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Ispirato dalla [url=https://leganerd.com/2010/09/11/ma-allora-gli-atei-sono-piu-intelligenti/]statistica di OkCupid[/url] ho trovato [url=http://www.sciencedaily.com/releases/2010/02/100224132655.htm]questo articolo[/url] molto interessante su SD.

Riassunto all’osso, Satoshi Kanazawa, psicologo dell’evoluzione al London School of Economics and Political Science, sostiene che [b]gli individui più intelligenti sono quelli che mostrano comportamenti e caratteristiche nuovi nell’evoluzione umana[/b].

Alcuni esempi sono:
– Nella politica tendono ad essere liberali;
– Nella sfera religiosa atei;
– Monogamia (solo per il maschio);
– Vivere di più la notte.

Queste caratteristiche sono in controtendenza con i comportamenti tradizionalmente adottati dall’uomo nella sua evoluzione.

L’uomo è sempre stato religioso, perché ciò riflette la sua preimpostazione biologica alla paranoia: vede in ogni evento naturale la “mano di Dio”.

[quote]Young adults who identify themselves as “not at all religious” have an average IQ of [b]103[/b] during adolescence, while those who identify themselves as “very religious” have an average IQ of [b]97[/b] during adolescence.[/quote]

L’uomo, che ha scoperto di recente la luce artificiale, ha sempre seguito il sole per le sue attività: sveglia all’alba, a letto al tramonto. La controtendenza è restare svegli la notte e sembra essere un comportamento preferito più dai più intelligenti.

L’uomo maschio è sempre stato poligamo, quindi adesso i più intelligenti tendono ad essere monogami. Per le donne non c’è questa distinzione.

L’intelligenza sembra rispecchiarsi quindi nel tendere a comportamenti e abitudini nuove, nel cercare un’evoluzione comportamentale.
Lo trovo interessante. Ricordiamoci sempre che si parla di statistica e medie e non di assoluti.

Immagine da [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Intelligence]wiki[/url].