Musica delle sfere

La musica delle sfere, musica universalis, è un antico concetto filosofico/armonic/matematico che interpreta le proporzioni dei movimenti dei corpi celesti come una sorta di musica.
L’idea di rappresentare il cosmo come un insieme di sfere concentriche, all’interno delle quali sono incastonati i pianeti, risale ad Eudosso.. poi ripresa nelle opere di Platone, di Cicerone e, secoli più tardi, nella Divina Commedia di Dante.
Alla rotazione dei pianeti viene associata una sinfonia musicale, prodotta proprio dal movimento delle rispettive singole sfere celesti.
Questa armonia è per alcuni reale, concreta, sensibile (non ce ne accorgiamo semplicemente perché udendola sin dalla nascita non la distinguiamo più); secondo altri si tratta invece di una musica astratta, puramente razionale.

Per i Pitagorici era fondamentale la ricerca delle giuste proporzioni nell’ordine dell’universo.
Essi associavano a ciascuno dei 7 pianeti allora conosciuti una sfera celeste, aggiungendone tre (non ho ben capito per quale motivo…) che ne portavano il numero a 10, considerato particolarmente mistico; ed erano altrettanto affascinati dalla precisione aritmetica che emergeva dallo studio di quei particolari intervalli musicali (ovvero da quelle coppie di note) che davano una sensazione piacevole all’udito, detti suoni consonanti.
Il fenomeno che colpiva i Pitagorici consisteva nel fatto che il rapporto matematico tra le lunghezze dei segmenti di corde che pizzicate offrivano una sensazione piacevole all’udito era costituito sempre da frazioni particolarmente semplici, verificabile con un monocordo, o un violino (concetto che per la chitarra è regolato dai tasti).

Il legame tra la musica e l’astronomia era rappresentato dalle distanze dei pianeti dal centro del cosmo: in un’epoca in cui era impossibile ricavare tali valori da misure sperimentali, essi avanzarono l’ipotesi che i rapporti tra le distanze degli oggetti celesti possiedano una semplicità analoga a quella osservata nella lunghezza delle corde musicali, ed in particolare offrano proprio gli stessi valori. La distanza Terra/Luna e la distanza Terra/ Sole si riteneva pari a 1/9, intervallo con cui in musica si individua il tono (ovvero la distanza per esempio tra un Sol e un La, seppure ad ottave differenti).

Questo è ciò che ho appreso da diversi siti a tema, per poi scoprire che Youtube offre una spiegazione più chiara e approfondita O.o:
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Grazie alla bazingata di Derf che mi ha ricordato questa curiosa teoria.
[spoiler]http://www.whitevinyldesign.com/solarbeat/[/spoiler]

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