La sigla dei Simpsons: storia di una perla unica

La serie più amata, più seguita della televisione è sicuramente quella riguardante i Simpsons. Oltre alle grandi innovazioni che questa serie ha portato nel panorama dell’animazione c’è senza dubbio la sigla: un vero unicum nel suo genere.

Ci sono dei cartoni animati che possono piacere, alcuni che sicuramente non reputiamo all’altezza, altri di nicchia magari visti solo da un determinato tipo di pubblico, poi ci sono i Simpsons. Probabilmente la serie animata più conosciuta al mondo, che vanta il maggior numero di puntate, di stagioni e anche di imitazioni, insomma una vera e propria fucina di idee, modelli e innovazioni. Ma in questo approfondimento andremo a scovare alcune curiosità su una delle tipicità di questo cartone animato: la sigla. Sì perché la sigla è un piccolo capolavoro rimpastato di continuo per donare sempre imprevedibilità che la rende (considerando l’importanza che solitamente si da a questi prodotti) la sigla più seguita e conosciuta al mondo. Dunque il nome originale della sigla è The Simpsons Theme, anche chiamato The Simpsons Main Title Theme nei dischi, ed è un tema strumentale composto da Danny Elfman nel 1989. Viene utilizzato nell’apertura di tutti gli episodi del cartone animato e lo stesso medley è stato composto da Elfman in due giorni, ed è citato come il più celebre lavoro dell’autore.

Il tema è stato riarrangiato già nella seconda stagione, mentre l’attuale arrangiamento è ad opera di Alf Clausen ed è stato introdotto all’inizio della terza serie. Una versione arrangiata in modo leggermente differente viene utilizzato alla fine di ogni episodio, mentre scorrono i titoli di coda. Inizialmente, c’erano due versioni principali della sigla di chiusura, con la versione più lunga che si concludeva in una tonalità più bassa, ma entrambe le versioni sono state riarrangiate per la terza stagione e soltanto la versione più breve è stata utilizzata sino alla quarta stagione, per poi essere accorciata ulteriormente durante la sesta stagione (insomma una storia che ha continuato sempre a cambiare). La versione alternativa più lunga della sigla finale è stata occasionalmente utilizzata in alcuni episodi successivi alla quarta stagione, ma il più delle volte nelle occasioni in cui non veniva suonata alcuna musica nella prima metà dei titoli finali. È stato inoltre editata numerose volte in modo da coincidere con le varie lunghezze differenti della sequenza introduttiva de I Simpsons e le molteplici versioni dell’assolo di sassofono, teoricamente suonato da Lisa, sono state realizzate nel corso delle varie stagioni della serie. Ma probabilmente oltre al suono del sassofono, che in alcune scene appunto cambia, quello che rende unica questa sigla sono le gag iniziali della lavagna e del divano. Gag che rendono questa sigla quasi da record.

I numeri e curiosità della sigla dei Simpsons.

L’intro e l’animazione di apertura de I Simpsons sono stati così onnipresenti in così tante delle nostre vite che ormai conosciamo a memoria ogni dettaglio, dalla corsa in skate di Bart, il prezzo di Maggie in cassa fino all’urlo di Homer. Ma probabilmente la cosa che differenzia, e che la rende unica, è proprio la parte iniziale e finale della stessa: cosa scriverà Bart e come si siederà la famiglia sul divano? Sì perché la straordinarietà di questa meravigliosa piccola chicca è proprio nella intro e chiusura, ogni volta differente e ogni volta irriverente. Attraverso le battute di Bart si commenta la società, la politica, la cultura e tanto altro ancora fino ad arrivare all’apoteosi della fantasia con la famiglia Simpson che si siede sul divano in centinaia di modi differenti. La gag del divano consiste nel riprendere l’arrivo davanti alla TV della famiglia Simpson e durante gli anni si passa dalle semplicissime gag delle prime stagioni (come ad esempio il divano che si rompe, oppure che si ribalta) a quelle complicatissime delle ultime (come la morte del sofà, la sua tumulazione e la scelta di uno nuovo in un ranch, oppure la fuga dello stesso per tutto il mondo). Negli ultimi anni addirittura Matt Groening ha chiesto a nomi come Banksy e Guillermo Del Toro di tirare fuori dal cilindro delle nuove gag del divano, ma in passato anche altri grandi artisti hanno dato il loro contributo.

