Tumore del polmone: buoni risultati con lo screening del progetto Risp

Il progetto Risp (Rete italiana per lo screening polmonare), coordinato dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano e coinvolgente 18 centri italiani, ha completato il suo primo anno con dati incoraggianti. Ad oggi, più di 15.000 individui sono stati registrati nel database nazionale, di cui 7.000 hanno già ricevuto l’approvazione e 4.560 hanno sottoposto una TAC spirale. Un aspetto importante da sottolineare è il ruolo svolto dalle farmacie nella diagnosi precoce di questa patologia.

Il tumore del polmone rappresenta una delle neoplasie più temute, sia per la sua diffusione che per l’elevata mortalità ad essa associata. Secondo i dati del rapporto AIOM “I numeri del cancro in Italia”, nel 2022 si sono stimati circa 43.900 nuovi casi di tumore del polmone nel nostro paese, di cui 29.300 negli uomini e 14.600 nelle donne. Tale patologia conferma il suo status di seconda forma di cancro più comune tra gli uomini (15%) e la terza tra le donne (6%). L’anno precedente, si erano registrati circa 34.000 decessi, di cui 23.100 tra gli uomini e 10.900 tra le donne. Date l’alta incidenza e la mortalità associata a questa malattia, è fondamentale non sottovalutare l’importanza della prevenzione primaria, in particolare nella lotta al fumo, che rappresenta il principale fattore di rischio.

Il progetto Risp è stato avviato nel 2022 con l’obiettivo di creare una rete italiana per lo screening polmonare, coinvolgendo 18 centri italiani sotto la guida dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). Questo studio multicentrico randomizzato è finanziato dal Ministero della Salute. Lo screening, promosso da WALCE Onlus e patrocinato da Federfarma, si rivolge a uomini e donne di età compresa tra i 55 e i 75 anni con un forte consumo di sigarette per almeno 30 anni (con una media di 20 sigarette al giorno) o ex forti fumatori che hanno smesso da non più di 15 anni. Questi individui vengono invitati a sottoporsi a una TAC spirale.

Il bilancio del primo anno del progetto Risp è estremamente positivo, con oltre 15.000 soggetti registrati nel database nazionale. Tra questi, 7.000 hanno ricevuto l’approvazione per partecipare allo screening e 4.560 hanno già completato la TAC spirale. Un contributo significativo a questo progetto proviene anche dalle farmacie, come evidenziato dal presidente di Federfarma, Marco Cossolo. Egli afferma che le farmacie svolgono un duplice ruolo: da un lato, informano i cittadini sull’opportunità di partecipare a questo screening; dall’altro, spiegano che si tratta di un esame non invasivo e sicuro.

In questo contesto, i farmacisti contribuiscono alla diagnosi precoce di una patologia che, purtroppo, viene spesso rilevata tardivamente, rendendola particolarmente letale. Cossolo sottolinea il ruolo cruciale del farmacista come professionista sanitario disponibile all’ascolto dei pazienti e delle farmacie come presidi territoriali che non solo dispensano farmaci, ma svolgono un ruolo sempre più importante nell’offerta di servizi.

La TAC spirale a basso dosaggio, supportata dall’intelligenza artificiale, rappresenta uno strumento strategico per la diagnosi del tumore del polmone, nonché per la prevenzione di patologie cardiovascolari e respiratorie correlate al consumo di sigarette, come affermato dall’Istituto Nazionale dei Tumori.

L’obiettivo del progetto, come evidenziato da Ugo Pastorino, direttore della Struttura complessa di Chirurgia toracica e coordinatore del programma Risp, è dimostrare che è possibile ridurre la mortalità del tumore del polmone nei forti fumatori ad alto rischio mediante lo screening precoce e il supporto per smettere di fumare.

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