, al Papa, che si crede il padrone del Cielo. In secundis, a Napulione, che si crede il padrone della Terra. E per ultimo al boia, qua, che si crede il padrone della Morte. Ma soprattutto, posso perdonare a voi, figli miei, che non siete padroni di un cazzo! E adesso, boia, mandami pure all’altro mondo, da quel Dio Onnipotente, Lui sì padrone del Cielo e della Terra, al quale – al posto dell’altra guancia – io porgo… tutta la capoccia![/quote]
Ci rattristiamo insieme a Gasperino, che torna alla vita vera dopo aver vissuto un giorno da vero re, nonostante fino a poco prima eravamo con le lacrime agli occhi dalle risa per le sue gesta da sapiente uomo d’affari all’interno della residenza Del Grillo:
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Ci dispiace per Aronne Piperno, il povero Giudeo che lavora come falegname, la cui unica sfortuna è lavorare per il nobile bighellone (vedi il video sotto il titolo).
Ovviamente le belle donne fanno le loro comparsate e vengono sedotte dal marchese, e dal suo savoir faire, come ogni uomo di mondo che si rispetti (non sono escort, sono donne).
I costumi sono perfetti, i caratteristi impeccabili, il protagonista, come in quasi tutti i suoi film, magistrale. Le ricostruzioni storiche non sono neanche tanto falsate per dar spazio alla narrativa, i mezzi del tempo erano molto sotto la media di quelli di oggi, ma il prodotto è un capolavoro della commedia italiana, anzi, della commedia in assoluto.
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Spero di aver reso omaggio all’ultimo grande maestro del nostro cinema con questo, ci tenevo molto.
Ciao Mario, mi mancherai tanto, grazie delle risate che mi hai regalato, salutami Albertone.
[url=http://it.wikiquote.org/wiki/Il_marchese_del_Grillo]Wikiquotes[/url] | [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Il_marchese_del_Grillo]Wiki[/url] | [url=http://www.imdb.com/title/tt0082714/]IMDB[/url]