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Dopo una settimana di sollazzo alternato a sbattimento son tornato questa sera dalla Sardegna (Santa Teresa Di Gallura).
Tutto stupendo, ho lavorato con dodici/sedicenni “scugnizu”, facendo con loro un laboratorio di percussioni della durata di una settimana; gli ho insegnato le fondamenta del ritmo, facendogli apprendere veri ritmi/canzoni senegalesi quali Jugadon (più o meno questo – io lo conosco un pochino diverso), Jassà (circa quest’ altro, nel video lo chiamano Kassa inquanto nella Nuova Guinea, paese da dove credo che provenga il solista all’ interno del filmato è un po’ diverso e cambia la “chiusura della frase”) ed infine il Kakilambè (esattamente questo).
Inizialmente gli ho fatto creare strumenti partendo da materiali di riciclo, giungendo poi a costruire tamburi africani che si chiamano djembè.
Nel caso foste interessati all’ argomento ho inserito anche una guida qui su LN.
Essi venivano da realtà allucinanti, quali comunità varie e Beccaria (carcere minorile di Milano), con vissuti davvero difficili.
Sono arrivato che continuavano a picchiarsi, quindi li ho portati a scalare il monte Limbara, sfidandoli ad arrivare in cima tutti insieme, così da obbligarli ad aiutarsi l’ un l’altro. Ovviamente ce l’ hanno fatta, e da li il percorso è stato un percorso tutto in discesa.
Una sera un ragazzino mi si presenta a tavola con la maglietta che ho inserito all’ inizio del post, naturalmente non ho resistito dal tirarlo in mezzo a regalarmela. Mi va stretta, non la userò mai ma non potevo non averla.
Che aggiungere… Son tornato, ora rinizierò a postare.
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Dimenticavo: Le tedesche meritano ed hanno una voglia allucinante di pene italiano.
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