Lago verde nei Pirenei: le cause del cambiamento di colore delle acque

Il pittoresco Etang d’Areau, un imponente lago situato nelle maestose montagne dei Pirenei francesi, è stato oggetto di recenti preoccupazioni ambientali a causa di un inquietante cambiamento di colore. L’acqua del lago è diventata improvvisamente verde, suscitando l’attenzione degli studiosi e dei difensori dell’ambiente. Secondo le indagini condotte da Adeline Loyau, biologa e ingegnere presso l’Institut national polytechnique di Tolosa, e suo marito Dirk Schmeller, esperto in ecologia montana, il responsabile principale sembra essere una piccola specie di pesce introdotta nel lago, noto come il vairone.

Il vairone è un pesce di dimensioni ridotte, con una lunghezza inferiore ai dieci centimetri. Quando sfugge all’amo dei pescatori, trova l’habitat ideale nel lago e si riproduce rapidamente, causando perturbazioni significative nell’ecosistema. Questa specie di pesce si adatta perfettamente all’ambiente circostante, predando anfibi e insetti e, soprattutto, consumando lo zooplancton. Il ruolo chiave dello zooplancton è mantenere sotto controllo la proliferazione delle alghe, contribuendo a preservare la chiarezza e la purezza dell’acqua. La mancanza di zooplancton a causa dell’azione del vairone è stata una delle principali cause del cambiamento di colore dell’acqua del lago, che è diventata verde a causa della crescita eccessiva di alghe.

Tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che il vairone potrebbe non essere l’unico colpevole del fenomeno. Altri fattori, come il cambiamento climatico, contribuiscono al problema. L’aumento delle temperature globali sta riscaldando le acque dei laghi, creando un ambiente più favorevole alla proliferazione delle alghe. Inoltre, il turismo ha un impatto negativo sull’ecosistema, poiché le attività come il nuoto con l’uso di creme solari e repellenti per le zanzare possono influire sulla qualità dell’acqua.

La crescente diffusione di laghi verdi nei Pirenei ha sollevato preoccupazioni significative tra gli scienziati e i gestori delle risorse naturali. Già nel 2014, sul versante opposto dei Pirenei, sono stati avviati programmi per l’eradicazione dei pesci invasivi, ma la sfida rimane complessa. Nel 2018, anche il Parco Nazionale dei Pirenei in Francia ha adottato misure simili, scoprendo però che alcuni pesci erano stati reintrodotti illegalmente. La soluzione a lungo termine sembra richiedere la collaborazione e il coinvolgimento attivo dei pescatori, poiché è fondamentale trovare un equilibrio tra le attività ricreative e la conservazione dell’ambiente per preservare la bellezza naturale dei Pirenei e dei loro laghi.

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