Incendi in Europa nel 2022: CO2 pari a 10 milioni di auto

Il 2022 è stato un anno particolarmente devastante per gli incendi in Europa, con 2.709 roghi registrati, oltre il triplo della media degli ultimi 17 anni. Il fenomeno è stato favorito da periodi siccitosi e dall’aumento delle aree a rischio, e rappresenta una delle principali conseguenze del cambiamento climatico e dell’aumento delle temperature.

Gli incendi boschivi hanno avuto un impatto significativo sul cambiamento climatico, poiché le enormi quantità di CO2 emesse durante la combustione delle foreste contribuiscono ulteriormente al surriscaldamento globale, creando un circolo vizioso.

Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), le emissioni totali di CO2 prodotte dagli incendi nell’Unione Europea e nel Regno Unito nel 2022 hanno raggiunto le 9 megatonnellate di carbonio, equivalenti alle emissioni prodotte da 10 milioni di auto nello stesso periodo. Questo livello di emissioni è il più alto registrato dal 2007.

Le conseguenze degli incendi sono preoccupanti anche a livello nazionale. In Italia, solo nel 2022, gli incendi hanno prodotto 1,9 milioni di tonnellate di CO2, pari a circa 5 milioni di barili di petrolio, corrispondenti a quanto si brucia nel paese per produrre energia elettrica per meno di una settimana. Inoltre, gli incendi hanno rilasciato nell’aria 2.750 tonnellate di ossidi di azoto e 7.500 tonnellate di PM 2.5, sostanze tossiche dannose per l’ambiente e la salute umana.

Le cause degli incendi sono legate al cambiamento climatico innescato dalle attività umane, che hanno portato a temperature più elevate favorendo la propagazione delle fiamme. Le combustioni causate dagli incendi rilasciano nell’atmosfera sostanze tossiche come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le diossine e i PCB (policlorobifenili), che possono avere effetti negativi sulla salute anche a distanza dall’area incendiata.

Per contrastare questo fenomeno, uno studio modellistico dell’Istituto Oikos ha dimostrato che pratiche di gestione del paesaggio “fire-smart” su appena il 5% del territorio ad alto rischio possono ridurre del 14% l’area bruciata annualmente e diminuire le emissioni di CO2, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050. È quindi fondamentale adottare misure di prevenzione e gestione del territorio per ridurre gli effetti dannosi degli incendi sul clima e sull’ambiente.

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