Brava, bella, bona e brillante: quattro B che rendono una star di serie A la peperina Lauren Cohan, scintillante promessa del cinema horror, già rodata dalle stagioni della serie tv zombesca The Walking Dead.
Giacché su Lega Nerd è obbligatorio svestire i panni dei critici e cinefili paludati e indossare quelli di marpioni dall’occhio vigile (per le giovani promesse) a caccia di #turbofighe che sappiano il fatto loro, agevolo alcune diapositive sulla fanciulla in oggetto:
Va detto che, fin da quando ha fatto il suo ingresso nel cast di The Walking Dead, la seconda stagione pareva averci promesso una quota-tette che ahimè non è stata rispettata; va però aggiunto che con quel suo cerbiattesco sguardo la Lauren, nei panni accaldati dell’avvenente e avventata Maggie Green, ci ha subito fatti innamorare di lei.
Lasciato da parte per un attimo la sua fortunata controparte ammazza-zombie, la Cohan ha fatto un viaggetto in Inghilterra per le riprese-lampo di un horror che si annuncia niente male: The Boy.
Sinossi:
Alla ricerca di un nuovo inizio dopo un passato travagliato, una giovane donna americana si rifugia in un isolato villaggio inglese.
È qui che Greta (Lauren Cohan) viene assunta da una coppia di anziani genitori in una maestosa villa vittoriana per fare da babysitter al loro figlio di otto anni, Brahams.
Ben presto Greta scoprirà che quel ragazzo altri non è che una bambola a grandezza naturale che i signori Heelshire trattano come un bambino vero.
Tutto comincia ad incupirsi quando Greta, rimasta sola, ignora le rigide regole imposte dalla coppia e inizia un flirt con un bell’uomo del villaggio, Malcolm (Rupert Evans).
Una serie di eventi inquietanti e inspiegabili, ai limiti del soprannaturale, la convincono che è circondata da un mistero terrificante.
Perché “perdere la testa” per l’ennesima fiaba nera con al centro maledizioni, bambini-(as)satana(ti) e spaventi assortiti?
Semplice: c’è di mezzo uno dei più classici classico terrori radicati in noi, quello per le bambole.
Lo stesso che ci ha fatto cagare addosso da marmocchi guardando La Bambola Assassina o più di recente Saw/Annabelle/Poltergeist (leggere il bell’articolo della mia brava collega Gabriella per credere)
Allons-y col trailer:
La ragazza nata a Philadelphia ha deciso quindi di non abbandonare i territori dell’horror, solo di cambiare leggermente genere (e formato).
Da brava stella emergente, ha capito di poter sfondare come icona del genere.
Dopotutto, la consacrazione di un attore passa spesso da un buon “viatico” cinematografico, meglio se aderente al genere che lo ha reso famoso.
Lauren sembra voler andare per una strada sicura senza fare salti nel buio, e le auguriamo il meglio (sempre se riuscirà a sopravvivere al terrificante bambolotto Brahms)
Lauren Cohan prima di Maggie Green
Come quasi tutte le ragazze della sua età, prima si comparire sullo schermo la tosta ragazza si è dedicata a molteplici attività collaterali.
Modella ma anche studentessa di psicologia, ginnasta ma con la passione per la scherma e la kickboxe.
Insomma, avrai capito che non è esattamente la sprovveduta ragazzina da abbordare mezzo ubriaco durante un noioso sabato sera (la probabilità di un naso rotto è alta, ecco).
Esperienze che di certo l’hanno aiutata ad ottenere la parte nella serie tv più non-morta d’America, dato che riesce ad essere perfetta sia nei panni della bad girl che in quelli della donna fragile e delicata, quando occorre.
Lauren ha lavorato molto sul piccolo schermo.
Nel corso della sua breve (perché speriamo diventi lunghissima, ovvio!) carriera, ha fatto parte di numerosi telefilm, tra ruoli ricorrenti e apparizioni di un solo episodio: basti citare alcuni dei titoli più amati dal pubblico come Supernatural, Modern Family, Vampire Diaries, CSI: New York e Cold Case.
Questo però non significa che non si sia fatta notare anche al cinema: voglio dire, se fai la suorina che si fa sedurre dal Casanova di Heath Ledger, è difficile dimenticarti, così come se ti fai una doccia super-hot nello scombiccherato ma divertente sequel di Death Race, fortunato franchise lanciato da Paul W. “Mr. Milla Jovovich” Anderson
Ecco così che, quando Frank Darabont lascia il ruolo di showrunner di The Walking Dead e qualcuno pensa di aggiungere una bella ragazza, lei non si sfuggire l’occasione.
Riassuntino:
https://www.youtube.com/watch?v=iJrxodRJA7U
La seconda stagione vede l’ingresso della prorompente Maggie che in breve diventa uno dei personaggi preferiti del pubblico, grazie a un carattere forte e una buona prova interpretativa della nostra ragazza.
Adesso che ha avuto l’opportunità, nella pausa tra una stagione tv e l’altra, di tornare sul grande schermo, ha deciso di rimanere “in tema” e avere come nemico un pupazzo invece degli zombie: riuscirà a diventare una nuova “principessa” del genere horror a tutto tondo?
Questo è tutto da vedere, certo è che, se non lo hai notato, ha messo un piedino anche nell’universo dei cinecomics nei panni del ruolo più marginale ma importante della storia (ormai non siamo più nello spoiler, vero?): nientemeno che MARTHA! in Batman v Superman.
Ebbene sì, Lauren si è vista per qualche secondo nei panni (nella pelliccia!) della mamma di Batman, che si chiama come quella di Superman, la cui omonimia è causa della bat-super-friendship più clamorosa dell’universo.
The Boy: regole, paure e citazioni
Lauren ha scelto il copione di The Boy perché – per sua stessa ammissione – le ha ricordato i film che le davano i brividi quando era piccola.
E come darle torto? C’è dentro tutto quello che ha reso indimenticabili alcuni capisaldi dell’horror anni ’80: le regole da rispettare pena lo scatenarsi del terrore, il bambolotto inquietante e più vivo che imbambolato, la villa nella campagna inglese isolata e oscura…
Ah!
Le regole… provate voi a rispettarle tutte ogni giorno trattando un pinocchio dal naso corto come fosse una bambino vero, senza ridere:
- Sveglialo
- Fallo studiare
- Non salire in soffitta
- Niente ragazzi (come no! NdR)
- Non coprirgli mai il viso
- Dagli la buonanotte
- Non lasciarlo mai solo
Beh, non si può dire che The Boy non giochi bene le sue carte. Per noi “nostalgiconi” ha tanti richiami divertenti, per il pubblico più giovane ha una star di sicuro richiamo e le paure ancestrali su cui fare leva.
Dunque, dal 12 maggio tutti al cinema a fare il tifo per Lauren, che come spesso accade con le giovani star si dimostra pure simpaticissima e auto-ironica, facendosi selfie e foto di ogni tipo su Instagram in compagnia del bel bambolotto Brahms… mah, io me la farei sotto a dormirgli accanto, datemi pure del fifone ;-)