Quella di Guillermo del Toro, naturalmente, conteneva omaggi a tutte le principali icone dell’horror a cui si possa pensare nella storia del cinema, nonché alcune delle sue creazioni. Ricordiamo inoltre il disegnatore polacco Michal Socha che mise mano al salotto della famiglia Simpson facendogli fare un viaggio alla Asimov, attraverso le viscere di Homer, all’interno delle quali si era insediata l’intera popolazione di Springfield. Nell’intro, tanto per nominare due dei vari momenti topici, Homer si scolava una birra con Barney nel suo stesso fegato e il suo apparato digerente tagliava i capelli a Marge. Altri esempi di reinterpretazioni della sigla sono la love story tra Homer e il sofà, di Bill Plympton e la versione francese del salotto dei Simpsons invasa da escargot di Sylvain Chomet. L’introduzione de I Simpsons è diventata così parte integrante della nostra memoria collettiva che è difficile immaginare un episodio senza la sigla diventando fulcro e protagonista dello stesso episodio. Ci fu solo un episodio, il primo in assoluto per l’esattezza intitolato Un Natale da cani (Simpsons Roasting on an Open Fire), che è stato l’unico ad essere andato in onda nel dicembre 1989 senza sigla.

I Simpson, La Paura fa Novanta 32

Ma quindi è una sigla con qualche record? In verità non ci sono dei veri e propri Guinness inerenti la sigla, anche se la serie ha ricevuto diversi premi negli anni, in ultimo a novembre del 2023 proprio il Guinness World Records ha premiato The Simpsons come la serie animata più longeva fino a oggi. Dal primo episodio trasmesso il 19 aprile 1987, le avventure della famiglia più pazza della tv sono andate avanti per 34 stagioni, per un totale di 755 episodi. Nel 2019 ha conquistato il record come serie animata con il maggior numero di Emmy Awards vinti e il 22 aprile 2020 ha conquistato un altro primato, quello con il maggior numero di guest star: negli episodi ci sono almeno 810 cameo di personaggi famosi.

Tornando alla sigla la vera sfida è quella di riuscire a capire quante volte è stata reinterpretata e numeri alla mano, al 2019, la scena del divano è stato cambiata ben 659 volte. Con 34 stagioni all’attivo, e un futuro ancora molto radioso, la straordinarietà della situazione è proprio in questi numeri incredibili rendendo questa probabilmente un unicum nel suo genere anche grazie alla sua “sigla cangiante”. Il tema tuttavia ha vinto il National Music Award come “Favorite TV Theme” nel 2002, ed ha vinto il BMI TV Music Award nel 1996, 1998 e 2003. Nel 1990, il tema è stato nominato agli Emmy nella categoria “Miglior tema musicale”. Ricordiamo inoltre per sottolineare l’importanza della sigla stessa, che quando arrivò il momento per la famiglia Simpson di fare finalmente il debutto sul grande schermo, non badarono a spese. Il produttore James L. Brooks scelse il suo collaboratore e amico, Hans Zimmer, per la colonna sonora del film e Zimmer ha arrangiato la sua versione orchestrale della famosa colonna sonora e il vincitore dell’Oscar ha sicuramente elevato il film a un’esperienza davvero cinematografica. Tuttavia ci auguriamo ancora altre 34 stagioni di questo tipo e altrettante 700 possibili variabili di sigla in quanto i Simpsons ormai fanno così parte della nostra storia che non potremmo mai farne a meno e come ne dichiarava il critico e scrittore Enrico Ghezzi:

Ci hanno influenzato, hanno sintetizzato due familismi: quello amorale tipico italiano e quello americano. I Simpson sono un museo del mondo, uno spazio cimiteriale di tutto quello che ci passa davanti agli occhi, implacabili in un realismo puro, dove realtà e irrealtà sembrano fatte della stessa materia.

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